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Le strade in provincia di Ragusa, la Cna territoriale realizza un book fotografico:”Rete viaria locale non solo poco adeguata ma sottoposta a una manutenzione perenne che la rende impraticabile”.

“Nel nostro territorio persone e merci si muovono su strade insicure e continuamente interrotte. In questo periodo di ferie abbiamo realizzato un piccolo book fotografico per evidenziare le condizioni di una rete viaria locale non solo poco adeguata ma sottoposta ad una “manutenzione” perenne che la rende ancora più impraticabile”. E’ quanto evidenziano, in una nota, il presidente territoriale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, con il responsabile organizzativo della Cna di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, e con il responsabile organizzativo della Cna di Comiso, Andrea Distefano. “La Strada provinciale n. 5 è un’arteria fondamentale per la viabilità del territorio ipparino – spiegano i tre all’unisono – oltre ad avere, lungo tutto il suo percorso, una carreggiata stretta e poco adeguata a causa della mole di traffico, (soprattutto di tir), che da sempre la caratterizza, da anni, nel tratto che costeggia l’aeroporto di Comiso, è interrotta per la costruzione di un canale e di una rotonda.  Un mezzo che parte carico di ortofrutta dal mercato ortofrutticolo di Vittoria o un turista che arriva all’aeroporto di Comiso è costretto ad inoltrarsi in un dedalo di interruzioni, diventato oramai permanente. Inoltre, la Sp n.5 collega il nostro territorio con la Ss 514, la cosiddetta Ragusa–Catania, un’arteria con un manto stradale in condizioni per nulla agevoli che nel tempo è diventata una sorta di bancomat per alcuni Comuni. Infatti, è disseminata di autovelox trappola che servono a far cassa, ma le somme incassate non vengono per nulla utilizzate nel riqualificare l’asfalto”.

“Dopo oltre vent’anni di lotte, di proteste, di morti – ancora la Cna – nel maggio scorso sono iniziati i lavori del raddoppio di questo importante asse viario.  Percorrendo il tratto che comincia da contrada Castiglione, andando verso Chiaramonte, fino al bivio per Grammichele, abbiamo visto alcuni pezzi della futura opera delimitati da picchetti e rete, ma non c’è l’ombra di un container da cantiere o di un mezzo di scavo. Sono passati già tre mesi: quanto tempo deve ancora passare per vedere l’inizio vero dei lavori? Si prefigurano già da ora ritardi e approssimazione? Ma la deputazione regionale e nazionale non vede nulla? Quando percorre queste “strade” per recarsi a Palermo, o per prendere un volo per Roma, non si accorge di niente? Ci ritornano in mente le parole del principe di Salina: quando, in “questi gloriosi nuovi tempi”, avremo strade migliori?  Come Cna vigileremo ciclicamente facendo dei resoconti. Le nostre imprese aspettano da anni strade migliori e sicure, non credono più nella romantica bellezza delle parole, ma pretendono la sana concretezza dei fatti”.

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