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Ospedale Modica, sabato l’intitolazione a Nino Baglieri

"La preziosa eredità di un uomo che nella condizione di gravi di disabilità, riusciva a essere una grande risorsa e un grande aiuto per tutti gli altri"

(5 maggio 2022 – Ospedale Modica, sabato l’intitolazione a Nino Baglieri)

L’ospedale “Maggiore” di Modica sarà ufficialmente intitolato a “Nino Baglieri” sabato 7 maggio alle ore 17.00. Alla cerimonia sono state invitate le Autorità civili, militare e religiose e l’Assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, ha assicurato la sua presenza. Una giornata dal forte valore simbolico quella di sabato prossimo perché ricorda «la preziosa eredità di un uomo che nella condizione di gravi di disabilità, riusciva a essere una grande risorsa e un grande aiuto per tutti gli altri». Queste parti si leggono tra le motivazioni della proposta di intitolazione rivolta dall’Amministrazione comunale di Modica all’ASP di Ragusa e al Prefetto di Ragusa che ha autorizzato l’intitolazione.

Al Sig. Sindaco IGNAZIO ABBATE  Comune di MODICA   

Il Servo di Dio Nino Baglieri nasce a Modica il 1 maggio 1951. All’età di 17 anni, e precisa mente il 6 maggio 1968, mentre lavora come muratore, cade da un’impalcatura dal quarto piano, a  diciassette metri di altezza, riportando la frattura della colonna vertebrale. Sopravvive all’incidente e  comincia per lui un calvario che lo conduce da un ospedale all’altro, subendo vari tipi di interventi  chirurgici. Dopo due anni trascorsi al Centro tetraplegici di Ostia, ritorna a Modica senza più nessuna speranza di guarigione e rimanendo definitivamente inchiodato alla sedia a rotelle, paralizzato  totalmente negli arti superiori e inferiori. Passano per lui così dieci lunghi anni di disperazione e tenebra, nella non accettazione della sua infermità, nell’invidia mortale e nell’odio verso tutti quanti  vivono una vita normale in buone condizioni di salute. Poi finalmente avviene la conversione, scoprendo il mistero di Cristo e vivendo la sua sofferenza come offerta della propria vita sulla croce,  per amore di Dio e del mondo intero. Dal momento della sua conversione, Nino sperimenta una  pace interiore che lo riconcilia con sé stesso e con il mondo. L’esperienza interiore che vive è così  forte che sente il bisogno urgente di condividerla con gli altri. Attorno a lui si viene a creare così  una fitta trama di rapporti, e tante persone dall’incontro con lui ricevono conforto e pace. Diventa  presto un punto di riferimento anche per tante persone che vengono a trovarlo da fuori Modica.  Questa fitta trama di rapporti si incrementa ancor più e si avvalora quando Nino scopre di poter  scrivere tenendo la penna in bocca. Il rapporto epistolare che ne nasce è impressionante: Nino scriverà con la bocca parecchie migliaia di lettere, trasmettendo attraverso di esse un messaggio di  amore che aiuterà molti a ritrovare il senso della vita. Nell’archivio della sua casa a Modica Alta si  contano a tutt’oggi ben 6500 lettere ricevute da Nino da persone di tutto il mondo. La sua testimonianza passa anche attraverso i microfoni di una radio locale e attraverso decine di incontri tenuti a  Modica e in varie città della Sicilia e di altre regioni d’Italia, dove Nino viene invitato da parroci e  vescovi a parlare a folle intere, soprattutto di giovani. Ha un’ udienza anche con il papa San Giovanni Paolo II. Nella testimonianza di Nino Baglieri emerge costantemente un inno alla bellezza della  vita come dono di Dio. Egli parla agli altri per dimostrare che nessuna prova, per quanto grave, può soffocare nella persona la gioia della vita. Significativo a riguardo il titolo del primo dei suoi libri  scritti con la bocca: “Dalla sofferenza alla gioia”. E come dimostrazione del suo amore alla vita,  Nino non tralascia nulla di quelle cure sanitarie che possono in qualche modo aiutarlo a soffrire di  meno. Il suo rapporto con i medici – soprattutto con il suo medico personale dottor Frasca – è  costante, cercando in ogni modo di tenersi costantemente aggiornato sulle sue condizioni di salute  e tenendo vivo interesse per per ogni novità che possa apportargli miglioramenti e agevolazioni. Da notare a riguardo il grande entusiasmo che Nino provò quando poté disporre finalmente di una  carrozzina elettronica che poteva azionare da sé stesso con il mento. La grande eredità spirituale che Nino Baglieri lascia è la testimonianza di come ogni persona, anche in condizioni gravi di disabilità,  può essere una grande risorsa e un grande aiuto per tutti gli altri. 

Curia Vescovile – Diocesi di Noto

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