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Emergenza immigrazione in provincia di Ragusa: come fronteggiarla con la scarsità di risorse umane ed economiche?

Il SAP (Sindacato autonomo di polizia) lancia l'ennesimo allarme

(8 giugno 2022 – Emergenza immigrazione in provincia di Ragusa: come fronteggiarla con la scarsità di risorse umane ed economiche?)

Qui di seguito le lettera del SAP – Segreteria provinciale di Ragusa (Sindacato autonomo di polizia) in merito all’emergenza immigrazione che, ormai da anni, per mancanza di risorse umane ed economiche mette a dura prova il lavoro svolto dai Corpi di Polizia.

AL SIGNOR PREFETTO DI RAGUSA
AL SIGNOR QUESTORE DI RAGUSA
ALLA SEGRETERIA NAZIONALE S.A.P. ROMA
Per conoscenza
ALLA SEGRETERIA REGIONALE S.A.P. PALERMO

Secondo il vocabolario l’emergenza è una “circostanza imprevista, un accidente”, qualcosa che insomma richiede un intervento immediato. Nel linguaggio giornalistico è una situazione di pericolosità pubblica, tale da richiedere l’adozione di interventi eccezionali. L’emergenza immigrazione è stata dichiarata per la prima volta nel 2002 e, da allora, prorogata di anno in anno da tutti i governi che si sono susseguiti; pertanto, l’immigrazione è ormai un fenomeno strutturale, non può esistere un’emergenza ventennale. In questa stessa cornice di riferimento si collocava l’emergenza Nord Africa, dichiarata il primo aprile del 2011 dal governo Berlusconi, per l’arrivo sulle nostre coste di profughi in fuga dalla guerra in Libia e dalle rivoluzioni contro i dittatori del Maghreb. La dichiarazione dell’emergenza ha consentito, negli anni, di creare un sistema di accoglienza straordinario, tuttavia, poco o nulla è stato fatto per adeguare le risorse umane ed economiche delle FF.OO.

Eppure questa O.S. ha denunciato tanto a tanti nel corso degli ultimi anni anni, richiedendo varie volte l’invio urgente di personale presso questa sede per far fronte “all’emergenza”, specie nel periodo estivo quando più sovente sono gli sbarchi di cittadini extracomunitari ed i loro trasferimenti da e per varie località del Paese. Abbiamo, sin dall’inizio, esternato la nostra contrarietà all’apertura di un secondo centro per migranti nel nostro territorio. In più note abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni circa la contestuale “gestione” dell’Hotspot di Pozzallo (RG) e del Centro di C.da Cifali, territorio di Ragusa ma a pochi chilometri da Comiso (RG). Abbiamo anche paventato un’implosione della Questura dovuta agli innumerevoli servizi connessi che attraversano tutte le articolazioni della Questura e dei Commissariati. Questa O.S. ha già segnalato in passato, attraverso i propri canali, le criticità che la Questura di Ragusa si trova a dover affrontare e le risorse umane da dover mettere in campo per la vigilanza, come già detto, di ben due Centri (Centro ex Azienda Don Pietro di c.da Cifali, agro di Ragusa ed Hotspot di Pozzallo).

Anche gli sbarchi che avvengono altrove fanno sì che, spesso, Pozzallo divenga “centro di smistamento” e che nutriti gruppi di extracomunitari vengano poi trasferiti via terra altrove. Riteniamo l’organico di questa provincia del tutto insufficiente: 2 Centri che, dalla loro apertura, non hanno sostanzialmente mai smesso la loro funzione, fatti salvi brevi periodi dovuti a lavori di ristrutturazione e devastazioni seguiti da incendio; senza considerare poi le ulteriori emergenze connesse all’esistenza di questi Centri: situazioni di eventuali criticità dell’Ordine Pubblico e fughe varie, anche in piena pandemia, susseguitesi nel tempo. La “nostra” emergenza è meno emergenza di quella di altre Questure che debbono confrontarsi con il fenomeno migratorio? Anche le risorse economiche languono: sono svariati anni che la Questura di Ragusa ha il medesimo budget di ore di straordinario assegnato.
Certo, alla fine il dovuto viene corrisposto, a volte dopo un anno a volte dopo quasi due; così non si va da nessuna parte, prima o poi il castello crolla.

Il personale dimostra diuturnamente abnegazione e spirito di sacrificio ma non è giusto che venga ripagato così. La si chiami come si vuole: emergenza, problema strutturale, etc, ciò che realmente serve per poterla “governare” sono le risorse umane e le risorse economiche, l’una complementare dell’altra. Non occorre che questa O.S. snoccioli numeri e statistiche a supporto di quanto detto, tutti ne sono a conoscenza. Urgono accorgimenti atti ad affrontare quanto esposto con le giuste e dovute risorse, così come peraltro già avviene in Questure che debbono affrontare, periodicamente, le medesime difficoltà. Attendiamo fiduciosi un intervento delle SS.LL. e la Segreteria Nazionale è pregata di voler intervenire presso i competenti Uffici Centrali. Con l’occasione si porgono cordiali e distinti saluti.

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