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Ragusa – il grande flop del vaccino Novavax: inoculate 10 dosi su 5.400

Elia ha parlato della quarta dose, della campagna dedicata agli under 12 e della gestione degli hub

(10 marzo 2022 – Ragusa – vaccino Novavax)

«Questo Novavax non ha avuto fortuna». Con queste parole il direttore sanitario dell’Asp di Ragusa, Raffaele Elia, ha iniziato il suo commento rispetto all’utilizzo del nuovo vaccino che, in teoria, avrebbe dovuto convincere gli indecisi e i novax perché meno invasivo. Ma il direttore sanitario, nel corso dell’intervista, non si è limitato a parlare soltanto di Novavax, ma anche di quarta dose, di campagna dedicata agli under 12 e della gestione degli hub alla luce dell’arrivo degli ucraini che scappano dalla guerra. Per quanto concerne il primo punto, ossia quello relativo al nuovo vaccino, delle 5.400 dosi destinate alla provincia di Ragusa ne sono state inoculate solo 10. «Le uniche dosi di Novavax – spiega Elia-  le abbiamo somministrate nel Distretto di Vittoria, per il resto non ci sono abbastanza prenotazioni da consentire l’apertura di una fiala (una fiala equivale a 10 dosi). Nemmeno i medici di famiglia hanno richieste, tanto è vero che ancora nessuno di loro ha ritirato i vaccini».

Quello del vaccino Novavax non è l’unico flop registrato dal sistema sanitario: «con le quarte dosi – continua infatti Elia – la situazione è molto simile, sono pochissime le dosi inoculate, ma in questo caso ricordiamo che siamo limitati dal fatto che ci rivolgiamo ad un target molto ristretto che corrisponde ai soggetti fragili e solo con alcune patologie». Raffaele Elia, poi, torna sull’argomento relativo agli under 12: «Il target 5/12 anni – dice- non risponde. Di fatto siamo bloccati, basti pensare che martedì sono state fatte solo 2 prime dosi e il giorno precedente addirittura solo una». Per il direttore sanitario le preoccupazioni dei genitori sono infondate: «nessuno dei bambini – afferma – ha riscontrato problematiche, su 12 mila vaccinazioni complessive non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di complicazioni. Questo vuol dire che il farmaco è sicuro».

In provincia di Ragusa solo un terzo dei vaccinabili (tra i più piccoli) ha fatto la prima dose, mentre i richiami sono poco oltre 5 mila. La frenata delle vaccinazioni avrebbe dovuto portare alla chiusura di alcuni hub vaccinali, ma il paventato arrivo dei cittadini ucraini potrebbe rimettere tutto in discussione. «Proprio stamattina (ieri per chi legge) – dice Elia- abbiamo avuto un incontro in Prefettura per parlare della tematica dei rifugiati e, alla luce di quanto emerso, attenderei a prendere decisioni riguardo la chiusura degli hub. Sarà molto difficile gestire questa situazione, penso al problema di ricostruire la storia sanitaria di bambini non accompagnati e poi ricordiamoci che la popolazione ucraina non ha risposto bene al vaccino anti-Covid, solo il 35% lo ha fatto. Aspetterei quindi a chiudere gli hub, ma ovviamente tutto dipende dalle decisioni in merito ad una possibile estensione della proroga d’emergenza, se non arrivasse, infatti, la chiusura sarebbe obbligatoria e, a quel punto, dovrò rimandare tutto al Dipartimento di Prevenzione che, purtroppo, a livello di personale non naviga in buone acque».

Fonte: La Sicilia

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