Identità Valdina

Amministrazione

SINDACO

Antonino Di Stefano

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.valdina.me.it

Adele Danzè

Deleghe:

Vice Sindaco – Turismo, Sport e Spettacolo – Pari Opportunità – Sanità – Cultura – Agricoltura e Pesca

Francesco Marchetta

Deleghe:

Protezione Civile, Territorio ed Ambiente – Rapporti con le Associazioni – Bilancio e Tributi – Pubblica Istruzione – Trasparenza

Antonino Di Stefano

Deleghe:

Viabilità – Polizia Municipale – Autoparco – Decoro Urbano e Verde Pubblico – Servizi Cimiteriali – Pubblica Illuminazione – Rapporti con il Consiglio Comunale

Valdina, tre frazioni ed un nome spagnolo

La chiesa di San Pancrazio, risalente al XVI secolo, è al centro di Valdina. Il campanile ha origini antichissime e veniva usato dai Greci come torre per avvistare le navi provenienti dalle isole Eolie. La chiesa è stata restaurata dopo il terremoto del 1908 e custodisce al suo interno la statua di San Pancrazio. Il Santo viene festeggiato il 9 luglio con una processione che percorre tutto il paese.

In passato conosciuto come Maurojanni, il paese deve il nome attuale alla famiglia spagnola dei Valdina, di cui fu feudo sin dal 1509. La sua storia ha però origini ben più antiche: nell’VIII secolo a.C. fu abitata da Greci e Cartaginesi; questi ultimi, sconfitti dai Romani nella Prima Guerra Punica (264-241 a.C.) dovettero cedere ai vincitori l’area. Ai Romani si devono le prime opere di disboscamento e, soprattutto, di insediamento del primo pagus, ovvero del primo villaggio, un gruppo di capanne che serviva come alloggio per i lavoratori impegnati nell’opera. Nei secoli successivi la storia del paese segue le vicende che hanno coinvolto l’intera isola: cadde sotto l’impero bizantino (536 d.C.) fino alla conquista araba, che durò due secoli circa. Nell’XI secolo, poi, arrivarono i Normanni a cui seguirono gli Svevi e nel 1266 la dinastia francese degli Angiò, la quale perpetrò verso il popolo innumerevoli vessazioni fino a provocare l’insurrezione dei Vespri nel 1282, l’intervento nell’isola degli Aragonesi e l’affermazione di questa nuova dinastia. Attraverso un processo di attribuzioni, donazioni e vendite, il comune passò infine ai Valdina e conobbe il primo periodo di fioritura economica tra il Cinquecento ed il Seicento, con la lavorazione del lino e della seta. Verso la fine del Settecento la dinastia si aprì alla borghesia del feudo e da allora il paese conobbe un aumento delle attività artigianali ed artistiche, soprattutto durante l’Ottocento ed il Novecento. Dopo aver attraversato una forte crisi durante le due guerre, Valdina fu protagonista di una consistente ripresa economica negli anni Cinquanta, di pari passo con il boom economico che investì l’intera penisola. Nacquero le prime fabbriche di laterizi, che provocarono a loro volta consistenti fenomeni di inurbamento. Si è reso comune autonomo nel 1949.

Monumento principale del paese è la settecentesca chiesa madre. Nella frazione Tracoccia sorgono due chiese: la chiesa della Madonna delle Grazie, edificata nel 1972, e la chiesa della Madonna dell’Acqua Santa, che si fa risalire al XVI secolo. Nella frazione di Fondachello si può visitare invece la villa baronale (XIX secolo), appartenente alla famiglia Calcagno Lo Mondo. La villa ospita una piccola cappella intitolata a San Giovanni Battista, che fino a circa trenta anni fa era un luogo di culto per tutta la cittadinanza.

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Sacro e Profano – San Pancrazio, patrono, è festeggiato il 9 luglio. Uno dei prodotti tipici più importanti è la ricotta, a cui è dedicata una fiera apposita durante il mese di agosto.

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Come arrivare

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