Identità Milena

Amministrazione

SINDACO

Claudio Salvatore Cipolla

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Bilancio – Personale – Polizia Municipale

Sito istituzionale

www.comune.milena.cl.it

Rosaria Vitello

Deleghe:

Vice Sindaco – Ambiente – Lavori Pubblici – Urbanistica – Agricoltura – Commercio – Industria e Artigianato

Ilenia Tona

Deleghe:

Sanità – Servizi Sociali – Beni Culturali – Patrimonio – Cultura – Pubblica Istruzione

Salvatore Carlino

Deleghe:

Lavoro – Politiche Giovanili – Turismo e Spettacolo – Caccia e Sport – Viabilità – Gemellaggio e Rapporti con gli Emigrati

Milena, dalla Regina a Pirandello

Il Monastero e la Fattoria di San Martino

Il Monastero di San Martino alle Scale sorse nella seconda metà del XVII secolo vicino all’antico casale medievale di Milocca, il primo nucleo della città che nel 1363 venne donato dal barone di Milocca al Monastero. Nato come convento-fattoria, il Monastero aveva la funzione di raccogliere manodopera per il lavoro nei campi circostanti ma nello stesso tempo segnò, per la storia di Milena, l’atto fondativo delle robbe sparse nel territorio. Con la diffusione del modello di economia feudale, i monaci cominciarono infatti a dare in affitto ai contadini provenienti dai paesi limitrofi piccoli appezzamenti di terra che erano sufficienti alla loro sussistenza. I contadini iniziarono a edificare prima unità adibite a magazzini di derrate o ricovero degli animali e, in una fase successiva, li trasformarono soprattutto tramite sopraelevazione in unità abitative per interi gruppi familiari, o parentali, dando di fatto vita alla costituzione delle robbe. Tra il 1780 e il 1783, i monaci cominciarono un rifacimento di tutto il complesso, al quale parteciparono gli architetti Marvuglia e Marabitti. Il Monastero si articolava su due grandi corti, circondate da vani utili per i servizi e gli addetti al feudo e strutture come il palmento, il frantoio, il forno, il mulino, i magazzini e i pagliai. Il piano nobile, in posizione centrale rispetto alle due corti, era destinato alle celle dei monaci e ad ambienti di rappresentanza, finemente decorati. Attualmente i resti del complesso sono in cattivo stato di conservazione ma in attesa di auspicabili interventi di riqualificazione dell’area è possibile ammirarne la magnificenza delle dimensioni e la raffinatezza dei particolari architettonici.

Toponomastica – Fino al 1933 il nome del comune fu Milocca, dall’arabo maluk(ciliegio o grande possedimento); in seguito il comune assunse il nome di Milena in onore della regina del Montenegro, madre della regina Elena, moglie del re Vittorio Emanuele III.

Nel febbraio del 1933 il Podestà del tempo, Carmelo Cipolla, propose alle autorità provinciali di dare al comune la denominazione di Villa Littoria. Sempre nello stesso anno, avuto parere favorevole dal Rettorato della provincia, fu autorizzato il cambiamento del nome di Milocca in quello di Littoria Nissena che però venne trasformato poco dopo nell’attuale Milena.

Origini – Nonostante la fondazione del comune sia recentissima, il territorio di Milena risulta essere stato abitato già dal periodo miceneo, come dimostra la scoperta delle tholos di Milena. Altre importanti testimonianze sono state rinvenute in riferimento all’epoca romana e bizantina e non mancano tracce del passaggio nel territorio da parte degli Arabi e dei Normanni.

Milena contemporanea – Il comune si costituì negli anni Venti del secolo scorso con l’unione di tredici villaggi, chiamati “robbe”, che caratterizzano ancora oggi la conformazione dell’abitato. In origine il borgo era una frazione di Sutera e Campofranco; nel 1923 Milena acquisì l’autonomia per decreto regio ottenuto per merito di Salvatore Angilella che fino alla sua morte, avvenuta nel 1966, contribuì in maniera determinante allo sviluppo politico, economico e sociale del paese. Dal 1924 al 1946 a Milena succedettero ben 13 Commissari prefettizi e potestà e 10 sindaci. Nel 1946, si fecero le prime elezioni amministrative e si ebbe finalmente la prima amministrazione comunale eletta democraticamente. Nel 1954 venne eletto sindaco Giuseppe Luparelli, uomo influente e capace che cambierà radicalmente il paese durante i suoi quasi 40 anni di carriera politica. Il 7 agosto 1992 è avvenuto il gemellaggio tra Milena e il comune francese di Aix Les Bains. Da allora il legame tra i due paesi si è sempre più rafforzato ed è stato confermato dal Patto di Amicizia firmato il 24 agosto del 2002 nel paese siciliano in occasione del decimo anniversario del gemellaggio.

Centro storico – La città è caratterizzata da una particolare struttura urbanistica legata all’originalità delle robbe, nuclei di case costituenti piccoli villaggi dalla struttura priva di segni di centralità. Milena nacque infatti come comune autonomo dalla fusione delle frazioni di Milocca e di San Biagio, le quali a loro volta erano formate da un certo numero di robbe che prendevano il nome dalle famiglie che inizialmente le avevano costruite, oppure dai loro soprannomi o ancora per ragioni storiche diverse. Quando venne istituito il comune fu creato un centro urbano per i servizi amministrativi e per la chiesa principale mentre ai vari villaggi, distanti fin anche un centinaio di metri, furono attribuiti nomi a partire da fatti e personaggi della storia nazionale, secondo lo spirito dominante dell’epoca: San Martino, Vittorio Veneto, Cavour, Piave, Crispi, Roma, Monte Grappa, Cesare Battisti, Masaniello, San Miceli, Mazzini, Garibaldi, Balilla. In passato i vari isolati erano perfettamente distinti mentre oggi a causa della grande espansione edilizia, l’assetto originario si è in parte perso. Il principale monumento della città è la Chiesa Madre dell’Immacolata Concezione, costruita nel 1881 per la necessità di avere un edificio più capiente di quello di San Martino, in grado di contenere tutti i fedeli. La chiesa, portata a compimento nel 1877, si trova in Piazza Garibaldi. L’architettura dalle linee semplici ed eleganti, proprie del neoclassicismo siciliano, è arricchita all’interno con quadri e sculture di Francesco Biangardi, mentre successiva è la costruzione della torre dell’orologio. La chiesa è stata restaurata di recente.

Architettura Religiosa

 

  • Monastero di San Martino alle Scale, fu costruito nella seconda metà del XVII secolo come convento-fattoria, l’edifico aveva infatti la funzione di raccogliere manodopera per lavorare i campi circostanti. Per lungo tempo la chiesa contenuta al suo interno fu l’unica della zona.
  • La Croce o “a Cruci”, sita in via Nazionale, è un capitello votivo realizzato nella prima metà del Novecento in sostituzione di una vecchia cappella in gesso realizzata per contenere la croce in legno donata e portata a spalla a Milena da Padre Gioacchino La Lomia, frate cappuccino proveniente da Canicattì.
  • Croce del Giubileo del 2000, trattasi di una grande croce stilizzata in acciaio che poggia su una base marmorea. Il progetto è stato curato dall’architetto Salvatore Magro.

Architettura Civile

  • Monumento ai Caduti di Nassiriya, fu progettata nel 2008 dall’architetto Salvatore Magro. La struttura è realizzata in acciaio e contiene una lapide in marmo travertino nella quale sono stati incisi i nominativi dei militari e dei civili caduti nell’attentato in Nassiriya del 12 novembre 2003.
  • Monumento ai Caduti in Guerra, fu progettato dall’Architetto Bartolozzi di San Cataldo. La struttura presenta due statue in bronzo, un soldato ferito a terra e un uomo che alza una bandiera e porge la mano al soldato caduto; sono state realizzate dallo scultore Filippo Scimeca nel 1980. Accanto alla struttura sono state riprodotte le lapidi con i nomi dei caduti in guerra durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
  • Monumento ai Defunti, fu realizzato negli anni Settanta. La struttura cementizia presenta una colonna spezzata che rappresenta la caducità dell’essere umano.

 

Siti Archeologici – Nel 1978 venne localizzato in Contrada Serra del Palco-Mandria un ampio e complesso insediamento neolitico. Sulle pendici est del Monte Campanella sono state inoltre portate alla luce tracce di un insediamento protrattosi per diversi secoli il cui nucleo più antico è documentato da diversi fori che fanno pensare ad alloggiamenti per pali lignei di strutture perimetrali o di capanne. Insediamenti simili sono visibili anche in contrada Monte Grande-Fontanazza, Rocca Aquilia, Rocca Amorella-Pirìto, lo Zubbio di Monte Conca e Mezzebbi. Il Monte Campanella custodisce una necropoli risalente al XIV secolo a.C. costituita da tombe a tholos di piccole dimensioni ma di particolare interesse e raffinatezza costruttiva, venute casualmente in luce a seguito di uno smottamento. Le tombe hanno un’apertura di forma rettangolare con una triplice cornice e pianta sub-circolare. L’età romana ha lasciato notevoli testimonianze legate a oggetti d’uso comune ed al lavoro nei ricchi giacimenti di zolfo, come la preziosa tegola sulphuriscon l’iscrizione di Marco Aurelio Commodiano (II secolo d.C.), custodita presso l’Antiquarium A. Petix.

L’economia locale si basa principalmente sull’agricoltura, specializzata soprattutto nella coltivazione del grano, ma si producono anche pomodori, fave, uva, olive e mandorle. È attivo inoltre, sebbene in piccola misura, l’artigianato con la lavorazione del ferro e del legno. Dagli anni Cinquanta si registra un continuo calo demografico, frutto della progressiva emigrazione nell’Italia settentrionale, soprattutto ad Asti, e all’estero nel comune francese Aix Les Bains. Recentemente è stato individuato nel territorio di Milena un esteso e consistente giacimento di cainite che ha giustificato la costruzione di una miniera, al momento non in produzione per le infauste vicende che hanno contraddistinto il settore estrattivo siciliano. Tale miniera potenzialmente potrebbe trasformare radicalmente questo comune inserendolo in un circuito economico nuovo. Ricordiamo infatti che il comune di Milena si differenzia da quelli vicini per il fatto di non essere stato interessato nel corso della sua storia dalle miniere di zolfo così come invece è accaduto per tante altre realtà della Sicilia. Negli ultimi anni si sta lentamente sviluppando il settore turistico con la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico locale.

Evoluzione demografica – Dopo aver raggiunto il picco massimo intorno alla metà degli anni Cinquanta, quando la popolazione residente nel comune superò le 5.000 unità, la città di Milena ha conosciuto un consistente declino demografico soprattutto negli anni Sessanta e Settanta. Il fenomeno continua ancora adesso anche se con minore intensità. Secondo i dati Istat del 1° gennaio 2016 i cittadini attualmente residenti nel comune sono 3.018.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Milena al 1° gennaio 2016 sono 46 e rappresentano l’1,5% del totale della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Afghanistan con il 34,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, segue la Romania con il 30,4%.

Musei – Nel territorio di Milena è possibile visitare due musei: la Casa-Museo della Civiltà Contadina, sita in via Napoli, è un’antica unità abitativa che si affaccia su una corte irregolare e nella quale sono custodite importanti testimonianze della cultura dell’abitare e del vivere del mondo contadino locale. Il secondo museo è l’Antiquarium Arturo Petix, realizzato nel 2002 in piazza Karol Wojtyla e dove sono esposti i reperti archeologici ritrovati nel comprensorio di Milena dall’età neolitica fino all’età moderna. Il museo è dedicato ad Arturo Petix, studioso e archeologo locale.

Biblioteche – Biblioteca comunale L. Sciascia, via Giuseppe Verdi n° 92.

Sacro e Profano – Le feste religiose sono parte integrante della tradizione locale; molto sentita dai milocchesi è infatti la celebrazione del patrono, San Giuseppe, che si svolge il 19 marzo con la cosiddetta tavulata di li vecchiariddi, un pranzo preparato un tempo per i poveri, oggi per i conoscenti. La festa patronale ha luogo anche la seconda domenica di maggio e prevede il gioco dell’albero della cuccagna, detto presa della ’ntinna, consistente nel salire in cima a un palo di circa otto metri trattato con sapone per raggiungere il premio, aiutandosi solo con una particolare corda realizzata con peli di criniera e coda di cavallo. In occasione del Venerdì Santo, in processione per le vie del paese, vengono portati dalle donne i simulacri di Cristo Morto e dell’Addolorata, accompagnati da un gruppo canoro, ilamentatori, che cantano antichi canti popolari in forma di lamenti che raccontano la Passione. La seconda domenica di agosto è dedicata alla festa religiosa di Sant’Antonio Abate. Per quanto riguarda le sagre, ad agosto viene organizzata quella della mbriulata e durante il periodo di Carnevale la Sagra delle polpette al sugo condite con pane grattugiato, formaggio e aromi tra cui un particolare tipo di mentuccia detta sambriglia, accompagnate dalla degustazione gratuita di altri prodotti tipici locali tra cui il pane scanatu condito con olio e formaggio e il buon vino locale.

Milena vanta una buona tradizione culinaria e lu pani di Milena e li mbriulati sono prodotti fortemente richiesti dai cittadini dei paesi limitrofi. Li mbriulati, preparati con pasta sfoglia arrotolata, olive, patate, formaggio e tritato di maiale, venivano anticamente preparati dalle massaie come pasto unico per i contadini che lo mangiavano in campagna durante il lavoro nei campi.

  • Luigi Pirandello (Girgenti, 1867 – Roma, 10 1936), drammaturgo, scrittore e poeta. Si recò spesso a Milena ospite di un suo compagno di scuola. Dedicò alla località due novelle e qualche pagina del romanzo I vecchi e i giovani, scritto tra il 1906 e il 1909, in cui racconta la vicenda della rivolta delle donne durante i moti dei Fasci Siciliani.
  • Salvatore Angilella (Milena, 1887-1966), politico unanimemente riconosciuto come l’artefice dell’autonomia comunale di Milena dai comuni di Butera e Campofranco nel 1923. Fu commissario prefettizio di Milena dal 20 marzo 1927 al 9 aprile 1929 e dal settembre 1941 al febbraio 1943. Dall’agosto al novembre 1943, durante i giorni dell’invasione americana della Sicilia, fu sindaco di Milena. Nel 1909 fondò la Cassa rurale e artigiana di Milena, unico esempio in provincia di Caltanissetta di cassa rurale laica. Essa è stata per tutto il Novecento lo strumento principale di sviluppo del paese.
  • Charlotte Laura Gower Chapman (Yeovil, 1902 – Washington, 1982), etnologa e scrittrice statunitense. Nel 1928 scrisse, per il suo dottorato in antropologia, un interessante studio antropologico dal titolo Milocca: un villaggio siciliano che comprendeva un resoconto dettagliato del piccolo paese dell’entroterra nisseno dove visse per 18 mesi. Questa ricerca monografica fu adottata da molte università per comprendere l’antropologia della cultura siciliana e ha avuto il merito di essere stata la prima fatta su una comunità contadina mediterranea.

Come arrivare

Oltre alle strade provinciali SP 24 e SP 152, le principali arterie stradali che servono il comune di Milena sono la SS 122 Agrigentina e la SS 189 della Valle del Platani. L’aeroporto più vicino è il Falcone e Borsellino di Palermo a circa 140 Km di distanza, seguono l’aeroporto Pio La Torre di Comiso e il Fontanarossa di Catania, entrambi a circa 150 km. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Campofranco a 10 Km dal comune. Per quanto riguarda gli spostamenti in autobus, l’azienda Sais offre il collegamento con i comuni limitrofi dai quali è poi possibile accedere a una più fitta rete di autobus.

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