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Biometano Pozzallo, il Tar dice no al ricorso ma il Comitato non si arrende

Avvocato Stornello: "non è escluso l’appello". Intanto la città si prepara a scendere in piazza...

(25 febbraio 2022 – Biometano Pozzallo)

Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso presentato dai residenti di contrada Bellamagna (Pozzallo) dando, di fatto, il via libera per la realizzazione dell’impianto di biometano autorizzato dal Comune di Modica alla Biometano Ibleo Srl rappresentata dall’imprenditore Michele Leocata. La sentenza tanto attesa, quindi, è così arrivata e l’esito ha certamente deluso il fronte del no con molti che, dopo i tanti vizi di legittimità sollevati nelle scorse udienze, speravano in un accoglimento. «È indubbio che la sentenza numero 535 del 23 febbraio emessa dal Tribunale Amministrativo di Catania – ha commentato il legale dei ricorrenti, Francesco Stornello -, ci delude. Domani (oggi per chi legge) incontrerò i miei clienti per decidere sul da farsi. È chiaro che bisognerà prima leggere attentamente le motivazioni che hanno portato a questa decisione, ma certamente non è escluso l’appello al CGA». Gli avvocati Stornello e Giuliano avevano rappresentato una serie di vizi di legittimità che, però, non hanno sortito gli effetti sperati. Un primo commento a caldo, dopo la notizia della sentenza del Tar, è arrivato anche dal CSPA, nato proprio per fronteggiare la nascita dell’impianto di Biometano: «Prendiamo atto della sentenza del Tar – afferma Emanuela Russo, presidente del Comitato-. L’esito non ci ha sorpresi in quanto era prevedibile che una volta sistemati gli incartamenti, nulla avrebbe ostacolato il via all’impianto dal punto di vista amministrativo. Ma come abbiamo ribadito più volte, poco importa se e in che modo, una simile autorizzazione possa essere definita legittima, poiché riteniamo che il volere di una collettività non possa essere prevaricato dall’interesse di pochi. Pertanto leggeremo con attenzione il testo della sentenza e proseguiremo per la nostra strada continuando a sostenere le ragioni del no alla realizzazione di un impianto di biometano di tale portata a 700 metri lineari dal primo agglomerato urbano pozzallese. Andremo avanti come dal novembre 2019 si è fatto. La città di Pozzallo non può abbassare la testa ad una simile condanna».

Le reazioni politiche

Ieri il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha anche annunciato una grossa manifestazione popolare per dire no all’impianto di biometano autorizzato in contrada Bellamagna. Il primo cittadino parla di “un tentativo di aggressione selvaggio del nostro territorio che difenderemo fino alla fine”. «La decisione espressa dal Tar di Catania – afferma il sindaco – lascia molto perplessi e sgomenti soprattutto per le numerosissime questioni che, seppur formulate, non sono state attenzionate da parte dei giudici. Nessun richiamo, infatti, si rinviene nella sentenza sulla gravità delle immissioni odorifere che andrebbero ad impattare sul nostro territorio, oppure sull’eccessivo utilizzo della stradella di accesso al richiesto impianto che, certamente, non potrà sopportare il transito di decine e decine di mezzi pesanti al giorno, oppure ancora alla questione dei pozzi e dunque alle connesse vicende che riguardano l’utilizzo dell’acqua potabile. Ritengo che tutte le sentenze vadano rispettate- conclude Ammatuna- anche se non si condividono e questa non la si condivide per niente. Per questo motivo, daremo mandato ai nostri legali di proporre, nel più breve tempo possibile, ricorso in appello innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana».

«C’è ancora in ballo un’ultima opzione – sostiene la segretaria del PD di Pozzallo, Paoletta Susino -, un ricorso straordinario presentato al presidente della Regione, Nello Musumeci, dal Comune di Pozzallo nel dicembre 2019, che, a tutt’oggi, stranamente, non ha ancora avuto risposta».

Più duro il commento del candidato a sindaco Giuseppe Spadola, secondo cui «il sindaco è la persona meno indicata per indire manifestazioni popolari in quanto è stato responsabile della situazione che si è creata non presentando ricorso al Tar in tempo utile, ma inserendosi solo ad adiuvandum».

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