Identita Piana degli Albanesi

Amministrazione

SINDACO

Rosario Petta

In carica dal: 12/06/2017

Deleghe:

Cultura, rapporti con gli organi sovra comunali, servizi ambientali

Sito istituzionale

www.comunepianadeglialbanesi.gov.it

Tommaso Matranga

Deleghe:

Vicesindaco, Politiche sociali, politiche sanitarie, polizia municipale, viabilità, protezione civile, lavori pubblici, politiche comunitarie, sportello bandi, impiantistica sportiva, rapporti con il Consiglio Comunale

Lorena Picone

Deleghe:

Urbanistica, edilizia privata, sanatoria, pianificazione territoriale, patrimonio, servizi a rete e manutenzioni, attività produttive

Pietro Barone

Deleghe:

Bilancio, tributi, informatizzazione

Simona Scalia

Deleghe:

Personale, turismo sport spettacoli, pubblica istruzione, formazione, servizio civile, politiche giovanili, trasparenza, anti-corruzione, privacy, contenzioso

Piana degli Albanesi, una realtà molto particolare

Il lago di Piana degli Albanesi, simbolo della città, è in realtà un bacino artificiale. L’invaso fu realizzato nel 1923 con la costruzione della diga sul fiume Belice, la prima in Sicilia, tra i monti Maganoce e Kumeta. La distesa d’acqua si estende su una superficie di 40 kmq ed è destinata ad uso idropotabile, agricolo ed idroelettrico. Meta turistica, il lago ospita diverse manifestazioni sportive ed è circondato da percorsi escursionistici e piste ciclabili.

Recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce, in contrada Sant’Agata, una necropoli paleocristiana che testimonia la frequentazione dell’area fin dall’epoca tardo-romana. La città venne fondata nel XV secolo da un gruppo di esuli Arbëreshë (Albanesi), all’indomani della diaspora causata dall’invasione della penisola balcanica ad opera degli Ottomani. I profughi si insediarono nella vasta zona pianeggiante, appartenente ai feudi del cardinale Borgia, arcivescovo di Monreale. Il Risorgimento vide gli abitanti di Piana coinvolti nei movimenti rivoluzionari; nel 1860 il paese ospitò segretamente gli emissari mazziniani Rosolino Pilo e Giovanni Corrao, giunti in Sicilia per preparare la Campagna dei Mille. La zona di Portella della Ginestra, inoltre, fu nel 1947 teatro di una sanguinosa strage di contadini accorsi per la Festa dei Lavoratori del primo maggio, tuttora oggetto di discussione. Piana degli Albanesi ha tenacemente conservato le proprie radici culturali, mantenendo lingua e costumi tradizionali; oggi l’albanese è utilizzato nei documenti ufficiali, in linea con la tutela legislativa delle minoranze linguistiche.

Tra i numerosi edifici religiosi si distingue la chiesa dedicata a San Demetrio (del 1498), che presenta una significativa commistione artistica tra influenze occidentali, con gli affreschi dell’abside di Pietro Novelli, ed orientali, rappresentate dalle preziose icone e dagli affreschi delle navate. Anche la chiesa di San Nicola ospita un’importante iconostasi, oltre al museo diocesano. Tra le altre numerose chiese si ricordano quelle dedicate a San Giorgio, a San Vito, alla Santissima Annunziata, alla Madonna del Rosario ed a Sant’Antonio. Tra i palazzi storici spiccano l’oratorio di San Filippo Neri, dove si trova il museo civico intitolato a Nicola Barbato, il Collegio di Maria e l’ospedale e ricovero per gli agricoltori. Nelle stradine del centro storico, di chiaro impianto medievale, si incrociano spesso le belle fontane costruite in pietra locale.

L’economia locale è trainata dalla produzione di olio d’oliva, da quella casearia e di carni provenienti dagli allevamenti locali. L’artigianato artistico si ispira alle antiche tradizioni: le fini lavorazioni orafe e di ricamo orbitano intorno all’importante creazione dei pregiati ed antichi costumi femminili, ricamati in oro ed impreziositi da gioielli, vanto del paese. Gli artisti pianesi sono rinomati per l’esecuzione di pregiate icone, realizzate secondo i caratteri stilistici dell’arte bizantina. Altri manufatti sono realizzati attraverso la lavorazione della pietra, del legno, del ferro e del vetro.

in aggiornamento

Musei – Museo civico intitolato a Nicola Barbato

Sacro e Profano – Presso la Fontana dei Tre Cannoli il 6 gennaio si svolge la Festa della Teofania, con la rituale benedizione delle acque e delle arance. Particolarmente sentito è il Carnevale, chiamato kalivari, con le classiche sfilate di maschere. La sera del 18 marzo, vigilia della Festa di San Giuseppe, si accendono i consueti falò nei diversi quartieri della città per celebrare la Festa di Lluminarji. Durante la Settimana Santa si celebra la Festa delle Vetë të Kuqe (uova rosse), distribuite ai turisti nel giorno di Pasqua dopo la sfilata dei costumi tradizionali. La festa delle Ndrikulla Bari (Comari d’Erba) si celebra il 24 giugno in occasione della ricorrenza di San Giovanni. Il periodo estivo è animato da un ciclo di manifestazioni, denominate Estate Arbëreshë, rivolte ai turisti. Il 21 settembre si onora la patrona Maria Santissima Odigitria.

in aggiornamento

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Come arrivare

in aggiornamento

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