Il delitto Zarba: Giuseppe Panascia urla la sua innocenza, ma resta in carcere

(16 ottobre 2018)

Lui continua a proclamarsi innocente, ma evidentemente qualcosa nel suo racconto non torna e non convince. Giuseppe Panascia, 73 anni, marito di Maria Zarba, la donna di 66 anni trovata morta giovedì sera in casa, a Ragusa, resta in carcere. Lo ha deciso poco fa il GIP del tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato.

Panascia, ex tecnico di laboratorio del liceo classico Umberto I di Ragusa, era separato dalla moglie da circa un anno e giovedì pomeriggio è andato da lei, nell’appartamento di via Odierna, ma quando è uscito di casa, così ha raccontato al Giudice, l’ha lasciata tranquilla, pronta per andare a messa. Cosa sia successo dopo non se lo sa spiegare, anche se ipotizza che qualche malvivente possa essere entrato da una finestra che la donna era solita lasciare aperta, e questo giustificherebbe il fatto che la polizia non ha trovato segni di effrazione.

Maria Zarba, la vittima

L’interrogatorio dell’uomo si è svolto ieri, e poco fa è arrivata la decisione del Gip. Secondo la Procura, dunque, Panascia avrebbe assassinato la donna, madre dei suoi 4 figli, a seguito dei  contrasti sorti nell’ambito della separazione, colpendola violentemente alla testa e lasciandola poi in un lago di sangue.

Il 73enne, dunque, fermato tre giorni fa, resta dietro le sbarre, così come richiesto dal PM, Giulia Bisello. Oggi pomeriggio, intanto, è in programma l’autopsia sul corpo della povera donna, all’obitorio di Ragusa Ibla.

Valentina Frasca

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