Identita Avola

Amministrazione

SINDACO

Giovanni Luca Cannata

In carica dal: 11/06/2017

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.avola.sr.gov.it

Massimo Grande

Deleghe:

Assessore e Vice Sindaco – Lavori pubblici – Servizi cimiteriali- Servizio idrico – Politiche portuali del mare – Autoparco – Ecologia

Simona Caldararo

Deleghe:

Politiche dell’istruzione ed Edilizia scolastica – Cultura – Politiche sociali – Pari Opportunità

Morale Paola Samantha

Deleghe:

Legalità e controllo del territorio – Protezione Civile – Toponomastica e Viabilità – Politiche animaliste

Antonio Orlando

Deleghe:

Politiche agricole e Sviluppo economico – Avola Antica

Bellomo Luciano

Deleghe:

Politiche sportive e dello Spettacolo – Aree verdi e del benessere

Avola, Città delle mandorle e del vino

Avola Antica (Abola), è il sito in cui sorgeva l’antico insediamento poi distrutto nel 1693. Conserva ancora le rovine dell’epoca. Era dominata da un castello con due torrioni che permetteva il controllo su Cassibile e su Capo Passero. Intorno al castello si sviluppava il centro abitato con edifici civili di prestigio e splendide chiese. Attraversando il vecchio centro abitato è ancora possibile ammirare i resti degli antichi insediamenti rupestri, integrati allora nel centro abitato medioevale.

Il Dolmen Ciancio, fu scoperto nel 1961 dal professor Salvatore Ciancio, lungo la costa avolese, in contrada Borgellusa. La struttura si presenta classica e grezza, con una tavola trasversale sorretta da due pilastroni che presentano interventi umani, pavimento ed architrave mantengono invece una struttura piuttosto incerta e grezza. Risalente al neolitico, fu luogo di sepoltura rupestre (scavato nella roccia). Rappresenta un esempio unico nella storia siciliana.

I laghetti di Avola, uno paesaggio spettacolare capace di sorprendere e rapire. Percorrendo la strada secondaria, seguendo l’indicazione turistica per Cava Grande, si arriva al belvedere sotto al quale si apre l’immensa gola di Cava Grande. Per raggiungere il fondo valle occorre intraprendere, rigorosamente a piedi, un sentiero che scende pian piano lungo le pareti della gola. I corsi d’acqua si riversano formando dei laghetti naturali, raggiungibili seguendo il percorso che arriva sino alla Gola e alla Grotta dei Briganti. II fiume, dopo alcune centinaia di metri, circondato da una fitta vegetazione, raggiunge una zona aperta dove forma limpide piscine naturali scavate nella roccia e contornate da massi lisci, ideali per una sosta al sole.

Toponomastica – Incerte le origini del nome. Secondo alcuni studiosi è possibile avanzare l’ipotesi di una corrispondenza con l’antica e leggendaria Hybla Major (Ibla la Maggiore), di origine pre-ellenica, sita nella costa sud orientale della Sicilia e abitata dai Sicani. Il nome deriverebbe quindi dall’appellativo della Dea dell’amore. Della cittadina medioevale si conosce il nome Abola, distorto poi dal dialetto in Abula, Avula e oggi Avola.

Origini – Ai Sicani seguirono i Siculi che scatenarono una sanguinosa guerra per il predominio territoriale e tra il XIII e il XII secolo a.C. si insediarono stabilmente nella zona. Di questi eventi si ha testimonianza nei reperti ritrovati a Cava Cassibile. Nell’VIII secolo fu la volta dei greci che conquistarono queste terre, già influenzate dai Fenici, e vi s’insediarono sino all’avvento della dominazione siracusana. Nel IV secolo a.C. il dittatore aretuseo, Dionìsio il Grande, vi estese infatti il proprio feroce ed incontrastato dominio. Nel III secolo a.C., dopo la prima guerra punica, il predominio passò ai romani che nel 227 a.C. costituirono la provincia di Siciliapur lasciando un’ampia autonomia a Siracusa ed ai suoi possedimenti, compresa la zona di Hybla Major. La seconda guerra punica pose fine all’ampia autonomia della quale la città aveva goduto ed iniziò un periodo di decadenza protrattosi ben oltre la fine della dominazione romana (450 d.C.). A seguito delle devastazioni e dei saccheggi operati dai Vandali che occuparono l’intera Sicilia attorno alla metà del V secolo, venne cancellato persino il ricordo di Hybla major e la zona si tramutò in una landa semideserta. Tale situazione si protrasse durante la dominazione ostrogota (V-VI secolo) e bizantina (VI-IX secolo). Nel IX secolo, sotto il dominio arabo, si formò il moderno nucleo cittadino, il cui nome originario era Abola, sull’altopiano ibleo superiore, a 427 m di altezza. Il territorio tornò a popolarsi e si ebbe un rifiorire dei commerci e dell’agricoltura, soprattutto grazie alle tecniche di coltivazione introdotte dai nuovi colonizzatori. Nel 1419, dopo varie appartenenze feudali, divenne dominio degli Aragonesi. La città, incendiata dai Turchi nel 1572, fu riedificata ma il terremoto dell’11 gennaio 1693 la devastò nuovamente. La sua ricostruzione, questa volta in prossimità della costa e su di un terreno sedimentato in grado di ammortizzare gli effetti di altre eventuali onde sismiche, fu opera del frate gesuita Angelo Italia, ingegnere richiamato ad Avola all’età di 64 anni per la fama conseguita dopo aver pianificato varie città siciliane del suo tempo. A lui si deve la pianta esagonale della città, peraltro tipica di altre località rinascimentali a pianta geometrica, circondata da mura e con al centro una grande piazza quadrata ed altre quattro piazze all’estremità dei due assi viari principali. Gli edifici, con piani poco elevati e posti ai bordi di strade largheggianti, sono caratterizzati da ampi cortili. Lo schema era funzionale sia alla difesa militare che alla protezione dai rischi sismici, poiché le grandi piazze avrebbero potuto offrire riparo in caso di terremoto. Nel corso del XVIII e XIX secolo Avola fu abbellita da splendide costruzioni civili e religiose. Grandi meriti vanno alla casata dominante dei marchesi Pignatelli, veri artefici di questa rinascita.

Avola contemporanea – Nel corso del XX secolo, ad Avola, fiorirono superbi edifici in stile liberty. Durante la II guerra mondiale, nel 1943, il litorale fu al centro di una delle operazioni di sbarco delle truppe angloamericane che da Avola puntarono alla conquista della città di Augusta. Nel 1968 si verificò un evento grave e sanguinoso, frutto delle tensioni sociali largamente diffuse in quel ’68 italiano. Una stagione di scioperi organizzati dai lavoratori agricoli di Avola per chiedere l’eliminazione delle gabbie salariali, del caporalato e l’istituzione della Commissione Sindacale per il Controllo del Collocamento della manodopera; il 2 dicembre fu attuato dai braccianti un blocco stradale sulla SS 115, l’intervento delle forze dell’ordine fu feroce, la polizia cominciò a sparare ad altezza uomo uccidendo due persone e ferendone quarantotto, di cui cinque in modo grave. Dopo questi fatti la trattativa venne rapidamente conclusa, seppur al prezzo di vite umane.

Centro storico – La pianta esagonale, pone al centro del prospetto geometrico piazza Umberto I, la principale della città, di fianco la Chiesa Madre. Intersecano la suddetta piazza, Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi, le due vie principali alle cui estremità si aprono quattro piazze: piazza Trieste (o San Giovanni), piazza Regina Elena (o Sant’Antonio); piazza Sant’Antonino (o dei Tre Leoni); piazza Santa Venera (o piazza Teatro).

Architettura Religiosa

  • Chiesa Madre di San Nicolò di Mira, edificata in stile tardo barocco siciliano, con una struttura a tre navate, a croce latina su progetto degli architetti Angelo Italia, Antonio Mastrogiacomo da Ferla, Michelangelo Alessi da Siracusa. Si presenta con una facciata a torre, un grande portale con al di sopra l’insegna araldica dei marchesi Pignatelli. All’interno custodisce le statue della Madonna del Lume, proveniente da Malta, e dell’Immacolata Concezione, commissionata nel 1711 a Giovanni Villamaci da Messina. La Cappella del SS Sacramento è il cuore dell’opera, contiene decorazioni di grande valore artistico come la volta affrescata con il Sacrificio di Noé, del Provenzani. Stucchi in stile rococò arricchiscono di pura magnificenza il contesto.
  • Chiesa di Santa Venera, è il tempio della Patrona di Avola, si trova nella piazza del teatro e fu costruita nel primo ‘700, su progetto dell’architetto Alessi di Siracusa, con una struttura a tre navate, a croce latina. Al centro della facciata è presente l’effige della Santa, all’interno si trova una pregiata tela del pittore netino Costantino Carasi, la Predica di Santa Venera. Nel 1848 la cupola originale crollò e fu ricostruita, su progetto dell’ingegner Pietro Lojacono, nel 1962.
  • Chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel XVIII secolo, con rifacimenti del XIX. Fu edificata con tre navate, arricchite da magnifiche decorazioni azzurre e dorate, su candidi pilastri corinzi. Sugli altari laterali sono presenti le tele del pittore Gregorio Scalia che ha dipinto anche la volta della navata centrale con la vita di San Giovanni. La pala d’altare, del ‘700, raffigura il Battesimo di Gesù nel Giordano. A San Corrado è dedicata una statua lignea del 1874 e una serie di dipinti molto antichi che ne narrano la vita. Molto interessante l’organo gotico costruito nel 1866.
  • Chiesa di Sant’Antonio Abate, si tratta di un’opera dei primi del settecento, con pregiati stucchi in stile rococò e splendidi dipinti sulla volta. Contiene un preziosissimo altare neoclassico in marmo e una grande pala d’altare raffigurante San Antonio. La facciata fu ristrutturata e sovrapposta all’originale nel 1800.
  • Chiesa della SS Annunziata, fu edificata nel XVIII secolo sui resti dell’antico monastero delle benedettine. La chiesa costruita dopo il disastroso terremoto del 1693, presenta uno stile barocco siciliano del quale risulta essere un fulgido esempio. Attribuita al grande architetto Rosario Gagliardi (autore, tra le altre opere, dello splendido Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla), ha una facciata concava – convessa e presenta quell’alterigia tipica di questo stile, di quest’epoca e del carattere di una terra fiera. Le decorazioni interne in stucchi pregiati raffigurano le Virtù Cardinali, sulla volta sono dipinte la Gloria con i Santi Benedetto e Scolastica e le allegorie della Fede e della Carità.
  • Chiesa di Santa Maria di Gesù, fu costruita nel 1700 sul sito ove sorgeva, precedentemente, il convento dei Minori Osservanti. È dotato di una facciata grandiosa, con un portale dominante e tre luci campanarie. L’interno ha pregevoli decorazioni rococò e pitture murarie di indubbia grazia, quali l’Immacolata con San Francesco e Santa Rosalia, la Crocifissione, San Liborio, la Via Crucis.Nell’abside si trovano esposte opere dell’artista contemporaneo Mario Mogani.

Architettura Civile

  • Palazzo di città, l’opera fu completata nel 1870, ne fu decisa la costruzione in occasione dello sbarco dei 1000. Progettato dall’architetto Salvatore Rizza, in stile neoclassico, presenta sulla facciata i simboli della città. Al suo interno un’imponente scalinata conduce ad un elegante salone finemente istoriato.
  • Palazzo Lutri, chiaro esempio di barocco siciliano, fu edificato nel XVIII secolo, è uno degli edifici civili più prestigiosi della città con le sue grandi sale istoriate e finemente affrescate.
  • Palazzo Fardella, tipico esempio di barocco avolese, appartenente alla famiglia Fardella di Torrearsa. Subì un pesante bombardamento durante la seconda guerra mondiale ed un frazionamento successivo. Conserva tuttavia memoria della sua magnificenza e bellezza nella facciata, nei balconi, nei grandi mascheroni grotteschi e nell’imponente portale d’accesso.
  • Torretta dell’orologio, edificata nel 1703 in muratura a spese del marchesato, era la torre dell’orologio, con annessa la campana, del palazzo feudale quasi interamente distrutto dal terremoto del 1693. Fu ristrutturata e modificata nel 1867 da Salvatore Rizza, in stile neoclassico.
  • Vecchio mercato, costruito nel 1895 ad opera dell’architetto Salvatore Rizza, ha uno stile neoclassico, con archi a tutto sesto e numerosi stemmi araldici, fra i quali quelli della città. Dal 2010 ospita la biblioteca comunale.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa della Santa Croce (o dei Cappuccini); Palazzo Scalia; Palazzo Mufanò; Palazzo Tiralongo; Palazzo Vinci; Palazzo Basile; Palazzo Bonincontro; Palazzo Muré; Palazzo Mazzone; Palazzo ducale; Palazzo Modica; Palazzo Guttadauro; Palazzo Grande; Palazzo Gubernale; la Vecchia Tonnara, posta accanto al porto di Marina D’Avola.

Siti Archeologici

  • La Villa Romanasi trova sul lungomare Tremoli e si tratta dei resti interrati di un’antica villa romana databile intorno al II secolo a.C.
  • Cava Grande del Cassibile, necropoli rupestre risalente al 1000-800 a.C, circa. Si compone di grotte calcaree, le cosiddette tombe a grotticella, scavate nella parete rocciosa per scopi funerari. Il sito è riserva naturale dal 1984.
  • Il Dolmen, costruzione rupestre con una pietra disposta trasversalmente su due grandi pietre laterali. Si tratta di un sito funerario presumibilmente del neolitico. Vi sono resti di una necropoli destinata alla sepoltura di infanti.

L’economia locale è fondamentalmente agricola, ma registra un’attività turistica in sensibile crescita. Nel territorio si coltivano agrumeti, mandorleti, oliveti, ortaggi e vigneti; vi sono anche allevamenti di bovini ed ovini. Tra i prodotti più noti troviamo la mandorla pizzuta, che è esportata in tutto il mondo, ed il famoso Nero d’Avola, prodotto da uve di un antico vitigno autoctono coltivato principalmente ad alberello o a spalliera. Le uve sono ad alta gradazione zuccherina, ragione per cui si ottiene un vino superiore ai 15 gradi, ma alcune recenti innovazioni hanno consentito di abbassare il contenuto di zuccheri ed aumentare l’acidità, in modo da produrre un vino più adatto ai requisiti internazionali delle etichette da pasto.

Evoluzione demografica – La città di Avola sin dal XIX secolo ha assistito ad una considerevole crescita demografica. Nel 1861 registrava ben 10.956 unità. Agli albori del ‘900 il dato è salito a 16.301 unità; 20.388 nel 1921 e 24.756 nel 1951. Lo sviluppo industriale della provincia aretusea e quello agricolo del territorio comunale, hanno contribuito a mantenere la tendenza positiva nel corso del secolo; nel 1981 si contavano 30.627 residenti. Il numero è rimasto pressoché costante negli ultimi decenni.

Etnie e minoranze – Ad Avola la presenza di popolazione straniera è molto ridotta. Sono presenti poche centinaia di stranieri, perlopiù di origine marocchina e polacca.

Musei – Il Museo del Palmento e Frantoio di Midolo. Aperto al pubblico solo su richiesta, è dedicato alla storia della produzione dell’olio, alla riscoperta delle antiche tecniche e degli strumenti tradizionali.

Biblioteche – La Biblioteca Comunale Giuseppe Bianca si trova, dal 2010, nelle strutture dell’ex mercato comunale. Fu progettata e realizzata dall’architetto Carmelo Papaleo, nel rispetto dei valori architettonici e storici dei luoghi. Custodisce 34.000 volumi, con un grande patrimonio di opere antichissime, provenienti dal convento dei Cappuccini. 

Teatri – Il Teatro Garibaldi è una splendida opera neorinascimentale realizzata nel 1876, dedicata all’eroe dei due mondi. Chiuso negli anni ’40 del novecento, fu restaurato interamente e riaperto nel 2011, tutt’ora attivo.

Sacro e Profano – Festa di Santa Venera, in onore della Patrona della città, si festeggia l’ultima domenica di luglio. Le celebrazioni cominciano al mattino con lo spettacolo pirotecnico, la cosiddetta Diana Pirotecnica, accompagnata da un grande scampanio e dalla banda musicale. Il mezzogiorno viene salutato con salve di fuochi artificiali e così anche un’ora prima dell’uscita della Santa, in serata. Alle 22 si ha l’ingresso del fercolo nella piazza centrale, piazza Umberto I, dove ha luogo l’esecuzione dei tradizionali inni alla S. Patrona  seguiti da un coreografico spettacolo pirotecnico. La processione prosegue quindi fino a raggiungere il Sacro tempio consacrato alla patrona, sito in piazza Teatro. Festa di San Sebastiano, seconda domenica di maggio, è la festa del Santo Protettore della città e una delle più sentite dalla cittadinanza. Il culto è molto antico e suggestivo. Spettacolare, per i colori e le emozioni che suscita, è la processione dei  nuri nella quale i penitenti, in antico abito bianco, con la fascia rossa ed in mano un mazzo di garofani e gigli, si dipartono dall’edicola votiva ubicata sulla S.S.115 per raggiungere il simulacro del Santo presso la Chiesa Madre. Festa di San Corrado, le celebrazioni hanno luogo il 19 febbraio. L’uscita del santo è salutata dai fedeli che seguono la processione per le strade della città. La sera, salutata dai fuochi d’artificio e sulle note della banda musicale, si ha la trasuta del Santo in chiesa. Festa di San Giuseppe19 marzo in quasi tutti i quartieri della città vengo allestiti dei falò con un grande richiamo di gente che si riunisce per i giochi di quartiere e piccoli spettacoli di intrattenimento. In occasione della Santa Pasqua, si ripetono i rituali tradizionali de A Spina Santa e della Paci, l’incontro del Cristo risorto con la Madonna, un toccante abbraccio simbolo dell’amore materno e universale. Il Carnevale avolese, inizia il giovedì grasso con la sfilata del Re Carnevale, durante i giorni seguenti si svolge la sfilata di carri allegorici e infiorati, seguiti da gruppi mascherati. Il martedì si ha il rogo di Re Carnevale nella piazza principale e la conclusione con musica e spettacoli. La sagra del tonno e della ghiotta, si festeggia nel mese di agosto nel borgo marittimo di Avola (Marina di Avola). Ha un carattere folkloristico, riscopre le tradizioni e le usanze locali, con uno squisito tocco culinario a base di prodotti del mare quali il tonno, la ghiotta e la bottarga. Non mancano gli spettacoli musicali e ricreativi. La sagra del Pesce Spada, prevede degustazioni e spettacoli; organizzata ogni anno ad agosto dal Club Musica Sound, registra una grande affluenza. Sagra della mandorla, si tiene ad agosto nella zona di Avola Antica. In piazza Santa Venera, svariate bancarelle promuovono i prodotti della pasticceria avolese a base di mandorla. Sagra del Cinghiale, si svolge a metà agosto vicino ai laghetti di Cava Grande, ad Avola Antica. Tra squisita salsiccia di cinghiale e inebriante Nero d’Avola, non mancano la musica e gli spettacoli cabarettistici ad esaltare la notte del cinghiale.

La cucina avolese è ricca di prodotti unici. Famoso e rinomato è innanzi tutto il vino, il Nero D’Avola che, negli ultimi decenni, ha avuto una eco formidabile a livello nazionale ed internazionale; il tonno e i prodotti derivati, quali la Ghiotta e la bottargaa tunnina, un piatto fatto con tonno, cipolla e pepe. I ’mpanati, rotonde, ripiene con tonno o anguille, salsiccia o verdure. Con le mandorle invece si preparano torroni, confetti, muranetti, latte e budino di mandorla, oltre a costituire l’ingrediente del marzapane per la frutta martorana e dei mustazzola (con vino cotto e miele). Si ricordano ancora il sataredda (miele di timo) ed il mandarinetto, liquore simile al limoncello.

  • Michele Calvo Salonia (Avola, 1530 – tra il 1587 e il 1593) protomedico
  • Giuseppe Bianca (Avola, 4 febbraio 1801 – 12 novembre 1883) botanico
  • Luigi Benoit (Avola, 8 febbraio 1804 – Messina 19 dicembre1890) naturalista
  • Adele Bonincontro Cagliola (1880 1963) educatrice
  • Antonino Mangiagli (Avola, 1891 – 1948) scultore
  • Raffaele Scalia (Avola, 19 settembre 1876 – 22 marzo 1948) pittore e decoratore liberty
  • Paolina Antonelli (Avola, 5 marzo 1905 – 24 ottobre 1994) insegnante, scrittrice
  • Carlo Di Stefano, regista. Negli anni sessanta e settanta ha diretto numerosissimi lavori in radio e televisione
  • Paolo Di Stefano, scrittore
  • Pietro Nigro, poeta e scrittore
  • Corrado Bonfanti Linares, prefetto, capo della Polizia
  • Beatrice Calvo, (1540 – 1600), poetessa, umanista, superiora nel Monastero dei Benedettini. Soprannominata fenice Iblea
  • Antonio Cappello (Avola, 15 ottobre 1927); generale della Guardia di Finanza
  • Adolfo Montoneri, Ammiraglio Marina Militare Italiana
  • Franzo Grande Stevens (Napoli, 13 settembre 1928), avvocato e presidente della Juventus Football Club dal 2003 al 2006, il padre era originario di Avola
  • Giovanni Scuderi, politico
  • Carmelo Barone, ciclista
  • Paolo Tiralongo (Avola, 8 luglio 1977), ciclista professionista dal 2000
  • Giampaolo Caruso (Avola, 15 agosto 1980), ciclista professionista dal 2002
  • Luigi Busà, karateka
  • Lino Coletta, attore
  • Tonino Accolla (Siracusa, 6 aprile 1949 – Roma, 14 luglio 2013), doppiatore

Come arrivare

Avola dista circa 82 km da Catania. È raggiungibile tramite la E45, uscita per l’autostrada Siracusa – Gela. In alternativa tramite la SS 115 da Siracusa. È inoltre attiva la linea ferroviaria Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa che passa per il centro cittadino. Vi sono collegamenti quotidiani in autobus a partire dalla Stazione Ferroviaria Centrale di Catania e dall’aeroporto di Fontanarossa. L’aeroporto più vicino alla cittadina è quello di Fontanarossa (Catania).

Mobilità urbana  Non è presente un servizio autobus urbano ma, data la struttura pianeggiante e la ridotta estensione territoriale, Avola può essere facilmente percorsa a piedi nella sua interezza. 

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