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All’Aria stu Gioia: un docufilm che coglie l’essenza della Pasqua sciclitana

Capossela: "folgorato da questo Cristo da Corsa". Sabato la proiezione a Pozzallo

 

di Carmelo Riccotti La Rocca

Sarebbe riduttivo definire “All’aria stu gioia” solo un documentario sulla Pasqua di Scicli perché, con questo lavoro, il regista Francesco Di Martino ha colto l’essenza dell’”uomo vivo”, raccontando come gli sciclitani vivono questa festa. «Mia moglie era in ospedale con le doglie e da lì a poco sarebbe nato il mio primo figlio, io ero sotto la vara del Gioia”. Quella di Salvatore è solo una delle testimonianze raccolte da Di Martino che per quasi 10 anni è entrato nelle viscere della festa più amata dagli sciclitani avendo la bravura di farsi accogliere dai portatori che, alla fine, lo hanno abbracciato come uno di famiglia aprendosi in racconti e aneddoti davvero inediti. Peppe, Franco, Claudio, Angelo…il regista di Noto è entrato nelle loro case per raccontare la quotidianità dei portatori e, soprattutto, per farsi dire cosa rappresenti “l’uomu vivu” per loro. Quattro storie che, in fin dei conti, rappresentano le storie di tutti quelli che la domenica di Pasqua non possono fare a meno di mettersi sotto “la vara” e urlare tutti insieme all’impazzata la felicità per la rinascita. «Una sera del 2013- racconta Francesco Di Martino- mi trovavo a Scicli in occasione della Pasqua, festività intrisa di elementi pagani, testimoni di un sud arcaico che sopravvive allo scorrere inesorabile del tempo. Improvvisamente ho visto un’immagine straordinaria: la statua del Cristo Risorto, chiamata “il Gioia”, trasportata da un gruppo di uomini, cioè i “portatori del Gioia” che uscivano di corsa dalla chiesa del Carmine. Sembrava che il Gioia corresse sopra la folla, che a sua volta inseguiva il Cristo; allora, incuriosito dal fervore della gente, ho iniziato anch’io a rincorrerla. La sensazione che ho provato è stata quella di essere magicamente catapultato in una pericolosa corsa di tori in Spagna: da quel momento ho iniziato a partecipare annualmente al rito pasquale. L’anno dopo feci la stessa cosa, ma con l’obiettivo di filmare la festa. Fu così che venni notato da uno dei portatori, Peppe, che mi chiese perché stessi filmando. Insieme a lui conobbi Franco, Angelo e Claudio, che scoprii essere uniti da un’amicizia singolare nata sotto la “Vara”. Da allora ho iniziato a filmare esclusivamente loro quattro, che sono diventati i protagonisti del mio film».  Preziosa, nel documentario, la testimonianza di Vinicio Capossela, il noto cantante che ha inciso la canzone “L’uomo Vivo” e che ha raccontato di essere rimasto letteralmente folgorato “da questo Cristo da corsa che è un vero e proprio inno alla vita”. Il documentario di Di Martino è stato presentato lunedì sera al Cinema Italia con tre proiezioni che hanno registrato una notevole partecipazione di sciclitani. «Non vedevo questa gente – ci ha confidato il proprietario del Cinema- dai tempi di Checco Zalone».

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione

Sabato la proiezione a Pozzallo

Intanto il prossimo sabato  alle 21,30 il documentario di Di Martino verrà proiettato al Cinema Giardino di Pozzallo.  L’ingresso è gratuito e saranno presenti il regista ed alcuni protagonisti del film.  L’inziativa è promossa dall’Associazione L’Alberto Storto
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