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Covid, termine isolamento domiciliare valutato anche dai medici di famiglia

E' quanto dichiara la presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Marialucia Lorefice

(20 novembre 2020)

“In questo periodo emergenziale a causa del Covid-19, ci sono molte persone in isolamento domiciliare che, pur non presentando più i sintomi dell’infezione, continuano a risultare positive al test molecolare. Con la circolare del ministero della Salute del 12 ottobre scorso si specifica che queste persone, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi”. E’ quanto dichiara la presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Marialucia Lorefice (m5s), che spiega:

“Oggi, sull’argomento abbiamo tenuto un question time in commissione Affari sociali. Purtroppo, registriamo una  disomogeneità tra le Regioni nell’applicazione della circolare ministeriale. In alcune è l’Asl locale che rilascia il certificato, in altre sono anche i medici di base e pediatri di libera scelta. Di fronte a tale incertezza, – prosegue la presidente – abbiamo registrato tempistiche lunghe, ben oltre i 21 giorni, per il rilascio del certificato medico. Molti cittadini si sono trovati quasi in un limbo non riuscendo ad avere risposte chiare e certe.

Rispondendo all’interrogazione, il ministero della Salute ha evidenziato che la valutazione sull’eventuale prolungamento o la cessazione del periodo di isolamento, può essere effettuata non solo dalle Autorità sanitarie locali, ma anche dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta. Siamo contenti di questo chiarimento, ma abbiamo evidenziato al ministero l’opportunità di emanare una circolare nazionale più esplicativa, che contempli queste due figure, al fine di ridurre i tempi di attesa e di uniformare le procedure su tutto il territorio nazionale. In questo  modo vogliamo andare incontro alle numerose segnalazioni che ci sono arrivate dai cittadini, bloccati per settimane a causa di questi cavilli burocratici” – conclude  Lorefice
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