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Etna, conclusa l’eruzione di ieri ma i parametri sono in risalita

Il bilancio dell’Ingv dopo l’evento eruttivo

«La fase eruttiva di ieri si può ritenere conclusa, ma i parametri di controllo dell’Etna sono in risalita» e «noi continuiamo a monitorare il vulcano 24 ore su 24». Lo ha spiegato il direttore dell’Ingv-Osservatorio etneo, Stefano Branca, facendo il punto sull’attività del vulcano attivo più alto d’Europa.

I valori a cui fa riferimento sono quelli del tremore vulcanico, che indicano l’energia del magma in risalita nei condotti interni. Dopo essere stati molto elevati durante la fase eruttiva, i livelli avevano subito un brusco calo, tornando nella norma. Tuttavia, nelle ultime ore, sono nuovamente in aumento, su valori discontinui ma medio-alti.

Il sistema di allerta ha funzionato

«Alle 3.30 di ieri – ricostruisce Branca – dopo che un software basato su alcuni parametri ci ha segnalato che si stavano iniziando a superare le soglie di allerta, è stato inviato, in maniera automatica, un messaggio alla Protezione civile regionale. Quest’ultima, attraverso il sistema Etnas, ha avvisato le autorità locali, permettendo così la chiusura degli accessi turistici alle aree del vulcano oltre i 2.500 metri di quota».

«Dal nostro punto di vista – ha aggiunto Branca – tutto ha funzionato perfettamente: sia il monitoraggio che il sistema di allerta». Il direttore dell’Osservatorio sottolinea inoltre che il fenomeno è stato «confinato nell’area sommitale del vulcano, in zone desertiche», e che «l’allerta scattata in tempo permette di disporre il divieto d’accesso alle zone interdette perché potenzialmente pericolose».

Behncke: «Etna non è un vulcano “gentile”»

Il vulcanologo dell’Ingv di Catania, Boris Behncke, ha commentato l’episodio eruttivo con un post su Facebook: «L’Etna è spesso considerato un vulcano ‘gentile’ e ‘non esplosivo’, la cui attività è caratterizzata principalmente dall’emissione di colate di lava. Invece è estremamente versatile e, soprattutto negli ultimi 25-30 anni, si osserva un notevole aumento nella frequenza di eventi fortemente esplosivi».

Behncke ha sottolineato che «questi eventi si manifestano spesso in forma di brevi episodi molto violenti, conosciuti come parossismi o episodi di fontane di lava, esclusivamente ai crateri sommitali».

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