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Ragusa – negozi quasi sempre vuoti e vendite praticamente ferme

Denuncia e appello del presidente di Federmoda Ragusa

(30 marzo 2022 – Ragusa – negozi)

“Non bastavano i due anni di pandemia. Ora anche l’effetto guerra che travolge anche il commercio. Stiamo vivendo un altro lockdown, i negozi sono quasi sempre vuoti e le vendite praticamente ferme”. E’ il senso della denuncia che arriva dal presidente provinciale Federmoda Ragusa, Daniele Russino. “La ripresa della pandemia – chiarisce il vertice ibleo della federazione aderente a Confcommercio – i rincari energetici e gli aumenti generalizzati dei prezzi comprese le immagini strazianti che arrivano della guerra stanno creando un effetto esplosivo: la gente non ha voglia di comprare e il mese di marzo che doveva essere un periodo di ripresa e di rilancio per il commercio, dopo mesi di inizio anno negativi con aumento dei costi e delle difficoltà di gestione, si sta rilevando drammatico. Abbiamo già i negozi pieni di nuova merce per il cambio stagione ma le vendite sono ferme. Il caro bollette influisce sul budget delle famiglie che ovviamente rinunciano al superfluo e riservano principalmente la disponibilità ai negozi alimentari congelando gli altri acquisti. Vedevamo questo inizio stagione di primavera come il periodo della ripresa, di una parvenza di desiderio di normalità, ma al momento il mercato è stagnante, non si muove niente e c’è chi sta chiudendo il negozio a fine giornata con la cassa vuota. Siamo preoccupati per l’aumento del clima di sfiducia delle famiglie e si ipotizza più difficile la ripresa dei consumi”.

Russino lancia un appello. “Chiediamo alle istituzioni tutte, comprese quelle locali – prosegue – di porre sotto attenzione il momento di difficoltà del settore del commercio in generale visto anche le ultime notizie di cancellazione di alcune manifestazioni pasquali che sono di vitale importanza economica per le nostre attività e volano di flusso turistico per tutto il territorio. Rischiamo una ulteriore mazzata che influirà pesantemente sulle imprese con la perdita di numerosi posti di lavoro”.

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