In corteo per la Breast Unit, e il direttore dell’Asp annuncia: “Risolveremo entro un mese”

(1 ottobre 2018)

Gela si mobilita e scende in piazza per difendere la sua sanità. Centinaia le persone che ieri mattina hanno affollato le strade della città con un corteo pacifico, partito dall’Ospedale Vittorio Emanuele e giunto in Piazza Umberto, per chiedere, dopo anni di promesse mai mantenute e interminabili rinvii, l’immediato avvio della Breast Unit, l’unità altamente specializzata nella diagnosi e nel trattamento del carcinoma mammario.

Un servizio necessario per il nosocomio gelese, che presta assistenza a una vasta mole di pazienti provenienti dalle città di tutto il comprensorio e i cui dati, relativi all’incidenza del tumore alla mammella, non lasciano spazio a dubbi ed esitazioni. Ogni anno vanno da 120 a 150 le operazioni su carcinoma mammario. A questi si aggiungono altri 50 – 100 casi di interventi effettuati su tumori benigni. Ad oggi, il servizio di Senologia si appoggia alla Chirurgia, non esistendo un apposito reparto, pur essendo previsto dall’atto aziendale dell’Asp. Tra le difficoltà quotidiane, la mancanza di personale, che comporta turnazioni estenuanti per gli operatori all’attivo. Eppure, il primario di Senologia, il dottore Giuseppe Di Martino, è una delle eccellenze della sanità italiana. Nel 2002 fu proprio lui il primo in Sicilia a sperimentare, con esiti ottimali, la metodica del linfonodo sentinella, divenuta a livello internazionale cardine della terapia chirurgica conservativa senologica. Una tecnica che consente di evitare, quando ciò non sia strettamente necessario, il ricorso alla mastectomia.

Le statistiche attestano che nei luoghi in cui sono già attive le Breast Unit si registra una percentuale di sopravvivenza alla malattia pari al 30% in più rispetto alle zone in cui il servizio è assente. Un dato significativo, che conferma la necessità della presenza di un team multidisciplinare stabile, che si occupi della prevenzione, diagnosi e terapia del carcinoma mammario.

Ad organizzare la camminata pacifica di ieri, le volontarie dell’Ados, Associazione Donne operate al seno, attive all’interno del servizio di Senologia, per sopperire alla carenza di personale infermieristico. Angeli custodi, donne coraggio, divenute prezioso punto di riferimento per le pazienti e le loro famiglie.

“La nostra – afferma la presidente dell’associazione Grazia Lo Bello è una lotta contro il cancro, che portiamo avanti insistendo quotidianamente sulla necessità di fare prevenzione. La prevenzione è fondamentale. Non ci stancheremo di ricordarlo. Al contempo, però, la nostra è una battaglia per rivendicare l’Unità dipartimentale di Senologia. Gli spazi sono pronti da tempo. Chiediamo che finalmente parta il servizio con tutto il personale adeguato”.

A scendere in strada, a fianco dell’Ados, la Protezione civile, la Croce Rossa, le associazioni territoriali, gli esponenti della politica locale e i sindaci delle città limitrofe.

“Chiediamo fermamente che l’atto aziendale venga eseguito e che il reparto apra immediatamente – dice Liliana Bellardita, portavoce del comitato Gelensis Populus. “Non ci accontentiamo delle promesse scritte o dei servizi previsti teoricamente. È il tempo dei fatti, non possono più esserci scuse. Non ci arrenderemo mai, perché questa è una battaglia di civiltà, che la città di Gela vuole combattere unita, e la manifestazione di oggi ne è la dimostrazione. Ho visto – continua Bellardita –  che ci sono vari rappresentanti politici. È giusto che siano qua, ma mi aspetto che la loro presenza si tramuti in fatti ed azioni concrete nelle stanze che contano”.

Prima dell’arrivo in Piazza Umberto I, l’intervento del Direttore dell’Asp Marcella Santino, la quale ha annunciato ai manifestanti che nel luglio scorso l’Assessorato regionale alla Salute, retto da Ruggero Razza, ha individuato il presidio ospedaliero di Gela, in considerazione delle motivazioni di carattere epidemiologico ed ambientale, come uno dei centri hub predisposti all’interno della rete ospedaliera. “Entro un mese – ha dichiarato la Santino – questa situazione sarà risolta”.

L’auspicio della città tutta è che questa promessa, stavolta, non cada vana.

Alice Palumbo

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