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Telefonate moleste e minacciose: cittadino sotto attacco da un presunto call center

Quello che sembrava il solito contatto di telemarketing si è trasformato in un episodio di violenza verbale e intimidazione. Un cittadino ha infatti denunciato ad Rtm di essere stato bersaglio di una serie di chiamate provenienti da numeri con prefissi italiani ed esteri, dietro cui si celerebbe un presunto call center.

Dalle chiamate commerciali alle minacce

Inizialmente, l’uomo si era limitato a esprimere il proprio disappunto per le continue sollecitazioni commerciali. Ma l’interlocutore, invece di interrompere la conversazione, avrebbe reagito con insulti e frasi minacciose dal contenuto sessuale e fisicamente violento. Le telefonate, proseguite per almeno 15–20 minuti, avrebbero generato una vera e propria escalation di aggressività.

I numeri segnalati

Le chiamate sarebbero partite da utenze con prefisso di Milano (+39 02 81278 556) e Roma (+39 06 97638 207), oltre che da linee apparentemente registrate in Barcellona, Cipro e Torino. Un quadro che rende difficile risalire ai reali autori, alimentando il sospetto che si tratti di strutture che operano fuori dai confini nazionali o attraverso sistemi di numerazione mascherata.

Un fenomeno in crescita

Negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni di call center aggressivi, spesso difficili da distinguere dalle realtà autorizzate che operano nel settore del telemarketing. Tuttavia, in questo caso non si parla di semplici pressioni commerciali: l’uso di insulti e minacce configura condotte potenzialmente rilevanti dal punto di vista penale.

L’appello del cittadino

La vittima racconta di aver vissuto momenti di forte disagio e destabilizzazione: «Per oltre un quarto d’ora hanno continuato a chiamare senza sosta, urlando frasi volgari e intimidatorie. Una situazione assurda e inaccettabile». L’uomo auspica che le forze dell’ordine possano risalire ai responsabili e che episodi simili non restino impuniti.

Il diritto a non subire intimidazioni

La vicenda riporta l’attenzione sulla necessità di tutelare i cittadini da pratiche scorrette e potenzialmente pericolose. Il diritto a non essere disturbati e a non subire minacce deve restare al centro della protezione legale, soprattutto in un’epoca in cui le comunicazioni indesiderate sono sempre più invasive e pervasive.

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