Identità Pagliara

Amministrazione

SINDACO

Avv. Sebastiano Antonio Gugliotta

In carica dal: 12/06/2017

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.pagliara.me.it

Rosario Totaro

Deleghe:

Vicesindaco – Territorio e Ambiente – Urbanistica – Viabilità – Politiche Energetiche – Lavori Pubblici – Patrimonio e Aree Cimiteriali – Agricoltura – Autoparco

Carmela Scarcella

Deleghe:

Pubblica Istruzione e Cultura – Turismo – Beni Culturali – Pari Opportunità

Vincenzo Riparare

Deleghe:

Servizi Sociali – Politiche Giovanili e Comunitarie – Sport e Spettacolo – Protezione Civile – Formazione Professionale

Pagliara, originato dalle antiche pagliare

in aggiornamento

Deriva il proprio nome dalle caratteristiche abitazioni di paglia e rami – le pagliare – costruite dai primi pastori che abitarono il territorio. Il pieno sviluppo del centro avvenne nel corso del XVII secolo e nel 1652 Pagliara era già censita come entità a se stante. Nel XVIII secolo raggiunse la massima fioritura economica grazie alla coltivazione del baco da seta; nel corso, però, del secolo successivo l’area attraversò una profonda crisi tanto che il Municipio fu soppresso ed aggregato a quello di Roccalumera. Solo nel 1927 tornò ad essere comune autonomo.

Tra i monumenti di pregio si distingue la chiesa madre dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel 1678; al suo interno si può ammirare un dipinto del 1586 raffigurante la Vergine con Bambino in gloria tra i Santi Pietro e Paolo, una delle due tele autografe di Cesare da Napoli. La chiesa di San Sebastiano è dedicata al Santo patrono. La via principale del paese è impreziosita dai palazzi ottocenteschi dei Calabrò e degli Allegra. Villa Loteta, ottocentesco palazzo del marchese Loteta, è dominato dall’ombra di un imponente pino secolare che è un vero e proprio monumento naturale: la sua altezza supera i 25 m, la circonferenza misura circa 4,70 m, mentre il diametro dell’ombra proiettata è di almeno 30 m. In via Carceri, poi, si trovano i resti delle antiche prigioni. Fuori dall’abitato, in contrada Rinaldo, si possono ammirare le rovine di un antico frantoio a trazione animale e di un mulino ad acqua. Il territorio comunale comprende anche le frazioni di Locadi e Rocchenere; quest’ultima si estende verso il mare ed è delimitata alle spalle da una rocca di pietra nera che gli ha dato il nome: la timpa nera. Qui si trova anche la chiesa di Santa Lucia. Nella parte frontale dell’abside è possibile ammirare un dipinto di Nino Longo di recente fattura. Nella frazione di Locadi si trova invece la chiesa di Santa Caterina, che custodisce al suo interno un crocefisso ligneo dell’Ottocento e due tele di fine Settecento ed inizio Ottocento.

L’economia locale si basa sull’agricoltura, con coltivazioni di agrumi e ulivi.

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Sacro e Profano – A dicembre si tiene la Sagra dell’Olio di Oliva; il patrono, San Sebastiano, è celebrato il 20 gennaio e la prima domenica di agosto con una processione che porta il simulacro del Santo per le vie del paese, spettacoli e giochi pirotecnici.

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Come arrivare

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