Insufficienti i lavori sulla Comiso-Ragusa, l’associazione Reset: “I vertici dell’ANAS vengano a fare un sopralluogo”

(17 ottobre 2018)

Sono passate circa due settimane dalla riapertura della SS 115, nel tratto che collega Comiso a Ragusa, e la domanda che molti utenti della strada si sono posti dal momento in cui l’hanno percorsa, dopo due mesi e mezzo di chiusura e disagi, è stata solo una: ma l’ANAS aveva bisogno di tutto questo tempo e di tutti questi soldi per fare questi pochi interventi? E siamo sicuri che i lavori siano stati fatti bene? Il problema è serio, sebbene sui social sia sfociato nell’immancabile ironia (vedi foto sotto), e tutte queste domande le pone oggi anche l’associazione Reset fa sua, insieme ad altre, e che rivolge al responsabile del Coordinamento Territoriale per la Sicilia di Anas S.p.A., Valerio Mele, al Prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza; alpresidente del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, alla deputazione regionale e nazionale iblea, ai sindaci di Comiso e Ragusa, Schembari e Cassì, e ai rispettivi presidenti dei consigli comunali.

“I lavori hanno riguardato l’installazione delle barriere laterali e il rifacimento della pavimentazione, per un investimento complessivo pari a 1 milione di euro,ma appare quasi del tutto insufficiente al raggiungimento degli standard di sicurezza” si denuncia in una nota di Reset a firma di Salvatore Liuzzo, Francesco Del Stabile, Mario D’Asta, Alessandro Mugnas e Sergio Failla. 

“Solo per fare un esempio – proseguono – risulta alquanto inadeguata la scelta di installare permanentemente le barriere laterali New Jersey. Non è necessario essere esperti di viabilità o tecnici delle infrastrutture per sapere che tale scelta tecnica risulta valida in situazioni di emergenza e/o per delimitare provvisoriamente un’area di cantiere o, come spesso accade, per incanalare il flusso stradale. Reputiamo, altresì, errata la scelta di apporre tali barriere laterali in piena curva, con possibili gravi danni in caso di impatto. Ci preme segnalare, tra l’altro, che le barriere utilizzate nel tratto di strada di cui sopra, non presentano il “piede a base inclinata”, accorgimento tecnico peculiare delle barriere New Jersey, in grado di allontanare la gomma di un automezzo in caso di contatto; quindi, le barriere apposte, proprio per questo mancato accorgimento, risultano oltremodo pericolose. Non sarebbe stato più sicuro procedere all’apposizione di guardrail lungo tutto il tratto di strada interessato dalla manutenzione? Del resto, perché in alcune zone si è provveduto a quest’ultima scelta tecnica, in altre con profilati in cemento? Ancor più grave è la circostanza che vede il permanere di porzioni di guardrail vecchi e gravemente danneggiati, accanto a porzioni nuove. Ci saremmo aspettati – scrivono ancora – l’apposizione di catadiottri ai margini delle corsie, sul manto stradale, in modo da rendere sicuro il transito in caso di nebbia, evento meteorologico molto frequente su quella strada durante le stagioni autunnale e invernale”.

Per questo motivo, l’associazione Reset chiede all’Ingegner Mele, di valutare interventi aggiuntivi per la definitiva messa in sicurezza del tratto di strada, molto transitato e di importanza strategica fondamentale per la circolazione dei veicoli nella provincia di Ragusa, e di procedere alla rendicontazione dei lavori effettuati, del materiale utilizzato, dei costi e tempi di realizzazione. “Le chiediamo, urgentemente, di venire a fare un sopralluogo personalmente – concludono nella missiva, sempre riferiti a Mele  – per avere un quadro di riferimento chiaro rispetto alla natura degli interventi effettuati e alla improrogabile necessità di completare, in via definitiva, il percorso di messa in sicurezza della SS 115 Comiso – Ragusa”.

Valentina Frasca

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