Identità Milo

Amministrazione

SINDACO

Alfio Cosentino

In carica dal: 05/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comunedimilo.ct.it

Milo, la verde poesia dell’Etna

Parco Botanico: si tratta del giardino comunale, ricchissimo di vegetazione, dal quale si può godere di una splendida vista su tutto il litorale sottostante. È dotato di panche di ristoro e di un’area giochi attrezzata per i bambini.

Parco Scarbaglio: grande area boschiva attrezzata per scampagnate e zona ristoro, cara ai cittadini per la presenza di una sorgente di acqua limpida e freschissima. Al suo interno è possibile visitare il Parco Avventura Etna, una delle più grandi aree all’aperto di percorsi naturalistici e giochi sugli alberi del Meridione. È dotato di aree picnic attrezzate con barbecue e panche, e di locali per la ristorazione. Ideale per famiglie con bambini.

Sentiero Fontanelle del Milo: percorso naturalistico che, partendo da Pietracannone, si incammina lungo il fiume Sambuco, ormai in estinzione, per giungere nella zona delle colate laviche degli anni Cinquanta. Bellissimo il panorama di cui si può godere nel piazzale a fine percorso.

Monti Sartorius: si tratta di un sentiero non molto distante dal Rifugio Citelli all’interno del quale, in un magnifico scenario di colate laviche (tra le quali quella del 1865 che ha dato origine ai Monti Sartorius), si gode della vegetazione del territorio e di un affascinante panorama.

Leccio Secolare: leccio di natura secolare che raggiunge un’altezza di oltre venticinque metri e che è considerato il più antico della provincia.

Grande Nivera: si tratta dell’area dove un tempo si conservava la neve caduta in inverno coprendola con fogliame e rami secchi, in modo da poterla rivendere. L’avvento del frigorifero, negli anni Cinquanta, decretò la fine di tale attività, ma la zona è ancora oggi luogo di visita per le sue specie floreali e le colate laviche ivi depositatesi.

Monte Rinatu: bellissimo percorso immerso nelle colate laviche che attraversa boschi di querce e betulle.

Pineta Cubania: area forestale fittissima di vegetazione che culmina in prossimità del Rifugio Citelli.

Toponomastica – L’etimologia del nome non è certa: secondo alcune fonti Milo deriverebbe dalla parola greca Melos, ossia melo; per altre invece sarebbe legata alle sorgenti d’acqua presenti nel parco Scarbaglio e Nespola.

Origini – Tracce dei primi insediamenti umani risalgono ad epoche molto remote; tuttavia, la fondazione del borgo avvenne nel corso del XIV secolo per volere di Giovanni d’Aragona, figlio di Federico II d’Aragona, che aveva ricevuto il riconoscimento di re di Sicilia e che scelse la vicina Randazzo come centro della sua villeggiatura estiva. Nei boschi dell’attuale Milo il duca, intorno al 1340, fece edificare una chiesetta dedicata al culto di Sant’Andrea, così che pian piano la zona iniziò a popolarsi.

Milo contemporanea – Il paese divenne comune autonomo soltanto nel 1955. Per ben tre volte ha rischiato di essere sepolto dalla lava: nel 1950, nel 1971 e nel 1979. Giunta vicinissima al centro abitato, essa ha però sempre deviato il suo corso. Oggi Milo è un affascinante paesino alle pendici dell’Etna, meta di turisti ma anche di personaggi famosi, che dagli anni Settanta in poi hanno deciso di prendere casa nei pressi delle aree verdi (tra gli altri vano ricordati Lucio Dalla, Angelo Musco, Franco Battiato).

Centro storico – Il paesino si sviluppa attorno alla piazza principale, dotata di un meraviglioso belvedere sulla costa; sulla piazza si affaccia la Chiesa Madre, poche le abitazioni e le stradine che compongono il centro storico.

Architettura Religiosa

Chiesa Madre: dedicata al culto del patrono Sant’Andrea Apostolo, è stata edificata nel Seicento in sostituzione di una chiesetta costruita per volontà di Giovanni D’Aragona. La struttura è stata soggetta a ricostruzioni dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Il prospetto è molto semplice, in pietra bianca con inserti in pietra lavica, e custodisce al suo interno alcune tele pregiate di epoca novecentesca.

Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo e San Placido: piccola chiesa seicentesca ad un’unica navata. Degna di nota, all’interno, la reliquia ex velo della Beata Vergine, oltre a quella di San Placido. Molto bello il crocifisso in legno.

Architettura Civile

Palazzo Municipale: dal prospetto semplice, presenta lo stemma della città e l’iscrizione latina In nemore milensi salus, ossia Nei boschi di Milo (vi è) la salute, a sottolineare l’aria salubre della zona ricchissima di vegetazione.

Abbeveratoio: in dialetto Abbiviraturi, si tratta di una fontana costruita in pietra lavica risalente ai primi anni del Novecento. Oggi prende il nome di Fontana della Rinascita.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Fornazzo).

L’economia del territorio si basa essenzialmente sull’attività agricola e della pastorizia, è molto diffusa la viticoltura e la coltivazione di noccioleti. Grazie alla presenza di ampie aree boschive è ben avviata l’attività di commercio del legname e dell’artigianato ligneo, oltre a quello della lavorazione della pietra lavica. Quello turistico, poi, è un settore importante al quale il Comune affida il proprio sviluppo.

Evoluzione demografica – Dal 1861 ad oggi Milo ha sostanzialmente mantenuto il numero di abitanti (con una crescita di un centinaio di unità), ma è da rilevare che fra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento la popolazione arrivò a triplicare, facendo registrare poi un lento ma costante calo.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Milo al 1° gennaio 2016 sono 32 e rappresentano il 2,9% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 50,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio.

Biblioteche – Biblioteca Comunale, Via Alcide De Gasperi n. 28

Teatri – Teatro Comunale Lucio Dalla, Via Crisafulli sn.

Sacro e Profano – Sagra della Focaccia e del Pane Condito (Fornazzo), Giugno. Degustazione di prodotti da forno imbottiti tradizionalmente con olive, pomodoro, mozzarella e cipolla. Festa di Sant’Andrea, ultima Domenica di Luglio. Festeggiamenti in onore del patrono della cittadina, noto tra i fedeli anche come il protettore dell’acqua, ossia colui che porta le piogge di fine estate utili al fine di un buon raccolto di uva. Tradizionale l’uscita del fercolo dalla Chiesa Madre accompagnato dai fedeli che intonano in suo onore inni di lode e ringraziamento, la famosa cantata. Festa del Sacro Cuore di Gesù, (Fornazzo), seconda Domenica di Luglio. Piccola festa patronale del borgo annesso a Milo durante la quale i cittadini si recano in processione all’altarino che secondo tradizione fermò la colata lavica nel 1979 evitando la distruzione del paese. La Venere di Milo, Estate. Concorso di bellezza femminile durante il quale, oltre all’elezione della Miss locale, si possono ammirare gli stand di prodotti artigianali tessili femminili, quali merletti e ricami. Premio Angelo Musco, Settembre. Si tratta di una manifestazione dedicata al teatro locale che rende possibile l’esibizione di compagnie teatrali della zona che concorrono all’aggiudicazione dei premi finali. ViniMilo, Agosto – Settembre. Le giornate prevedono la degustazione dei vini novelli locali con la possibilità di visita delle cantine e partecipazione a laboratori a tema. Sono previsti stand gastronomici di pane condito ed esibizioni di gruppi musicali. Sagra del fungo porcino, Autunno. Sagra durante la quale è possibile acquistare e degustare il fungo porcino dell’Etna. La serata è allietata da spettacoli musicali. San Martino e il Vulcano (Fornazzo), Novembre. Tradizionale festa di San Martino con degustazioni di vino, caldarroste e dolci a base di vin cotto come, ad esempio, la mostarda d’uva. Sapori di Natale. Degustazione di prodotti tipici e stand di artigianato locale.

La tradizione della viticoltura rende molto diffusa la lavorazione di prodotti a base di mosto e vino cotto quali la mostarda d’uva, preparata con il mosto fresco fatto sobbollire insieme a zucchero, cannella e chiodi di garofano, o i biscotti del periodo di San Martino come i mastazzola, preparati con un impasto di farina, zucchero e miele e farciti con vin cotto e mandorle.

in aggiornamento

Come arrivare

In auto da Catania percorrere l’autostrada A18 Messina-Catania imboccando il casello di Giarre e la SP 118 direzione Milo; da Palermo, invece, imboccare la E90, poi la A19 Palermo-Messina, la A18 in direzione Messina uscendo al casello di Giarre, e da qui imboccare la SP 118 direzione Milo. L’aeroporto di riferimento è quello di Catania “Fontanarossa”, distante circa 40 km. La stazione ferroviaria di riferimento, è quella di Giarre, a circa 10 km. In autobus, è possibile servirsi dei mezzi dell’AST, Azienda Siciliana Trasporti, della linea Zappalà&Torrisi o della linea Buda.

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