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Arriva al Cannizzaro in condizioni disperate, ragazzina salvata dai medici

Protagonista una 11enne di Scicli colpita da emorragia cerebrale

È arrivata in ospedale in fin di vita, ma i medici del Cannizzaro le hanno salvato la vita. È la storia di una ragazzina di 11 anni di Scicli che, stremata  da due giorni di vomito e cefalea, si è presentata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Modica. La TAC qui eseguita, anche dopo somministrazione di mezzo di contrasto, ha evidenziato una grave emorragia cerebrale: quei disturbi ne sono un sintomo e un altro episodio emorragico sarebbe probabilmente stato fatale. Ma Laura (nome di fantasia) e i suoi genitori hanno trovato medici e strutture che le hanno, letteralmente, salvato la vita.

I Fatti

Prontamente, infatti, i medici di Modica contattano la Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro che, insieme con i Neuroradiologi a loro volta allertati, concorda il trasferimento. La piccola paziente giunge al Cannizzaro, con elicottero del 118, all’alba dell’indomani. Dopo un rapido consulto tra Neurochirurghi, Neuroradiologi e Rianimatori, viene portata in sala angiografica dopo aver eseguito gli esami di routine.

Il dott. Gabriele Corsale, coadiuvato dal dott. Marco Conte, avanzato il dubbio che il sanguinamento cerebrale fosse dovuto a una MAV (malformazione artero-venosa), inizia l’esame angiografico. Questo conferma la gravità del quadro evidenziato alla TC, infatti si referta una micro-MAV (una piccolissima malformazione artero-venosa in una regione fortemente importante per la sfera della memoria e dell’umore: l’ippocampo-paraippocampo). Le condizioni erano aggravate dal fatto che la malformazione fosse delle più piccole e quindi irrorata da vasi di minuscole dimensioni che in una ragazzina di 11 anni diventano minime (inferiori al millimetro), aumentando enormemente i rischi di un intervento. Ma questo doveva essere fatto per evitare il peggio.

Dopo una lunga riunione di studio con i Neurochirurghi, diretti dal dott. Salvatore Cicero, si concorda strategicamente un primo approccio neuroradiologico endovascolare (con minutissimi microcateteri dalla regione dell’inguine si arriva nei piccoli vasi cerebrali) e poi, riuscito questo e per stabilizzare il risultato, un secondo di radioterapia stereotassica.

Quindi la piccola dopo qualche giorno, e in due sedute, viene trattata nella sala angiografica, in cui è presente uno dei più sofisticati angiografi biplani (nella foto in alto) esistenti che ha reso possibile una missione ai limiti del possibile con dimezzamento delle dose di contrasto, di farmaci anestetici etc. Ad eseguire il trattamento, un’équipe multidisciplinare: neuroradiologica formata dal prof. Concetto Cristaudo, dai dott. Gabriele Corsale, Marco Conte, Muralidharan Vetrivel (neurochirurgo indiano che frequenta al Cannizzaro un Master di Neuroradiologia), anestesiologica formata dai dott. Giulio Mattone, Gaetano L’Abbate e Antonio Maresca, infermieristica (Alexandra Benche e Giuseppe Recupero) e da quella dei tecnici di radiologia (Salvatore Montera, Loredana Sciacca e Alessandro Puglisi).

Dopo l’intervento, Laura è stata ricoverata nell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, diretta dalla dott.ssa Maria Concetta Monea, e poi ha potuto trascorrere gli ultimi giorni di convalescenza, ormai in buona salute, nell’UOC di Pediatria diretta dalla dott.ssa Antonella Di Stefano, dove la mamma (dopo tampone per Covid-19 negativo) ha avuto modo di starle vicino. “Grazie di cuore per la vostra professionalità, la presenza, la dolcezza ed il costante supporto. Con infinita riconoscenza”, è scritto sul biglietto con la sua firma che Laura ha voluto fare arrivare ai medici.

Il Prof. Cristaudo

E anche i genitori hanno voluto pubblicamente ringraziare le équipe che hanno avuto in cura la ragazzina. «Quando le eccellenze ci sono vanno elogiate e valorizzate. Ricoverata in fin di vita – hanno scritto in un messaggio al dott. Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’Azienda Cannizzaro – la nostra principessa ha ricevuto un’assistenza eccellente, umana, trasparente, comprensiva. I reparti di Rianimazione e di Neuroradiologia sono tesori della nostra sanità che vanno custoditi e supportati giorno per giorno come faro per tutti i sanitari che decidono di rimanere nella nostra terra. Non riusciamo a ricordare tutti i nomi di chi ha avuto a cuore nostra figlia. Di tutti ricorderai per sempre gli sguardi, il viso, l’affetto, la comprensione, la disponibilità, la professionalità, l’umanità. La nostra principessa custodirà di voi un geloso ricordo. Grazie a tutti».

«Siamo noi a ringraziare voi – ha ricambiato Giuffrida – per avere voluto pubblicamente condividere la vostra riconoscenza, non scontata, e siamo noi a ringraziare, con voi, tutti gli operatori che a vario titolo si sono presi cura della bambina, ma anche quelli che ogni giorno si spendono per i tanti pazienti dell’Ospedale. Professionalità che come in questo caso – ha aggiunto il direttore generale – collaborano in una virtuosa multidisciplinarietà e possono avvalersi di elevata dotazione tecnologica che il supporto dell’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza assicura costantemente».

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