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Ragusa, “non esclusa la possibilità di dirottare medici e infermieri da altre province“

Una delle considerazioni espresse dei sindaci di Chiaramonte Gulfi, Pozzallo e Scicli

(16 novembre 2020)

In questi giorni si assiste ad un progressivo aumento dei casi di contagio in tutta la Sicilia. La provincia di Ragusa, a differenza della prima ondata, risulta essere molto colpita e i posti letto negli ospedali sempre più occupati. Da qua nasce la preoccupazione per il probabile picco e per il modo in cui verrà affrontato dalla sanità iblea.

Riportiamo la nota congiunta dei sindaci di Chiaramonte Gulfi, Pozzallo e Scicli.

“Non c’è ombra di dubbio che l’Italia e soprattutto la Sicilia non hanno saputo organizzarsi in tempo per affrontare la seconda ondata della pandemia del coronavirus che tutti avevano previsto.

In Sicilia, la situazione è particolarmente difficile e la provincia di Ragusa è forse quella che sta vivendo maggiori difficoltà.
Da settimane, anche quando la situazione era meno complicata, abbiamo sollecitato la Regione a fare in fretta, a potenziare i posti letto COVID in terapia intensiva e soprattutto potenziare la medicina del territorio.

I nostri appelli non sono stati ascoltati.
Si è ancora in tempo a porre rimedio ad una situazione complessa e uno dei modi possibili per affrontarla è quella di permettere l’impiego di maggiori risorse umane in provincia di Ragusa.
Occorre subito un tavolo tecnico del territorio con l’Assessore Regionale alla Salute On. Razza per capire bene quale è la reale situazione e proporre i rimedi necessari.

A nostro avviso non può essere esclusa la possibilità di dirottare da altre province personale sanitario (medici e infermieri) a Ragusa e permettere un maggiore riequilibrio ed uniformità dell’offerta sanitaria nel territorio siciliano per affrontare la difficile emergenza COVID-19.

L’ora delle civili sollecitazioni è arrivata al capolinea, in caso di assenza di risposte concrete, non si possono escludere altre forme di proteste nell’esclusivo interesse delle comunità che noi amministriamo.
Ancora una volta un grande ringraziamento alla Direzione Generale dell’ASP e a tutto il personale sanitario che con grande spirito di sacrificio e professionalità sta affrontando questa difficile battaglia”.

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