Identità Castelvetrano

Amministrazione

SINDACO

Enzo Alfano

In carica dal: 13/05/2019

Deleghe:

Sito istituzionale

castelvetranoselinunte.gov.it

Castelvetrano, l’efebo di Selinunte

Selinunte, che deve il suo nome al fiume Selinon (oggi Modione) e che venne fondata nel 628 a.C. dai coloni di Megara- Hyblaea, fu la colonia greca più ad ovest della Sicilia. Nel 409 a.C. fu vittima di una delle più sanguinose carneficine del mondo antico, ad opera di Segesta e di Cartagine. Per secoli si perse traccia dell’abitato fino al 1823, quando due archeologi inglesi iniziarono gli scavi; oggi l’insieme delle rovine costituisce il Parco Archeologico che copre una vasta area di quasi 300 ettari.

Riserva Naturale della Foce del Fiume Belice. La riserva è luogo ideale per la vita di molte specie di uccelli che vi sostano durante le migrazioni, come gli aironi ed altri trampolieri, oppure che vi nidificano, come il fratino, la gallinella d’acqua, il beccamoschino e la cannaiola.

Benché probabilmente gli insediamenti nella zona risalgano ai Siculi, l’abitato è attestato con certezza a partire dall’epoca della dominazione angioina. Alla fine del XIII secolo Castelvetrano era un feudo concesso alla famiglia dei Tagliavia, futuri principi dell’agglomerato, che diedero notevole impulso allo sviluppo locale. Negli anni Venti del Cinquecento, per volere di Carlo V la città divenne una contea e circa quaranta anni dopo fu Filippo II a promuoverla a principato. Nel corso di quello stesso secolo la cittadina era stata dotata di un acquedotto, terminato solo nel 1615, che provvedeva al fabbisogno idrico dei suoi abitanti: un’opera imponente per quei tempi. Il Seicento segnò una battuta d’arresto nel progresso della zona: carestie e pestilenze decimarono gravemente la popolazione; i primi segnali di ripresa si ebbero solo a metà del Settecento. L’Ottocento fu all’insegna dei moti rivoluzionari nel 1820 e nel 1848, quando gli abitanti insorsero contro il dominio borbonico. Con l’Unità d’Italia, per almeno mezzo secolo la città conobbe l’influenza della famiglia Saporito che stimolò la sua ripresa economica dando avvio a nuove attività imprenditoriali.

La struttura della città è un connubio tra l’impianto medievale e l’impronta tipica della tradizione islamica, con molti vicoli ciechi e cortili. Nel centro storico si incontrano palazzi e chiese di epoche e stili differenti: dal rinascimentale ai primi cenni del barocco. Il nucleo della città ruota ancora intorno alle due antiche piazze adiacenti, piazza Umberto I e piazza Garibaldi (oggi piazza Don Carlo d’Aragona), che accolgono quasi tutti i maggiori monumenti della città. La prima, piccola e raccolta, è ornata dalla Fontana della Ninfa del Seicento; l’altra, più ampia e spaziosa, è circondata da mirabili edifici tra cui spiccano la cinquecentesca chiesa madre e la chiesa del Purgatorio (oggi auditorium) con la facciata adornata da fregi classici, finta balconata, volute e nicchie con statue. Nelle vicinanze di queste due costruzioni religiose c’è l’ottocentesco Teatro Selinus (1870), fatto costruire dalla famiglia Saporito, che tutt’oggi conserva l’originale sipario. Appena fuori il centro abitato le cave di Cusa: un luogo fuori dal tempo dove i selinuntini prelevavano la calcarenite usata per costruire gli imponenti templi greci, tutt’oggi allocati nella vicina zona archeologica.

Siti Archeologici

Sul territorio comunale di Castelvetrano si trova il parco archeologico di Selinunte, il più grande d’Europa. Antica città greca dove sono ancora visibili le mura delle città, le vie principali con le abitazioni, i templi e i santuari.

Castelvetrano oggi punta prevalentemente sul turismo: dopo aver tentato nel secondo dopoguerra la strada dell’industria metalmeccanica e del legno, negli anni più recenti il centro abitato si è munito di numerosi alberghi, ristoranti ed altre strutture ricettive. Tuttavia sopravvive la vocazione agricola della zona, con la coltivazione di vigneti ed uliveti e l’esportazione in tutto il mondo dei suoi prodotti: olive, olio e vino. La città fa parte del circuito delle Città dell’olio. Degna di nota l’Oliva Nocellara del Belice, un prodotto ortofrutticolo con due denominazioni di origine protetta (DOP), l’unico prodotto in Europa ad avere due DOP per la stessa varietà: “Valle del Belìce” per l’olio e “Nocellara del Belìce” per l’oliva da mensa. L’oliva Nocellara del Belice è usata anche per la produzione del Belicino, un formaggio riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.) siciliano. Diffuse, infine, attività artigianali dedite soprattutto alla lavorazione del legno. Tipico di Castelvetrano è infine l’inimitabile pane nero.

in aggiornamento

Musei − Nel Museo civico di Castelvetrano si trova il cosiddetto Efebo di Selinunte, una statuetta di bronzo alta 85 cm e datata ai primi decenni del V secolo a.C. L’opera è uno degli esempi più importanti dell’arte statuaria bronzea della Sicilia greca e per questo è divenuta simbolo della città.

Biblioteche − Biblioteca comunale Leonardo Centonze, via G. Garibaldi n. 54.

Teatri – Teatro Selinus (1870).

Sacro e Profano – Castelvetrano conserva le sue tradizioni attraverso un ricco calendario di eventi folkloristici, che sono anche un’occasione di ritrovo per la comunità. A carnevale sfilano, per le strade e le piazze della città, le maschere ed il tradizionale carro di Lu Nannu e la Nanna (Il Nonno e la Nonna), accompagnati da briosi balli e canti. All’interno della festa si tiene la lettura del Testamento di lu Nannu, che mette in piazza, in modo ironico, i personaggi più noti e gli avvenimenti più salienti avvenuti nella cittadina durante l’anno. A giugno si festeggia San Giovanni, il patrono, mentre a fine agosto la tradizione popolare propone la processione a mare della statua del Sacro Cuore di Maria; in quell’occasione si svolge contemporaneamente la Sagra del Pesce Azzurro, seguita dai giochi tipici della tradizione marinara. D’estate le spiagge di Castelvetrano (Marinella e Triscina di Selinunte) sono animate da diverse manifestazioni, tra cui spettacoli di danza, concerti, congressi, rassegne, mostre e gare sportive.

in aggiornamento

  • La città ha dato i natali a Giovanni Gentile (1875-1944), eminente filosofo e politico che ricoprì importanti e prestigiose cariche istituzionali durante il fascismo, ma che è ricordato soprattutto per la riforma della scuola italiana.
  • Giuseppe Basile, dirigente dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma
  • Giovanni Rinaldo Coronas, già capo della polizia e ministro dell’interno
  • Mariano Crociata, vescovo
  • Franco e Ciccio, celebre duo comico che esordì nel 1954 a Castelvetrano con lo sketch Core ‘ngrato
  • Giovanni Lucentini, deputato del Regno d’Italia
  • Roberto Mauri, regista
  • Cesare Mori, il “prefetto di ferro”
  • Giuseppe Palazzotto Tagliavia, musicista del tardo Rinascimento italiano
  • Giovanni Pantaleo, religioso francescano che si unì a Garibaldi
  • Gennaro Pardo, pittore siciliano.
  • Giuseppe Patricolo, architetto, docente universitario e direttore degli uffici regii per la conservazione dei monumenti (1884-1905) per la Sicilia
  • Famiglia Tagliavia, signori storici di Castelvetrano
  • Virgilio Titone, storico, docente universitario, saggista
  • Maurizio Vignola, medico, cattedratico di Pneumologia.

Come arrivare

in aggiornamento

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