L’apologia del fascismo è un’altra cosa: il tribunale archivia la vicenda del Bar Fucsia

(10/09/2018)

Non è stata apologia del fascismo. Così il Tribunale del Riesame di Ragusa ha scritto la parola fine in merito alla vicenda che, il 10 agosto scorso, ha diviso gli animi, a Modica.

Tutto era iniziato quando una ragazza, una cliente, aveva notato una foto di Mussolini con la scritta “Non ho paura del nemico che mi attacca, ma del falso amico che mi abbraccia” esposta al bar Fucsia, e aveva segnalato la cosa alle forze dell’ordine, che avevano denunciato il titolare a piede libero.

La storia era presto finita alla ribalta delle cronache nazionali e la stragrande maggioranza dei cittadini si era schierata con l’uomo, molto conosciuto e rispettato per la serietà nel suo lavoro, accusando la giovane di essere solo in cerca di visibilità. “Ho esposto quella foto nel mio locale semplicemente perché mi piace la frase, non era mi intenzione offendere la sensibilità di qualcuno” si era giustificato il titolare, e adesso il Riesame ha archiviato tutto, ricordando due sentenze della Cassazione, la numero 1 del 1957 e la 28 del 2016, e affermando che la manifestazione del pensiero non si può limitare, infatti è anche garantita costituzionalmente dall’articolo 21. Per il Giudice l’apologia del fascismo è decisamente un’altra cosa, ossia la riorganizzazione di partiti e movimenti che si rifanno a quell’ideologia.

La foto del Duce, sequestrata dopo la segnalazione della 24enne modicana, è stata dissequestrata. La notizia dell’archiviazione è stata accolta positivamente da tutta la città, anche con molti commenti sui social.

Valentina Frasca

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