Identità Patti

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Mauro Aquino

In carica dal: 08/06/2016

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.patti.me.it

Alessia Bonanno

Deleghe:

Vicesindaco – Servizi a rete – Verde pubblico – Decoro e Arredo urbano – Viabilità – Manutenzioni – Attività Produttive

Valentina Campana

Deleghe:

Politiche Sociali – Politiche Giovanili – Volontariato e Associazionismo – Pari Opportunità – Pubblica Istruzione

Ignazio Lipari

Deleghe:

Turismo, Sport e Tempo libero – Musei e Biblioteca – Diritti degli animali – Commercio – Artigianato, Agricoltura e Pesca

Giuseppe Scardino

Deleghe:

Urbanistica -Edilizia Privata – Tutela del Suolo e del Mare – Innovazione Tecnologica – Protezione Civile – Energie Alternative

Patti, dalle ceneri di Tindari

Nel sito archeologico di Tindari sono visitabili i resti dell’insediamento greco romano fondato nel IV secolo a.C., i cui reperti sono conservati nell’antiquarium del complesso. L’antica cinta muraria si erge nei punti in cui l’abitato non era difeso da rilievi naturali; la pianta della città è regolare, con tre ampi decumani. A sud si estende l’insula romana, un intero quartiere comprendente terme, tabernae ed una villa patrizia con mosaici di notevole pregio. La basilica è invece l’edificio principale dell’agorà, la piazza più importante. Il teatro è di origine greca e sfrutta la conformazione del terreno, con la cavea rivolta verso il mare.

I primi insediamenti umani risalgono all’età del bronzo, come dimostrano le tombe rupestri rinvenute in contrada Monte; tuttavia il primo vero nucleo abitato fu costituito a Tindari dai Messeni, che nel 396 a.C. edificarono la loro città su un antico avamposto battezzandola Tyndaris, dal nome del loro re. Intensi scambi legavano la città con le antistanti isole Eolie, preziose per la fornitura di ossidiana e pomice. Tindari venne quasi distrutta da un sisma e nell’830 d.C. fu definitivamente depredata e rasa al suolo dai Saraceni. I superstiti fondarono perciò un nuovo centro al di là del torrente Timeto, denominandolo Epì Akten (sull’altra sponda). L’attuale toponimo ne è un’evoluzione per contrazione fonetica. Patti conobbe il suo massimo splendore con la dominazione normanna: nel 1094 il conte Ruggero d’Altavilla fondò il monastero del Santissimo Salvatore di Patti, latinizzando il territorio e favorendo l’immigrazione da tutta la Sicilia. Nel 1312 fu riconosciuta come universitas e liberata perciò dalla giurisdizione feudale.

La cattedrale di San Bartolomeo fu edificata dai Normanni nell’XI secolo d.C. e fu ampiamente rimaneggiata nel 1693 dopo i danni dovuti al sisma. In una delle cappelle al suo interno si conserva la statua di Santa Febronia, patrona della città. Oltre a questa, si può ammirare il sarcofago della regina Adelasia, moglie del gran conte Ruggero di Altavilla e madre del primo re di Sicilia. Tra gli altri edifici religiosi sono visitabili la chiesa di San Michele, del XIII secolo, la settecentesca chiesa di San Nicola di Bari (poi ampliata nell’Ottocento) e la chiesa di Sant’Ippolito, costruita nel Duecento ma rimaneggiata nel periodo barocco. Sempre nel centro storico, in via Verdi, è possibile visitare un caffè in stile liberty perfettamente conservato.

Siti Archeologici

Il territorio comunale comprende due importantissimi siti archeologici: l’antica città di Tindari e la villa romana. La villa si estende per due ettari e risale al periodo tardo-imperiale (IV secolo d.C.). Sono stati riportati alla luce mosaici policromi di stile africano di notevoli dimensioni, affini a quelli di Piazza Armerina e di Noto. Molto ben conservati sono anche i resti dell’antica Tindari, della quale è visibile un intero quartiere a sud del decumano superiore con abitazioni, terme ed una villa patrizia. Oltre a questi due siti, sono da visitare la basilica ed il teatro greco, ancora oggi dotato di un’ottima acustica e sfruttato per manifestazioni culturali.

L’economia del paese è molto differenziata: si passa dal settore agricolo, con la coltivazione dell’ulivo, della vite, di aranceti, piantagioni di banani e di palme da dattero, allo sviluppo sulla fascia costiera di strutture ricettive, alle quali si aggiunge l’indotto portato dal turismo archeologico dei siti della villa romana e di Tindari. Sono presenti poi piccole attività imprenditoriali ed artigianali, tra le quali un particolare rilievo ha quella della lavorazione ceramica.

in aggiornamento

Biblioteche – La città mantiene due degli archivi più importanti dell’isola: l’archivio storico, presso il Comune e l’Arca Magna, archivio capitolare, presso la curia vescovile, con documenti del XVI secolo.

Sacro e Profano – In gennaio, per la Festa di Sant’Antonio Abate, si celebra la benedizione del fuoco e degli animali. A fine luglio si svolge la festa patronale di Santa Febronia, con annessa Sagra del Pane Cunzatu (ovvero condito). In agosto, nella frazione di Sorrentini, la Festa di San Teodoro con l’annuale Sagra del Castrato. Un’iniziativa diversa, di carattere culturale, si tiene invece ogni anno, dal 2000, nel teatro greco del sito di Tindari: è il Teatro Festival del Due Mari.

in aggiornamento

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Come arrivare

in aggiornamento

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