Identità Enna

Amministrazione

SINDACO

Avv. Maurizio Antonello Dipietro

In carica dal: 05/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.enna.it

Enna, Belvedere di Sicilia e antica fortezza inespugnabile

Il lago di Pergusa è un lago salmastro endoreico, ovvero senza emissari, l’unico lago naturale ormai presente in Sicilia, e si trova a pochi chilometri da Enna. Detiene una grande importanza geologica, faunistica e culturale; pertanto vi è stata istituita la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana, e l’Unione europea lo ha promosso a Sito di interesse comunitario. È posto tra alture appartenenti ai monti Erei e possiede un bacino di modeste dimensioni.

Il lago di Pergusa ha ispirato la fantasia di scrittori d’ogni tempo: da Claudiano, Ovidio, Cicerone, Livio e Diodoro Siculo al poeta inglese John Milton. Nel mondo classico alcuni scrittori vi attribuirono “Il ratto di Persefone” (Proserpina per i romani), uno degli episodi mitologici più affascinanti che si sarebbe svolto proprio a Pergusa nella notte dei tempi. La leggenda narra di Persefone, figlia di Demetra, che, mentre raccoglieva fiori nei pressi del Lago, fu rapita dal dio degli Inferi, Ade, e fatta sua sposa. Demetra la cercò in lungo e largo per nove giorni; la dea della Fertilità trascurò così il suo dovere e le messi cominciarono a venir meno. Il decimo giorno, Zeus, preoccupato per la carestia cui poteva essere soggetto il genere umano, fece svelare a Demetra il luogo dove l’amata figlia era stata violentemente trascinata. In seguito alle disperate suppliche della madre, il padre degli dei acconsentì che madre e figlia potessero vivere insieme, ma solo per un periodo dell’anno (secondo il mito omerico, Persefone ritornava sulla terra, al fianco della madre, per sei mesi l’anno, mentre per i restanti sei tornava nell’Ade assieme al marito; il mito orfico, invece, ci racconta di quattro mesi trascorsi nel regno dei morti e di otto nel regno dei vivi). Demetra accettò la decisione, ma anche lei emanò una sentenza: quando il suo sguardo fosse stato lontano dall’amata figlia, il sorriso avesse abbandonato le sue labbra e la tristezza riempito il suo cuore, allora la stessa sorte sarebbe toccata alla terra, dando così origine all’autunno ed all’inverno; con il ritorno di Persefone, invece, anche la terra avrebbe esultato della sua presenza, la vegetazione e la fertilità sarebbero riapparsi, sarebbero sbocciati così i fiori, gli uccelli sarebbero tornati ai loro nidi, gli alberi avrebbero dato i loro frutti e gli uomini avrebbero giovato di tale ricchezza, dando origine, in tal modo, alla primavera e all’estate.

Il lago è l’habitat ideale per le diverse specie di uccelli che migrano da e verso l’Africa, rappresenta un ottimo luogo di sosta per migliaia di uccelli acquatici; nei mesi primaverili si possono ammirare garzette e aironi cenerini, nitticore e mignattai. Nel periodo invernale arrivano a svernare grossi gruppi di Anatidi tra cui l’alzavola, il mestolone e il fischione, nonché altri uccelli acquatici quali il moriglione e la folaga. Nelle aree fangose limitrofe alla riva è possibile individuare il chiurlo maggiore, il totano moro, la pettegola, la pavoncella e il beccaccino. Vi si trovano anche specie rare come il falco di palude e la moretta tabaccata ed è area di nidificazione della coturnice sicula. Fra i mammiferi ricordiamo l’Istrice e la Donnola, rettili quali le tartarughe palustri, fra gli anfibi il Bufo bufo e gli endemici Bufo siculus e Discoglossus pictus. Di recente, nell’ambito dell’attività di birdwatching, è stata confermata la rarissima presenza di esemplari in via d’estinzione in Italia come l’airone rosso.

Periodicamente il lago fa registrare un fenomeno unico al mondo: le sue acque si tingono di rosso sangue conferendo al paesaggio un aspetto molto particolare. Protagonista di tale fenomeno è un piccolo gambero che, per difendersi dai raggi del sole estivo, si tinge di un pigmento rosso e si insedia in foltissime colonie sotto le piante acquatiche; tale pigmento si trasferisce poi attraverso l’acqua ai batteri che in essa vivono.

Lungo la costa del lago si sviluppa l’Autodromo di Pergusa, costruito nel 1951, ha ospitato prestigiosi eventi internazionali tra cui la Formula 1, il Campionato mondiale Superbike e la Targa Florio. Il Lago è circondato da strutture ricettive (hotel, agriturismi, B & B).

Toponomastica – Il toponimo deriva dal vocabolo latino Castrum Ennae (Castello di Enna), divenuto Qasr Yannah con gli Arabi. La città fu chiamata anche Castrogiovanni dopo la conquista normanna, nome che conservò fino al 1927 quando riacquisì il toponimo Enna.

Origini – Le origini storiche della città sono antichissime: tracce dei primi insediamenti umani nella zona risalgono infatti al neolitico, come attesta il ritrovamento di una necropoli in località Cozzo Matrice, nei pressi del lago di Pergusa, e di vestigia appartenenti ad un villaggio fortificato databili al IX millennio a.C. Si ritiene che i Sicani si stanziarono in queste terre nel corso XIII secolo a.C., e sembra che l’introduzione del culto della Dea Madre, la cui identità si fonderà poi con la Demetra dei Greci, sia di origine sicana. In onore della dea, infatti, fu edificato sulla Rocca di Cerere un grande tempio pagano, descritto anche da Cicerone. Dopo alterne vicende storiche, nel V secolo a.C. la zona fu conquistata da genti greche e fu durante questo periodo che la città fece parte delle polis sottomesse a Siracusa: nel 396 a.C. si trovò sotto la tirannide di Dionigi I. La città riacquistò la propria autonomia solo nel periodo di Timoleonte, riuscendo a mantenere la propria indipendenza ed autonomia commerciale fino all’avvento di Agatocle, che nel 307 a.C. la sottomise definitivamente. Dopo la conquista romana la “città inespugnabile” divenne il “granaio di Sicilia”. Alla metà del II secolo a.C. la città fu protagonista della Prima Guerra Servile, quando lo schiavo Euno si asserragliò proprio a Castrum Ennae. La reazione romana fu implacabile. In epoca imperiale il borgo riacquistò la sua indipendenza, che mantenne fino alla caduta dell’Impero. Nella prima metà del VI secolo d.C. divenne dominio bizantino e nell’859 entrò nei possedimenti arabi divenendo un centro molto fiorente. Sotto l’egida dell’emiro Kaid assunse il nome di Qasr-Yannih e divenne un’importante fortezza. Alla fine dell’XI secolo i Normanni sbarcarono in Sicilia con l’intenzione di cacciare gli Arabi, ma quando le armate normanne guidate dal conte Ruggero I d’Altavilla tentarono di espugnare la città si resero conto di quanto fosse impossibile prenderla in breve tempo. Ci vollero infatti ben quindici anni per espugnarla. La città riuscì nuovamente a rifiorire dopo la fine della Guerra del Vespro, con la cacciata degli Angioini, ed in seguito alla conquista aragonese il centro continuò a svilupparsi. Nel 1314 Federico III d’Aragonastabilì ad Enna la sua residenza estiva, dove ricevette anche il titolo di re di Trinacria, mentre dieci anni più tardi vi convocò il Parlamento. All’inizio del XV secolo la Sicilia si trasformò in un vicereame del Regno d’Aragona e, perdendo tutti i privilegi di città demaniale, subì un lento periodo di declino.

Enna Contemporanea – L’arrivo dei Borboni non stravolse le sorti del centro, che rivestì invece un ruolo di spicco nel Risorgimento, quando partecipò attivamente all’impresa garibaldina dei Mille, contribuendo enormemente all’unificazione d’Italia. Fu proprio ad Enna infatti che Garibaldi, nel 1861pronunciò la celebre esortazione: “O Roma o morte”. Dopo aver attraversato l’epoca fascista, nel 1943 la città (dopo lo sbarco in Sicilia degli Alleati) fu coinvolta in aspri combattimenti e fu duramente bombardata dalle forze degli alleati.

Architettura Religiosa

  • Degno di nota per la storia e l’arte della città, il Duomo dedicato a Maria Santissima della Visitazione, eretto nel 1307 e ristrutturato nel XVI secolo; presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi. La facciata è maestosa, arricchita da una torre campanaria. All’interno custodisce pregiate tele, affreschi del Borremans e lampadari.
  • La chiesa di San Leonardo Abate, conosciuta come “A Chisa ‘a Passioni” risale al 1400. L’interno ad unica navata è molto semplice ed è costituito da un altare maggiore e da quattro nicchie laterali che ospitano i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate e della vergine di Fatima; un campanile medievale sovrasta la struttura.
  • Chiesa di San Francesco d’Assisi (XIV secolo), custodisce all’interno uno splendido crocefisso ligneo dipinto su entrambe le facce.
  • Chiesa di San Giuseppe, presenta un imponente campanile di età rinascimentale.
  • Chiesa di San Tommaso (XV secolo)
  • Chiesa di San Cataldo.
  • Il santuario di Papardura Superiore è una chiesa arroccata su un’area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Il prospetto esterno risulta austero, mentre l’interno, con la sua ricchezza decorativa, offre un chiaro esempio di barocco siciliano. Presenti un soffitto ligneo intarsiato, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, stucchi del Seicento della scuola di Giacomo Serpotta.

Architettura Civile-Militare

  • Palazzo Varisano sorge in piazza Mazzini, a ridosso della chiesa di San Michele; venne edificato nel XVIII secolo sui resti di una struttura cinquecentesca. Ospita le sale del Museo Archeologico Regionale. Il palazzo è appartenuto alle famiglie nobili dei Leto di Capodarso, dei Petroso e dei Varisano. La struttura viene ricordata nelle cronache storiche poiché il 13 agosto 1863, Giuseppe Garibaldi, vi avrebbe pronunciato il celebre discorso terminato con la frase o Roma o morte.
  • Palazzo Pollicarini, è un Palazzo fortificato in stile gotico-catalano, realizzato ai primi del XVI secolo, si affaccia su piazza Napoleone Colajanni. È stato dimora dei Falanga, dei Petroso e dei Notarbartolo. Cornici, arabeschi e stemmi caratterizzano la struttura.
  • Castello di Lombardia, di epoca sveva, sorge ove, nel V secolo a.C., esisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.
  • Torre di Federico II, di forma ottagonale, risale invece al XIII secolo; fu costruita per volontà dell’imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. Era una torre di difesa e dalla sua sommità è possibile spaziare con lo sguardo su tutta la città alta e sulle valli sottostanti, fino all’Etna.
  • La porta di Janniscuru è l’unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, poste lungo le mura di cinta, attorno all’urbs inexpugnabilis e di cui rimane lieve traccia sulle pendici del monte.

Siti Archeologici

Non lontano dal castello di Lombardia sorge la Rocca di Cerere costruita in direzione del sole nascente; sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C. fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l’ara sacrificale utilizzata per oltre mille anni, da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi, Demetra o Cerere. L’area è lo sperone orientale di Enna.

L’economia locale in passato era legata all’agricoltura ed all’industria estrattiva; per tutta la seconda metà dell’Ottocento le miniere alimentarono il mercato internazionale. Oggi, invece, si punta maggiormente allo sviluppo del settore turistico, favorito dall’immenso patrimonio monumentale e naturalistico del suo territorio. Inoltre, risulta molto sviluppato il settore terziario; negli ultimi anni nella valle del fiume Dittaino si svolgono importanti attività di carattere industriale ed artigianale: ne è un valido esempio il cosiddetto Polo Industriale di Enna. In quest’area operano numerose aziende in grado di produrre una vasta scelta di merci: da quelle alimentari (come il Pan Dittaino) al caffè, alla pasta ed ai prodotti da conserva. Di recente nel Polo Industriale sono stati investiti capitali per lo sviluppo di energie alternative con due impianti di biomasse ed una centrale alimentata da energia solare.

Evoluzione demografica – Fra il 1861 ed il 1911, la città registra una notevole evoluzione demografica, passando dai 14.452 abitanti alle 28.645 unità; tale crescita è certamente legata allo sviluppo dell’attività mineraria dello zolfo nella zona. La tendenza positiva raggiunse il picco di 31. 879 abitanti nel 1921 ma il primo decennio fascista segnò un decisivo crollo che ricondusse la popolazione alla soglia dei 22.000 residenti. Nel secondo dopoguerra tornò ai livelli precedenti al fascismo, stabilizzandosi sui 27-28 mila abitanti. Da segnalare inoltre che l’istituzione dell’Università Kore di Enna, ha fatto registrare nel 2001 un nuovo picco con 28.983 unità. Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da lievi flessioni.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Enna al 1° gennaio 2016 sono 993 e rappresentano il 3,5% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 33,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (26,5%) e dalle Filippine (8,2%).

Biblioteche
• La Biblioteca comunale (p.zza Vittorio Emanuele n. 6) fu istituita nel 1867 con i beni confiscati alla Chiesa in seguito alla politica liberale del neo-costituito Regno d’Italia. Il patrimonio librario, inizialmente costituito dalle raccolte dei testi dei conventi locali, registrerà nel corso degli anni un notevole incremento e già nel 1907 si arriverà a 10.000 volumi. Molte donazioni di collezione private andranno ad arricchire negli anni successivi la dotazione libraria, tra queste ricordiamo le librerie personali di Nino Savarese, Napoleone Colajanni, Pietro Farinato, I libretti musicali di maestri come Neglia, Coppola, Chiaramonte e anche le opere del pittore Renato Guttuso donate dallo scrittore Nino Savarese e dalla famiglia D’Anca.
• La Biblioteca comunale multimediale “La Casa di Giufà”, via Civiltà Del Lavoro n. 8 (C.da Ferrante), è invece una una Biblioteca multimediale che oltre a essere un luogo dedicato alla scrittura e allo studio è anche sede di importanti appuntamenti culturali.
• Biblioteca della Libera Università degli Studi di Enna “Kore”: sita all’interno della Cittadella Universitaria, la nuova grande Biblioteca si sviluppa per oltre 9.000 m² distribuiti su sette livelli, di cui due di parcheggi sotterranei. Si tratta di un’edificio di particolare pregio architettonico e di grande funzionalità che dispone di oltre 1.000 postazioni di lettura e di 150 postazioni informatiche.

Musei − I musei principali sono: il Museo Alessi, che conserva una pregevole collezione numismatica con più di 4.000 monete grecoromane; il Museo Archeologico Regionale di Enna (fondato nel 1980), che ospita numerosi reperti archeologici provenienti dalla città greco-sicula di Morgantina e dalla celeberrima villa di Piazza Armerina e il Museo Musical Art 3 M che raccoglie “opere musicali” esponendo virtualmente i quadri di artisti siciliani o che hanno operato in Sicilia dal XV al XX secolo.

Cinema − Alcuni dei film girati ad Enna: Tre giorni d’anarchia (2003), di Vito Zagarrio; Rosso Malpelo (2007), di Pasquale Scimeca; La bella società (2009), di Gian Paolo Cugno; Oblivous Dream (2011), Cortometraggio di Mark Kernel.

Sacro e Profano – Tra le festività religiose più sentite vi sono i riti della Settimana Santa e del Venerdì Santo, quando il fercolo del Cristo Morto e l’Addolorata vengono portati in processione da 3.000 persone incappucciate, appartenenti alle quindici confraternite di Enna. Il 2 luglio invece si svolgono i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Visitazione; durante la processione, un gruppo di persone scalze porta a spalla la nave d’oro con la statua della Madonna per le vie della città.

Fra i prodotti tipici maggiormente diffusi nell’ennese ricordiamo: il Pan del Dittaino, che si fregia del marchio comunitario DOP; il piacentino ennese, una qualità di formaggio caratterizzata dall’aggiunta di zafferano; la cassatella di Agira, dolce di pasta frolla a mezzaluna ripieno di un impasto di cacao, mandorla tritata, scorza di limone ed altri ingredienti; i vucciddati, dolci di pasta frolla simili alla cassatella di Agira il cui ripieno può essere di fichi secchi, mandorla o marmellata.

  • Napoleone Colajanni (1847-1921), sociologo, scrittore, politico e fondatore del Partito Repubblicano
  • Francesco Paolo Neglia (1874-1932), affermato musicista che diresse il Conservatorio di Amburgo in Germania.
  • Sant’Elia di Enna (829-904), monaco basiliano.
  • Vincenzo Littara (1550-1602), poeta, teologo e letterato.
  • Girolamo De Angelis (1567-1623), beato e missionario in Giappone.
  • Anselmo Fazio (1570?-1630?), musicista.
  • Giuseppe Alessi (1774-1837), erudito e fondatore dell’Accademia Gioenia di Catania.
  • Sebastiano Ayala (1744-1817), presbitero, scrittore e politico italiano.
  • Pietro Antonio Coppola (1793-1876), compositore italiano.
  • Saverio Marchese (1806-1859), pittore e politico.
  • Paolo Vetri (1855-1937), pittore e poeta.
  • Nino Savarese (1882-1945), scrittore.
  • Apollonio Di Bilio (1885-1916), pittore.
  • Pompeo Colajanni (1906-1987), partigiano e politico italiano.
  • Michele Anzalone (1912-1984), medico, docente e scrittore.
  • Franco Enna (1921-1990), scrittore.
  • Umberto Domina (1922-2006), scrittore e umorista.
  • Andrea Camilleri (1925), scrittore, sceneggiatore e regista italiano.
  • Napoleone Colajanni (1926-2005) (omonimo del nonno), dirigente del PCI
  • Rosario Ardica (1938), politico italiano.
  • Giovanni Tinebra (1941), magistrato italiano.
  • Luigi Bodenza (1944-1994), Agente di Polizia Penitenziaria Medaglia d’oro al Valore Civile.
  • Sebastiano Occhino (1951) cantautore e compositore italiano.
  • Eliana Lupo (1962), doppiatrice italiana.
  • Martín Castrogiovanni (1981), rugbysta a 15 Italiano.
  • Mario Incudine (1981), cantante.

Come arrivare

Il territorio è attraversato dalla strada statale 117 bis che la collega a Caltanissetta, dalla strada statale 121 Catanese che la collega a Palermo e a Catania (via Paternò), dalla strada statale 192 della Valle del Dittaino che la collega a Catania, dalla strada statale 561 Pergusina che la collega a Piazza Armerina e Gela e dalla strada statale 290 di Alimena che la collega a Calascibetta, Alimena e alle Petralie. La strada provinciale 1 assicura gran parte del traffico tra Enna alta ed Enna bassa. È possibile raggiungere Enna anche attraverso l’autostrada A19 che si snoda da Catania verso Palermo attraverso l’interno della Sicilia e fino alla costa settentrionale. Per raggiungere le due parti, alta e bassa della città si deve imboccare la strada statale 117 bis Centrale Sicula. Enna è posta 87 km a ovest di Catania, 107 km a sud di Cefalù, 91 km a nord-est di Agrigento e 135 Km a sud est di Palermo. L’aeroporto più vicino è quello di Catania a 82 km, segue l’aeroporto di Comiso (Ragusa) che dista 107 km, quindi quello di Palermo a 162 km di distanza. Diversi treni giornalieri collegano Enna a Palermo, Catania, Caltanissetta e Agrigento. La stazione ferroviaria si trova a 5 km a sud di Enna, è presente un collegamento mediante autobus con il centro. Numerose le autolinee attive tra Enna e le principali città della Sicilia, gestite perlopiù dalla SAIS Autolinee e da Interbus.

Mobilità urbana – Sono attive sei linee di autotrasporto pubblico urbano gestite dalla SAIS. Di queste, una percorre le vie del centro mentre le altre collegano quest’ultimo ad Enna Bassa e al Villaggio Pergusa.

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