Identita Lentini

Amministrazione

Sindaco

Rosario Lo Faro

In carica dal: 25/10/2021

Sito istituzionale

www.comune.lentini.sr.it

Lentini, l’antica Leontinoi

Il Giardino delle Case di Biviere. Lo splendido parco che circonda la villa dei principi Borghese è sito nei pressi del Biviere, il lago di Lentini realizzato artificialmente da Federico II su una superficie di 1.500 ettari bonificata durante il fascismo. Il giardino è ricco di specie vegetali rarissime ed è per questo meta di visitatori e botanici da tutto il mondo. I moli in pietra del vecchio porto ospitano una ricca collezione di piante grasse. Anche la fauna del Biviere era molto abbondante con la presenza di svassi, polli sultani, fistioni turchi e gobbi rugginosi. Benché sia stato nel corso degli anni fortemente ridimensionato, il parco è riccamente popolato da volatili; se ne contano circa 150 specie diverse, quindici delle quali vi nidificano abitualmente o vi fanno sosta, come l’airone bianco maggiore, una specie rarissima in Europa. Qui si trovano cormorani, folaghe, falchi pescatori, morette tabaccate, cicogne, porciglioni, cavalieri d’Italia, gru, pittime reali e gallinelle d’acqua. Le acque sono popolate di anguille, tinche, gamberetti d’acqua dolce e cefali.

Castellaccio o Castrum VetusI ruderi del castello medievale di Lentini, si trovano in una zona poco distante dal centro abitato della città, in una posizione strategica per l’accesso alla piana di Catania. L’edificio ha la forma di una rupe calcarea dalla sommità piatta, posta al centro di un sistema fortificato che comprende a nord-ovest il colle Tirone e a sud-est il colle Lastrichello, dai quali è separata tramite due profondi fossati. Una cinta muraria, probabilmente, correva lungo i bordi del pianoro formando un grossolano parallelepipedo all’intero del quale insistevano gli ambienti militari. Solo in tempi recenti è stato individuato l’ingresso per il sotterraneo del castello ed una struttura semicircolare, probabilmente la cappella di un edificio. La fortezza, risalente al XII secolo, fu ristrutturata durante la prima metà del XIII secolo per volontà di Federico II. Tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, giunse a occupare un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di alcune delle più illustri e nobili famiglie siciliane. Nel 1434, Alfonso d’Aragona assegnò il castello a Vincenzo Gargallo. L’edificio subì gravissimi danni a seguito dei terremoti del 1542 e del 1693, quando fu probabilmente abbandonato del tutto. Nel 1986 i sotterranei sono stati restaurati ma rimane ancora molto da fare per la valorizzazione dell’importante edificio.

Toponomastica – Le origini della città risalgono all’VIII secolo a.C., quando fu fondata da un gruppo di coloni greci provenienti da Calcide che la chiamaronoLeontinoi.

Secondo la leggenda, i primi abitanti dei campi leontini sarebbero stati i Lestrigoni, popolazioni vicine ai Ciclopi che dimoravano sull’Etna e descritti da Omero come popolazioni evolute e dedite alla pastorizia. In epoche successive, i Lestrigoni si chiamarono Sicani, in onore di Sicano, il loro eroe più illustre e coraggioso, il quale avrebbe sposato la dea Demetra. Dalla coppia sarebbe nata Persefone, fanciulla bellissima, rapita poi da Ade nei pressi del lago Biviere, l’attuale lago di Lentini. A seguito di terribili eruzioni dell’Etna, i Sicani avrebbero abbandonato l’area che venne successivamente ripopolata dai Siculi, guidati dal re Sicolo e dal quale prese nome l’intera isola siciliana.

Origini – I segni lasciati dalle capanne sulla collina di Metapiccola, nel parco archeologico a sud dell’abitato, dimostrano che l’area era abitata fin dall’età preistorica, per poi divenire la colonia di Leontinoi, fondata nell’VIII secolo a.C. dai Calcidesi di Naxos. Gli scavi hanno fatto emergere resti di mura e di tombe monumentali a forma di piramide. L’acropoli si trova sul colle San Mauro insieme alle rovine di un tempio; il colle di Sant’Eligio invece ospitava la necropoli, le cui tombe sono state ricavate dentro la roccia. È probabile che siano stati i Templari, fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, ad adottare questa grande riserva per la caccia e la pesca recintando, con una possente muraglia, l’alveo del fiume Trigona-Galici, alcune centinaia di metri prima che le sue acque si confondano nel San Leonardo. All’insorgere dei Vespri Siciliani, nel 1282, Lentini si unì alla ribellione contro gli Angioini; gli anni seguenti furono teatro del succedersi di lotte tra famiglie nobili. Nel 1542 la città venne colpita da un grave terremoto con una conseguente crisi economica e demografica, accentuata anche dalla volontà di Carlo V di fondare Carlentini (baluardo difensivo contro i Turchi) nelle vicinanze. Nel giro di un cinquantennio la popolazione si dimezzò; infine, il terremoto del1693 distrusse totalmente la città. Nel 1747, anno in cui Lentini raggiunse il minimo dei suoi abitanti, Carlo III di Borbone (ma Carlo V se inteso come re di Sicilia) per favorire l’incremento demografico, esentò dal pagamento dei dazi chi si fosse stabilito in città. Il vero risorgimento iniziò con l’avvento del Regno d’Italia: molte opere pubbliche e di igiene favorirono lo sviluppo della città.

Lentini contemporanea – Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale si ebbe, in generale, un aggravio delle condizioni di vita per i lentinesi meno abbienti. Al ritorno dalla guerra, i reduci, in mancanza della riforma agraria promessa e mai attuata, decisero di occupare le terre incolte che vennero divise in piccoli lotti e sfruttati in maniera intensiva con la coltivazione degli agrumi. Con l’avvento del fascismo, le forze d’opposizione vennero messe a tacere e le condizioni dei contadini si aggravarono a causa del regime autarchico imposto da Mussolini che provocò la reazione dei governi stranieri con gravi danni per il settore dell’esportazione degli agrumi. Nel 1930, iniziarono i lavori di bonifica del Biviere che portarono al prosciugamento del lago, alla realizzazione di una serie di strutture connesse e alla costruzione di un villaggio operaio che però rimase deserto. La Seconda Guerra Mondiale aggravò ulteriormente la situazione dei lentinesi. La fine della guerra e le prime elezioni libere portarono al potere quelle forze e quegli uomini che si erano opposti al fascismo; questi ultimi guidarono le prime lotte per l’occupazione delle terre, gli espropri dei feudi incolti e la divisione in lotti. Il risultato fu, ancora una volta, la formazione di un grande numero di piccoli proprietari, possessori di appezzamenti troppo esigui per permettere loro di fare il salto di qualità e molti scelsero la strada dell’emigrazione verso il Nord Italia o verso i paesi esteri. Negli anni Cinquanta, lo sviluppo del polo industriale di Priolo favorì anche a Lentini la nascita di una classe operaia e provocò una rapida terziarizzazione del tessuto economico. Da notare che dal 1959, nel territorio di Lentini, venne ubicata la base americana di Sigonella, principale supporto logistico terrestre della sesta flotta dell’US Navy in caso d’intervento militare nel Mediterraneo; la base fu sotto i riflettori durante l’episodio dell’Achille Lauro (1985), quando terroristi palestinesi (FPLP) assaltarono la nave italiana. Craxi entrò in polemica con l’allora Presidente USA Ronald Reagan, impedendo alle truppe americane di Sigonella di intervenire e scegliendo la via delle trattative. Negli ultimi anni, si assiste ad un grave declino sul piano demografico, anche a causa di un continuo spostamento dei residenti verso i quartieri di nuova espansione nel territorio di Carlentini.

Centro storico – Il Castellaccio di Lentini, i cui ruderi si trovano su di una rupe calcarea dalla sommità piatta, è poco distante dal centro; la fortezza comprendeva il Monte Tirone e rivestì una notevole importanza fino al 1693, anno in cui venne abbandonata definitivamente dopo il terremoto che colpì la Sicilia orientale. Nei pressi del lago del Biviere si trova il Giardino delle Case del Biviere, uno splendido parco che circonda la villa dei principi Borghese. Tra le numerosissime chiese presenti nel territorio, la più importante, è la settecentesca Chiesa Madre di Sant’Alfio, dedicata al patrono della città. In stile barocco, fu edificata nel 1693 dall’architetto Vella da Malta e ha un impianto basilicale a tre navate con facciata settecentesca a tre ordini. All’interno sono custodite un’icona bizantina della Madonna Odigitria del XII secolo, il fercolo in argento di Sant’Alfio del XIX secolo e i sepolcri dei martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.

Architettura Religiosa

  • La Chiesa della Santissima Trinità e San Marziano, del XVIII secolo, Monumento Nazionale, è stata costruita sui resti del Palazzo La Palumba. Conserva all’interno il pavimento in ceramica di Caltagirone del XVIII secolo, gli affreschi della volta di Sebastiano Lo Monaco e un polittico della scuola di Antonello da Messina.
  • La Chiesa di San Francesco di Paola, del XVIII secolo, custodisce invece un antico organo a mantice e a destra dell’altare maggiore vi è una roccia con delle impronte che secondo la leggenda furono lasciate dai santi Alfio Filadelfo e Cirino quando Lentini fu liberata dalla peste per loro intercessione.
  • La Chiesa di San Luca (XVIII secolo) conserva un dipinto della Crocifissione della scuola del Tintoretto.
  • La Chiesa dei Tre Santi o della Fontana (1808), ricostruita secondo la leggenda sul pozzo dove era stata gettata la lingua di Sant’Alfio.
  • Chiesa della Santa Croce, dedicata a Maria Santissima delle Grazie del Battifolle. Distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita nel 1705 e dedicata alla Santa Croce. A pianta rettangolare, senza abside, fu ristrutturata negli anni Cinquanta. Al suo interno si conserva una bellissima statua della Madonna Addolorata e un crocifisso che ha incastonato delle reliquie della Santa Croce.
  • Chiesa di Gesù e Maria (o Santa Lucia), edificata nel XVIII secolo, conserva all’interno pregevoli tele del Settecento. Nell’altare centrale spicca il pregevole simulacro di Santa Lucia, la cui festa, il 13 dicembre, richiama molti fedeli.
  • Chiesa Grotta dei Tre Santi, chiesa rupestre di forma quadrata. Secondo la tradizione fu il carcere in cui vennero rinchiusi i Santi patroni Alfio, Filadelfo e Cirino e altri martiri. All’interno si conservano i simulacri dei tre santi in catene e di Santa Tecla.
  • Chiesa di San Giuseppe il Giusto, chiesa rupestre sita a poca distanza dalle rovine dell’antica città di Leontinoi. Probabilmente si tratta di una chiesa medievale edificata, secondo la leggenda, dai Cavalieri Templari. All’interno possiamo ammirare i resti degli affreschi che adornavano la chiesetta e l’altare in pietra.

Architettura Civile

  • Palazzo Beneventano, progettato dall’architetto Maurizio Pitti per volontà del barone Giuseppe Luigi Beneventano e sito lungo la via principale della città (via S. Francesco). Dai lati del cortile si accede ai locali di servizio: magazzini, stalle, alloggi per la servitù. L’immenso salone per le feste presenta preziosi intarsi ai pavimenti e volte dipinte a tempera dai colori smaglianti.
  • Palazzo Fuccio-Sanzà, recentemente restaurato, nel 1808 ospitò Ferdinando III di Borbone durante una sua visita in Sicilia. L’edificio, in stile barocco, è sito tra via Regina Margherita e piazza Bellini. La facciata principale è divisa in due ordini orizzontali, al centro vi è posto un elegante portale arcuato e inquadrato da due maestose colonne corinzie. Il balcone centrale in ferro battuto è sormontato da un timpano semicircolare con al centro un mascherone grottesco. L’interno del palazzo ospita abitazioni private ed esercizi commerciali.
  • Palazzo Scamacca, sito nel centro della città, è l’attuale sede del Municipio di Lentini. L’interno presenta ancora le originarie stanze settecentesche con elementi architettonici di grande eleganza. All’interno del palazzo vi è un piccolo giardino mediterraneo.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa dell’Immacolata; Chiesa di Cristo Re; Chiesa di Sant’Antonio; Chiesa del Carmine; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa di Santa Maria degli Archi; Chiesa di San Giovanni della Commenda di Malta; Palazzo Aletta.

Siti Archeologici – Nel Museo archeologico (l’ex antiquarium comunale), che dal 1962 ha finalmente trovato una collocazione stabile, sono conservati reperti rinvenuti negli scavi dell’antica colonia greca di Leontinoi. I resti dell’antica Leontinoi, amministrativamente divisi tra i comuni di Lentini e Carlentini, comprendono un suggestivo parco archeologico che conserva tracce del villaggio preistorico di Metapiccola e rovine di età calcidese e di età greco-siracusana. Interessanti sono le necropoli ellenistiche del IV-III Sec. a.C. di cui sono visibili alcuni sepolcri, le ampie latomie, le fondazioni di un tempio greco e i resti di capanne rettangolari di un villaggio indigeno del IX-VIII Sec. a.C. Fondamentali furono gli studi effettuati nella zona dagli archeologi Dinu Adamesteanu, Salvatore Ciancio, Alfio Sgalambro e Giovanni Rizza. Altri siti archeologici di grande importanza sono: il villaggio preistorico Valsavoia, dove si trovano capanne circolari del periodo castellucciano ed una necropoli con tombe a grotte artificiali; il villaggio preistorico Castellana, un insediamento risalente all’età neolitica e a sud-ovest di Lentini; la necropoli di Sant’Eligio dove si trovano i resti di tombe a forno risalenti al 700 a. C.

L’economia locale si basa prevalentemente sull’agricoltura, in special modo sulla coltivazione di olive e agrumi: arance rosse e limoni. L’Arancia Rossa di Sicilia, con le varietà moro e tarocco, raggiunge in questa zona livelli d’eccellenza e ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione geografica protetta). Altro prodotto di eccellenza del territorio è il Pane di Lentini, fra i pochi in Sicilia ad essere cotto nei forni a legna secondo la tradizione. Attive anche industrie meccaniche, del cemento, del vetro e del legno, plastiche ma anche alimentari; sono anche presenti piccole realtà manifatturiere legate alla produzione di calzature e abbigliamento sportivo. In crescita, negli ultimi anni, il settore turistico con la valorizzazione delle risorse archeologiche, paesaggistiche e gastronomiche del territorio e la nascita di attività ricettive e di ristorazione.

Evoluzione demografica – Nel corso della sua storia, il comune di Lentini ha conosciuto a livello demografico alterne vicende legate a fattori politici, naturali ed economici. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quando i cittadini residenti ammontavano a meno di 10.00o unità, il comune ha conosciuto una costante crescita demografica. La popolazione residente superò i 20.000 abitanti agli inizi del Ventesimo secolo e raggiunse il suo apice agli inizi degli anni Venti, come dimostra il censimento relativo al 1921 che fece registrare 28.233 cittadini. Il decennio successivo vide un crollo di tale dato ed i cittadini residenti al censimento del 1931 risultarono essere 22.355. In seguito la popolazione riprese a crescere e si mantenne abbastanza costante tra gli anni Sessanta e Ottanta, quando la tendenza si invertì nuovamente e in maniera drastica.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Lentini al 1° gennaio 2016 sono 558 e rappresentano il 2,3% del totale della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 43,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Polonia (14,5%) e dall’Albania (7%).

Musei – Museo Archeologico Regionale, espone i reperti provenienti dagli scavi dell’antica città di Leontinoi e dagli altri siti archeologici del territorio. La sede del museo risale agli anni Cinquanta quando, in conseguenza dell’intensificazione degli scavi archeologici, si sentì l’esigenza di trovare una giusta sede per i numerosi reperti ritrovati. Dal 2004 il museo è stato risistemato e curato con nuovi allestimenti.

Biblioteche – Biblioteca Comunale Riccardo da Lentini, via Aspromonte n° 5.

Cinema  In questa sezione ricordiamo: Le ultime 56 ore, film del 2010 di Claudio Fragasso, interpretato da Gianmarco Tognazzi, Luca Lionello e Barbora Bobulova. Dichiarato di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, racconta della cosiddetta sindrome dei Balcani, ovvero la lunga serie di malattie (imputabili all’uso dell’uranio impoverito) che ha colpito i soldati dell’esercito italiano al ritorno dalle missioni di pace internazionali. Molte scene del film sono state girate nel nosocomio di Lentini.

Sacro e Profano – Fra le feste tradizionali si segnalano: il Venerdì Santo, una processione con la Madonna a lutto che si chiama a Scisa a Cruci; la festa dei Santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino, si festeggia dal 9 all’11 maggio, con il caratteristico Giro dei Nuri, devoti seminudi e scalzi che anticipano la processione vera e propria; altra festa dedicata ai tre santi fratelli perseguitati dei romani durante la lotta al cristianesimo è quella celebrata a settembre in memoria del rientro delle loro reliquie dal monastero di Fragalà, in provincia di Messina, avvenuto nel 1517.

Da gustare in città i pipi arrustuti, cioè i peperoni alla brace spellati, tagliati a fettine e conditi coi pipispezzi (peperoncini di cayenne), messi tutti insieme ad arrostire. U scacciuni, invece, è una pasta di pane schiacciata sottilmente e farcita con salsa di pomodoro e peperoncino mentre u cudduruni è una sua variante preparata con verdure tagliate a pezzettini, cipolla fritta, pezzetti di acciuga o di salsiccia, olive nere e un pizzico di salsa di pomodoro. Altra specialità della cucina lentinese sono i larunchi ossia rane dalla carne tenera e gustosa, cucinate in umido con il pomodoro. Tra i dolci segnaliamo la minnilata, ossia la tipica granita di mandorle. Ricordiamo infine due eccellenze gastronomiche del territorio: le Arance Rosse di Sicilia (IGP) e il Pane di Lentini, preparato con grano duro e semi di sesamo e cotto nei forni a legna secondo la tradizione.

  • Erodico (Lentini, V sec. a.C. – …), medico greco antico. Fu autore di varie opere del Corpus Hippocraticum, seguace della ginnastica medica (la moderna aerobica) e maestro di Ippocrate di Coo.
  • Gorgia (Lentini 485-483 a.C. – Larissa, 375 a.C. circa), retore e filosofo siceliota. Discepolo di Empedocle, è considerato uno dei maggiori sofisti, teorizzatore di un relativismo etico assoluto.
  • Santa Tecla da Lentini (Lentini, … – Lentini, 264), Santa della Chiesa cattolica e fondatrice del culto cristiano nella città di Lentini.
  • Jacopo da Lentini o Giacomo da Lentini (Lentini, 1210 circa – 1260 circa), poeta e notaio. Fu uno dei principali esponenti della Scuola siciliana ed è considerato l’ideatore del sonetto.
  • Riccardo da Lentini (… – XIII secolo), architetto presso la corte di Federico II. Sulla base di un documento del 1239, fu supervisore delle fabbriche regie e potrebbe aver progettato un gran numero degli importanti castelli che in quel periodo vennero realizzati in Sicilia.
  • Arrigo Testa (Lentini, … – XIII secolo) poeta della Scuola siciliana presso la corte di Federico II.
  • Ortensio Scammacca (Lentini, 1562 – Palermo, 1648), drammaturgo e poeta tragico. I contemporanei lo definirono “Il Divino Poeta di Sicilia”. Insegnò Teologia e Filosofia, oltre che Lingue e Scritture Sacre nel Convento dei Gesuiti di Palermo.
  • Filadelfo Mugnos (Lentini, 1607 – Palermo, 1675), storico e scrittore.
  • Luigi Briganti (Lentini, 1924 – Lentini, 2006), partigiano italiano. Fu insignito della Medaglia d’oro al valor militare per le sue azioni durante la Guerra di Liberazione italiana.
  • Filadelfo Insolera (Lentini, 1880 ­– Milano 1955), matematico pioniere della Scienza attuariale. Fondò, nel 1919, il Giornale di matematica finanziaria e, nel 1928, una prestigiosissima scuola, l’Istituto italiano degli attuari.
  • Francesco Bonfiglio (Lentini, 1893 – Roma, 1966), neurologo e psichiatra. Direttore dell’Ospedale psichiatrico provinciale di Roma dal 1939, si adoperò molto in ambito legislativo per la riforma dei metodi di trattamento ed assistenza dei pazienti psichiatrici.
  • Manlio Sgalambro (Lentini, 1924 – Catania, 2014), filosofo, poeta, saggista e cantautore. È noto al grande pubblico principalmente per la collaborazione artistica e il legame con il cantautore Franco Battiato.
  • Benedetto Vincenzo Nicotra (Lentini, 1933), politico e giurista. È stato uno dei massimi esponenti della Democrazia Cristiana della provincia di Siracusa e della Sicilia orientale.
  • Anna Valle (Roma, 1975), attrice. La talentuosa showgirl, vincitrice del concorso di bellezza Miss Italia nel 1995, trascorse l’adolescenza a Lentini, città natale della mamma.
  • Francesco Sgalambro (Lentini, 1934 – Messina, 2016), vescovo.
  • Filadelfio Aparo (Lentini, 1935 – Palermo, 1979), poliziotto vittima di mafia.
  • Giuseppe Pattavina (Lentini, 1938), attore di teatro e cinema.
  • Giovanni Falcone (Palermo, 1939 – Capaci, 1992), iniziò la sua carriera da magistrato a Lentini. Fu assassinato con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta nella strage di Capaci per opera di Cosa Nostra. Assieme al collega e amico Paolo Borsellino è considerato una delle personalità più importanti per la lotta alla mafia.
  • Alfio Antico (Lentini, 1956), cantautore e percussionista. Erede della tradizione musicale popolare e della commedia dell’arte, è considerato uno dei tamburellisti che più ha rivoluzionato la tecnica della tammorra.
  • Gianfranco Randone (Lentini, 1970) cantautore, compositore, rapper e musicista. Nel 1998 fondò il noto gruppo Eiffel 65.
  • Costanza Caracciolo (Lentini, 1990), showgirl, modella, conduttrice televisiva, attrice e stilista italiana. Insieme a Federica Nargi è stata per quattro edizioni consecutive velina di Striscia la notizia.

Come arrivare

A pochi chilometri dall’abitato, transita l’autostrada A18 Catania-Siracusa che collega il comune con tutti i principali centri della Sicilia orientale. Altre arterie importanti sono la SS 194 Ragusana e la SS 385 di Palagonia. L’aeroporto di riferimento è il Fontanarossa di Catania a circa 30 chilometri di distanza, segue il Pio La Torre di Comiso a circa 60 chilometri. Il comune è servito da due stazioni ferroviarie, quella principale è la Stazione di Lentini sita nella periferia nord della città mentre la Stazione di Lentini Diramazione, in origine denominata Valsavoia, si trova a nord del lago di Lentini. Una fitta rete di autobus collega il comune con i centri limitrofi, gli aeroporti e gli altri centri siciliani.

Mobilità urbana – L’azienda AST (Azienda Siciliana Trasporti) ha attivato diverse linee urbane che collegano Lentini a Carlentini con diverse fermate nei punti principali del territorio comunale.

Back to top button