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Follow-up del neonato a rischio: all’ASP di Ragusa la rete integrata ospedale-territorio

(22 giugno 2022 – Follow-up del neonato a rischio: all’ASP di Ragusa la rete integrata ospedale-territorio)

L’UOC di Neonatologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, direttore Vincenzo Salvo, organizza per domani, giovedì 23 giugno 2022, dalle 15.00 alle 19.00, nella sede del Centro Polifunzionale – viale N. Coljanni n. 69 – Ragusa – una tavola rotonda su:  “Follow-up del neonato a rischio, rete ospedale-territorio.” L’iniziativa è stata supporta dalla Direzione Strategica dell’ASP di Ragusa.  La Tavola Rotonda sarà l’occasione per presentare l’attività dell’Ambulatorio dedicato al Follow-up del neonato a rischio e per promuovere le azioni e le attività necessarie all’integrazione tra i vari professionisti che intervengono nel percorso di cura del neonato patologico, al fine di offrire al bambino e alla sua famiglia un servizio multidisciplinare, organizzato, integrato che possa essere patient tailored” e ”family centered”.     

L’introduzione dei lavori è affidata a: direttore generale ff, Raffaele Elia; direttore Amministrativo, Salvatore Torrisi; direttore Controllo di gestione e SIL, Riccardo Giammanco; direttore Dipartimento Salute Mentale, Giuseppe Morando; direttore Dipartimento Materno Infantile, Fabrizio Comisi e al direttore UOC Neonatologia, Vincenzo Salvo. 

In programma gli interventi su “Attività dell’ambulatorio di follow-up del neonato a rischio”, dott.ssa Carmela Giurdanella. 

“Follow-up neuro evolutivo” a cura della dott.ssa Elisabetta Ciancio. Il tema della “Profilassi VRS – Virus Respiratorio Sinciziale” sarà trattato dalla dott.ssa Elisa Costanzo.  

La dott.ssa Francesca Novello parlerà: “Il ruolo dell’infermiere”. Infine, il “Follow-up cardiologico del neonato a rischio” a cura della dott.ssa Rosanna Di Pasquale.

Alla tavola rotonda prenderanno parte: Neonatologo, Ginecologo, Neuropsichiatra Infantile, Fisiatra, Otorinolaringoiatra, Oculista, fisioterapista, Pediatra di famiglia, Associazione dei genitori.
«I progressi nelle cure perinatali, in questi ultimi decenni, – dichiara il direttore dell’UOC di Neonatologia Vincenzo Salvo –   hanno portato a un miglioramento della possibilità di sopravvivenza dei neonati ad alto rischio, con un aumento purtroppo delle morbosità e comorbidità. Infatti,i bisogni assistenziali dei nati pretermine o dei neonati patologici – asfittici, sindromici, affetti da patologia cronica, ecc. – non si esauriscono al momento della dimissione dalla UTIN – Unità di Terapia Intensiva Neonatale, ma, al contrario, la restituzione alle cure genitoriali segna l’inizio di una nuova fase assistenziale.  In questo contesto, i programmi di Follow-up del neonato a rischio sono diventati un indice di best practice delle attività assistenziali offerte dalla Terapia Intensiva Neonatale, oltre che un diritto dei nati pretermine così come sancito dalla “Carta dei Diritti del bambino nato prematuro”.» E, ancora ha sottolineato che «la tavola rotonda sarà quindi l’occasione per un confronto multidisciplinare, per conoscere meglio la realtà professionale e porre le basi per creare una collaborazione costruttiva, integrata e coordinata al fine di garantire al neonato patologico un percorso di cura dedicato, ben definito, organizzato e sostenibile.»  

L’obiettivo del Follow-Up del neonato a rischio è focalizzato, attraverso un approccio multidisciplinare – neonatologo, neuropsichiatra infantile, fisiatra, neuropsicologo, cardiologo pediatra, otorino, oculista, terapisti della riabilitazione – alla diagnosi precoce delle patologie a cui questi bambini sono più esposti, patologie neurologiche, neuromotorie, neurosensoriali, comportamentali, respiratorie, ematologiche, auxologiche-nutrizionali e all’avvio di un trattamento precoce, che è stato dimostrato migliorare l’outcome a breve-medio e lungo termine. L’ambulatorio deve fungere da nodo di collegamento tra la famiglia, il pediatra di famiglia e i vari specialisti coinvolti, al fine di offrire un servizio multidisciplinare organizzato e integrato che possa migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie, fornendo loro un sostegno nell’affrontare le problematiche di salute e facilitandone l’accesso alle cure.

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