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Comiso: Aeroporto Sotto Analisi, Un Investimento Pubblico Insostenibile

Il Forum Operatori Turistici denuncia la gestione dell’aeroporto di Comiso come uno spreco di denaro pubblico per interessi personali, senza reali benefici per il territorio se non per pochi. Si propone la privatizzazione totale e un piano di investimenti alternativi per infrastrutture davvero utili come l’aeroporto di Catania, le autostrade e le ferrovie.

Il Volo Mancato del Buon Senso

Come Presidenza del Forum Operatori Turistici, sentiamo il dovere di intervenire nel dibattito che circonda l’aeroporto di Comiso. È una questione che racchiude una contraddizione affascinante quanto preoccupante. Mantenerlo operativo, a ogni costo, purché quel costo gravi sistematicamente sul denaro pubblico, sfida ogni principio di sana gestione economica. È una verità scomoda: Comiso è diventato nel tempo un canale privilegiato per il dirottamento di fondi pubblici verso logiche di puro interesse personale. Questo modello, lo ribadiamo, è insostenibile.

Un Prezzo Che Non Dovremmo Pagare

La realtà è sotto gli occhi di tutti: milioni di euro già spesi e altri milioni in arrivo. Ma l’aeroporto di Comiso, nella sua configurazione attuale, non risponde alle reali esigenze del territorio. Il pragmatismo suggerisce un’alternativa chiara: potenziare l’hub internazionale di Catania, rivitalizzare autostrade e ferrovie e creare infrastrutture capaci di produrre benefici diffusi per il turismo e per la società intera.

Cifre Che Fanno Riflettere: Priorità alla Salute

La superficialità con cui si affrontano i costi milionari di Comiso è sconcertante. Si parla di circa 100 milioni di euro spesi per mantenerlo in funzione. Ma cosa si potrebbe fare con una somma simile? Solo per la sanità pubblica, potremmo acquistare Risonanze Magnetiche, Tomografie Computerizzate, robot chirurgici, ecografi diagnostici portatili e potenziare l’assistenza territoriale. Non sarebbe questa una priorità concreta per il benessere dei cittadini?

La Chiave È La Privatizzazione

Di fronte a una struttura complessa, con proprietà frammentate tra Comune, Stato e Aeronautica Militare, la soluzione più logica è la cessione totale ai privati. Senza più oneri a carico del contribuente. Se un gestore privato saprà renderlo produttivo, avrà il nostro supporto. Altrimenti, la chiusura sarà inevitabile e doverosa.

Un privato, libero dai vincoli burocratici, potrebbe esplorare nuove vocazioni, come l’aviazione privata o il turismo “high spending”, intercettando flussi che richiedono infrastrutture di qualità.

Il Cargo: Un Miraggio Inefficiente

Spesso si cita il cargo come giustificazione per l’aeroporto, ma l’economia logistica dimostra che trasportare merci a basso valore aggiunto su tratte così brevi è antieconomico. Il trasporto su gomma, per molte merci locali, resta insuperabile in termini di efficienza e costi.

Un Volano Economico? I Numeri Parlano Chiaro

L’aeroporto di Comiso non è mai stato un “volano” determinante per il turismo locale. I flussi turistici nella provincia di Ragusa continuano a crescere, anche senza il suo contributo. I dati ISTAT per il 2024 certificano 333.460 arrivi e 1.149.211 presenze. Città come Scicli e Ragusa registrano aumenti a doppia cifra. L’aeroporto di Catania resta il vero hub di riferimento: funzionale, connesso e ben gestito (al netto di alcuni problemi sui trasporti locali).

Meglio Infrastrutture Davvero Strategiche

Invece di finanziare aeroporti a fondo perduto, è urgente investire in opere di reale utilità: completamento delle autostrade, potenziamento ferroviario, servizi di trasporto locale efficienti. E se proprio un aeroporto serve, Catania merita di essere potenziato come nodo intermodale di tutta la Sicilia orientale.

La Domanda Scomoda

Siamo davvero disposti a pagare 5.000 euro l’anno, per dieci anni, per mantenere Comiso operativo? Questa è la domanda che ogni cittadino dovrebbe porsi. E la risposta è evidente.

La Politica Deve Cambiare Rotta

Finché la guida di infrastrutture così strategiche resterà nelle mani della politica, continueremo a disperdere risorse. È tempo di smettere di trattare queste opere come strumenti di consenso elettorale e iniziare a governarle con serietà e trasparenza, investendo nel bene comune. Quello vero.

dr Maurizio La Micela
Presidente Ass. Forum Operatori Turistici

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