Identità Linguaglossa

Amministrazione

SINDACO

Geom. Salvatore Puglisi

In carica dal: 14/06/2017

Deleghe:

Montagna e Servizi Etna Nord – Personale – Polizia Urbana – Randagismo -Rete Idrica e Acquedotto Comunale – Illuminazione Pubblica e quanto non specificatamente delegato agli assessori

Sito istituzionale

www.comune.linguaglossa.ct.it

Dott. Alessandra Carano

Deleghe:

Vice Sindaco -Associazioni – Attività Produttive e Sviluppo Economico – Turismo – Sport – Spettacolo – Cinema – Politiche di Sviluppo del Settore Vitivinicolo e Gastronomico – Solidarietà Coesione Sociale e Disabilità

Dott. Andrea Giuseppe Cerra

Deleghe:

Beni Culturali Identità Etnea – Toponomastica – Biblioteca e Patrimonio Archivistico – Politiche Giovanili e Formazione Professionale – Pubblica Istruzione – Servizi Informatici – Attività Museali – Politiche Intercomunali – Servizi Demografici e Stato Civile

Dott. Francesco Malfitana

Deleghe:

Bilancio – Tributi – Patrimonio – Contenzioso – Protezione Civile – Tutela e Igiene Ambientale – Programmazione e Sviluppo del Territorio – Sviluppo Economico

Ing. Carlo Domenico Scuderi

Deleghe:

Lavori Pubblici e Manutenzione – Politiche Agricole e Forestali – Urbanistica – Verde Pubblico e Arredo Urbano – Servizi Cimiteriali – Autoparco – Riqualificazione del Centro Storico

Linguaglossa, la lingua del vulcano

Piano Provenzana: la stazione sciistica di Piano Provenzana è situata nel versante nord dell’Etna, a una quota di oltre 1.800 metri sul livello del mare. Alla stazione si arriva percorrendo la strada Mareneve di Linguaglossa, dalla quale si giunge prima alla pineta di Linguaglossa, poi a Piano Provenzana e da qui è infine possibile raggiungere i crateri sommitali dell’Etna. Immersa in una grande pineta, la stazione ha l’aspetto di un paesaggio alpino con l’aggiunta della vista del Mar Ionio e dello Stretto di Messina a nord. La stazione dispone di 4 piste per la pratica dello sci, sci di fondo, sci-alpinismo e snowboard. Esistono inoltre due piste per lo slalom servite da due skilift, piste per lo sci di fondo e altri sport invernali. La zona è stata travolta diverse volte dalle eruzioni del vulcano; l’ultima in ordine cronologico, nel 2002, ha interamente ricoperto le strutture turistiche presenti nella zona che sono state poi risistemate, riaperte e sono frequentatissime da turisti e amanti della neve.

Toponomastica – Decisamente controversa è l’etimologia del nome: potrebbe infatti sembrare la ripetizione della parola “lingua” (il termine glossa in greco equivale a lingua), mentre secondo una più accreditata interpretazione si tratterebbe di una derivazione da linguagrossa, nome inciso anche sul palazzo comunale, che potrebbe fare riferimento sia alle sette lingue di lava sopra le quali, secondo la leggenda, il paese è stato costruito; sia a un’unica, grossa lingua di lava eruttata dopo il 1634.

Un’altra interpretazione del nome del comune fa riferimento all’antica parlata locale di derivazione gallo-italica, definita “grossa”, cioè grossolana, dalle popolazioni vicine.

Origini – Il primo documento scritto che attesta l’esistenza di Linguaglossa è un diploma del 1145 nel quale il re Ruggero stabiliva i confini della diocesi di Messina. Nel 1169 il paese, come i borghi vicini, fu messo a dura prova da una forte eruzione, a questo drammatico episodio fa riferimento la leggenda di Sant’Egidio, patrono del paese: il Santo sarebbe infatti apparso salvando gli abitanti dalla lava. La storia del borgo nei primi anni della sua fondazione non è del tutto nota ma sappiamo che nel XIII secolo, dopo essere caduto in disgrazia, l’ammiraglio aragonese Ruggero di Lauria era stato costretto a cedere i suoi feudi. Nei primi decenni del 1300, Linguaglossa passò dunque nelle mani di una nobile signora, Anastasia Filangieri. Da questo momento in poi le redini del potere locale furono tenute da diversi signori e alla fine del secolo il borgo passò nelle mani della dispotica famiglia dei Crisalfi che lo mantenne fino al 1568. Dopo essere stato acquistato da Don Stefano Cottone, Linguaglossa divenne proprietà della famiglia dei Patti e in seguito di Orazio Bonanno che, all’inizio del XVII secolo, riuscì a elevare la terra a principato. Tuttavia i linguaglossesi dopo non molto tempo, stanchi del lungo dominio, riuscirono a riscattare la propria libertà raccogliendo 80.000 scudi e depositandoli nella cassa del re. Il 13 giugno del 1634 re Filippo IV di Spagna dichiarò dunque Linguaglossa città libera e le concesse il privilegio di poter nominare autonomamente i propri ufficiali e i propri amministratori. Nella seconda metà del XVII secolo la città fu compromessa da una terribile carestia che, nell’anno 1672, dimezzò i suoi abitanti. Nel 1693 si verificò infine il devastante terremoto che rase al suolo gran parte della Sicilia orientale e i danni causati anche nel comune di Linguaglossa furono ingenti.

Linguaglossa contemporanea – Nell’Ottocento la città ricominciò a dare segni di rinascita sia culturale che economica e, fu ancora una volta il Bosco Ragabo a dare l’avvio alla rinascita del paese. La parte del bosco che ricadeva nella zona a sud del Monte Frumento, ai confini con il territorio di Piedimonte Etneo, venne infatti ceduta per pagare vecchi debiti. La transazione venne approvata il 26 febbraio 1839. Il 30 gennaio del 1865 l’Etna tornò a far sentire la sua presenza iniziando una grande eruzione che durò ben 150 giorni. Ben sette bocche esplosive ed effusive si aprirono alla base del Monte Frumento, estirpando migliaia di alberi e devastando completamente il bosco.

Centro storico – Tra le sue vie lastricate in pietra lavica si notano pregevoli esempi di architettura sacra: la più nota è la Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie (1613), in stile barocco, all’interno conserva un coro ligneo del 1728 raffigurante alcuni eventi della vita di Gesù. Degne di nota anche la Chiesa di Sant’Egidio Abate che, edificata nel XV secolo, è la più antica del paese e presenta un pregevole portale in stile gotico con lo stemma del comune; la Chiesa dei Santi Antonio e Vito in stile barocco, presenta un bel portale in pietra lavica del Settecento e conserva al suo interno 14 stazioni della Via Crucis in terra cotta cromata, opera dello scultore Salvatore Incorpora; la Chiesa di San Francesco da Paola con un campanile del 1610, più volte restaurata in conseguenza dei frequenti terremoti. All’interno della Chiesa sono conservati diversi affreschi e una statua in marmo della Madonna di Loreto, attribuita al Gagini. Le statue degli arcangeli Michele e Gabriele, gli otto bassorilievi in bronzo del 1987 sulla porta e il battistero sono invece opera dello scultore Salvatore Incorpora.

Architettura Religiosa
Chiesa dell’Immacolata e Convento dei Cappuccini, furono costruiti nella prima metà del XVII secolo. In particolare il Convento è uno degli edifici più belli del comune e al suo interno sono ancora oggi conservati tutti gli arredi originali, fra questi risulta di notevole interesse artistico un altare maggiore in noce intarsiata a opera di frate Mariano da Francavilla e di frate Vincenzo da Catania e ricollegabile al XIX secolo. Altra notevole opera d’arte conservata nel complesso sacro è la cosiddetta Custodia, il settecentesco ciborio realizzato in legno e intarsiato.
Chiesetta dell’Annunziata, risalente al 1500, presenta un interessante portale policromo.
Chiesa di Gesù e Maria, costruita nel Seicento, presenta un ingresso sormontato da un piccolo bassorilievo floreale e da una croce. La Chiesa è accessibile mediante scalini e l’interno si presenta a navata unica e coperta con volta a botte. Conserva l’altare maggiore privo del tabernacolo e una statua della Madonna con Bambino e il Sacro Cuore.

Architettura Civile
Villa Giovanni Milana, è conosciuta anche come Villa San Rocco perché sorge accanto alla Chiesa di san Rocco. All’interno della villa si trova la Fontana dei Dodici Mori.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale: Chiesa del Carmine; Chiesa del Calvario; Chiesa di San Rocco; Convento dei Domenicani; Villa dei Vespri Siciliani.

Siti Archeologici

Alcuni reperti archeologici riferibili all’età greca sono stati ritrovati presso il torrente Ficheri, per il resto, essendo stato più volte devastato dalle eruzioni dell’Etna, il territorio del comune non ha conservato siti archeologici di rilievo.

Molto sviluppata la produzione di uva da mosto, nocciole, mandorle, castagne, funghi, cereali, frumento, ortaggi, olive, agrumi e altra frutta. L’economia di Linguaglossa è altresì fortemente legata al settore turistico, sia invernale (sci) che estivo, settore che ha assunto negli ultimi decenni sempre più importanza: oltre agli innumerevoli beni architettonici e artistici, infatti, la bellissima pineta del comune rappresenta un’imperdibile meta per coloro che amano la montagna. Notevole è anche l’allevamento di bovini, ovini e caprini, utilizzati nella produzione dei formaggi. Fiorente è inoltre l’artigianato locale, basato soprattutto sulla lavorazione di oggetti in legno e in ferro. L’industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni che operano nei comparti: alimentare, del legno, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione dell’energia elettrica e dell’edilizia.

Evoluzione demografica – A metà dell’Ottocento il territorio del comune di Linguaglossa vantava una popolazione di poco più di 8.000 abitanti. Fino al primo decennio del Novecento la popolazione crebbe con un ritmo sostenuto e arrivò a quota 13.592 abitanti nel 1911. In seguito la tendenza si è drasticamente e irreversibilmente invertita e secondo i dati relativi al 1° gennaio 2016, il comune conta una popolazione pari a 5.403 abitanti.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Linguaglossa al 1° gennaio 2016 sono 264 e rappresentano il 4,9% del totale della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 61,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (20,8%).

Musei – Museo etnografico dell’Etna, sito nella sede della Pro Loco, ospita reperti naturali e manufatti artigianali che raccontano la storia naturale e le tradizioni del comune. Museo Francesco Messina, ospita un’esposizione permanente delle opere dell’artista Salvatore Incorpora e 40 opere grafiche dello scultore Francesco Messina. L’allestimento è stato curato da Vittorio Sgarbi e Antonio D’amico.

Biblioteche – Biblioteca comunale Antonio Gullo, via Camillo Benso Conte di Cavour.

Cinema – Volevo i pantaloni è un film commedia del 1990, diretto da Maurizio Ponzi e prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Lara Cardella, è stato girato a Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo e Randazzo.

Sacro e Profano – Tra le feste religiose ricordiamo quella del Santo patrono, che si svolge il primo settembre, e quella di San Rocco che si festeggia per un’intera settimana a metà agosto con una storica asta che è tra le più antiche della Sicilia. Per il Carnevale vengono organizzati balli in maschera in piazza, carri mascherati e il tradizionale falò finale. Da segnalare infine la Festa dell’Etna che si svolge ad agosto e attira nel comune numerosi visitatori e turisti. Lungo le vie del centro viene organizzata la tradizionale sfilata dei gruppi folk internazionali, accompagnata dalla degustazione di salsiccia, polenta e vino. La manifestazione prevede infine la consegna del prestigioso “Premio Etna”, uno dei più antichi premi nati in Sicilia.

Piatto tipico della cucina locale sono le anguille in umido, preparate con pomodoro, aglio, cipolla e prezzemolo. Tra i prodotti della gastronomia locale spiccano invece le salsicce “al ceppo”, i pregiati vini, i funghi e il miele di ginestre e castagni. Tra i dolci segnaliamo le paste di mandorla, di nocciola o di pistacchio, i mastazzoli, le granite e i torroncini.

  • Giovanni Previtera (Linguaglossa, 1844 – Piedimonte Etneo, 1903), vescovo. Fu ordinato sacerdote nel 1869 e nel 1870 rientrò al paese natale dove promosse le scuole di catechismo, la predicazione e si adoperò inoltre per l’istituzione a Linguaglossa delle scuole medie. Fu eletto vescovo di Patti l’11 giugno 1889.
  • Francesco Giuseppe Puglia (Linguaglossa, 1892 – South Pasadena, 1975), attore. Nel 1907, all’età di 15 anni, si trasferì in America con la famiglia. Trovò lavoro in una compagnia teatrale di New York dove venne notato da David Wark Griffith che lo fece recitare in oltre 150 film.
  • Francesco Messina (Linguaglossa, 1900 – Milano, 1995), scultore e direttore dell’Accademia di Brera dal 1936 al 1944. Considerato dalla critica tra i più grandi scultori figurativi del Novecento italiano, è l’autore di importantissimi monumenti come Santa Caterina da Siena, collocata sul lungotevere di Castel Sant’Angelo, la Via Crucis di San Giovanni Rotondo, il Cavallo morente della RAI e il Monumento a Pio XII nella Basilica di San Pietro. Nel 1943 venne nominato Accademico d’Italia. A lui è dedicato il Museo di Linguaglossa.
  • Attilio Castrogiovanni (Linguaglossa, 1908-1978), politico e avvocato. Nel 1943 fu tra i dirigenti del Movimento Indipendentista Siciliano e nel 1947 divenne segretario del Movimento. Nel 1946 fu eletto deputato all’Assemblea costituente e nel 1947 venne eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nel collegio di Catania.
  • Luigi Di Bella (Linguaglossa, 1912 – Modena, 2003), medico e autore del controverso metodo Di Bella, una terapia alternativa per il trattamento dei tumori considerata priva di riscontri scientifici e che fu oggetto di una grande attenzione da parte dei mass media italiani. Nel 1936 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e negli anni successivi consegue anche le lauree in Chimica e in Farmacia e la specializzazione in Fisiologia. Nel 1939 entra nell’Istituto di Fisiologia Umana dell’Università degli Studi di Modena, dove si sarebbe fermato per tutta la carriera andando in pensione nel 1984 come professore associato.
  • Santo Calì (Linguaglossa, 1918-1972), poeta, insegnante, enigmista e uomo di cultura. Si laureò a Catania con una tesi dal titolo Il Folklore nella zona Nord-orientale dell’Etna, rivelando già da allora il suo interesse per le tradizioni della sua terra. Dedicò la sua vita all’impegno politico, all’insegnamento e alla cultura. Come insegnante fu tra i primi a utilizzare un nuovo modo di fare scuola, più democratico e più aperto alle novità. Per gli studenti di Linguaglossa scrisse il testo Il mio paese, ricco di notizie sulle leggende, sui canti, sugli uomini illustri e sulla storia del comune.

Come arrivare

Per quanto riguarda la rete stradale, il territorio del comune di Linguaglossa è attraversato dalla SS 120 dell’Etna e delle Madonie, una delle principali strade della regione che serve un’amplissima area dell’entroterra siciliano. L’aeroporto di riferimento è il Fontanarossa di Catania, a poco più di 50 km di distanza. La stazione ferroviaria di Linguaglossa fa parte della Ferrovia Circumetnea ed è servita dalla linea Randazzo-Catania. Per il trasporto su autobus le aziende che gestiscono il servizio sono le Autolinee Buda, la SAG e la FCE (gli autobus della Ferrovia Circumetnea).

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