Identità Altofonte

Amministrazione

SINDACO

Angelina De Luca

In carica dal: 13/06/2017

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.altofonte.pa.it

Maria Francesca Ciaccio

Deleghe:

Vicesindaco – Affari Legali, Trasparenza e Comunicazione Istituzionale – Rapporti con il Consiglio Comunale – Personale – Polizia Municipale – Protezione Civile – Statuto e Regolamenti – Parchi e Verde Pubblico – Turismo e Spettacolo

Anna Lisa Marfia

Deleghe:

Politiche Sociali – Salute e Sanità – Lavoro – Pari Opportunità – Politiche Giovanili

Grazia Patrizia Antibo

Deleghe:

Pubblica Istruzione – Cultura e Formazione – Sport – Trasporti Pubblici e Privati – Commercio – Attività Produttive

Francesco Amato

Deleghe:

Urbanistica – Sportello Europa – Lavori Pubblici – Servizi a Rete – Edilizia Pubblica e Privata – Patrimonio – Servizi Cimiteriali – Sistema Informatico

Altofonte, Parco e le sue acque

Il centro storico di Altofonte è costellato da alcune fontane storiche, simbolo del paese e delle numerose sorgenti d’acqua montana disseminate nei suoi dintorni. Le più famose sono Fontana Borghese, edificata nel 1630 dall’abate Scipione Borghese; Fontana Borbonica, voluta nel 1794 da Ferdinando IV di Borbone (III come re di Sicilia); Fontana Impero, risalente al 1884. La più imponente però è Fontana Grande, protetta su un lato da un alto muro di cinta, edificata sulla principale sorgente del paese e risalente alle prime opere di canalizzazione, create per approvvigionare l’abbazia di Santa Maria di Altofonte, nel corso del XIV secolo.

La storia del comune è stata da sempre strettamente legata alle vicende del capoluogo siciliano. Le bellezze paesaggistiche spinsero il re normanno Ruggero II, nel corso del XII secolo, ad edificare qui la sua residenza estiva, utilizzando i boschi circostanti come riserva di caccia. Nel 1307 Federico II (III d’Aragona) trasformò il palazzo in abbazia e la donò ai frati cistercensi. Intorno all’edificio religioso si sviluppò così il primo nucleo abitativo. L’abbazia si ampliò nel 1633 con la costruzione della chiesa madre del paese. Il complesso monumentale acquisì nel tempo il nome di abbazia di Santa Maria di Altofonte, per essere infine accorpato nel 1799 alla Commenda Magione di Palermo. Nel 1860 il paese fu in parte protagonista della nascita del Regno d’Italia: le sale dello storico Palazzo Vernacci ospitarono infatti Giuseppe Garibaldi durante lo svolgimento della Spedizione dei Mille. Il paese ha assunto l’attuale nome nel 1930, in riferimento all’abbondanza di sorgenti d’acqua nel territorio montano; precedentemente, in virtù del ricco patrimonio ambientale, si chiamava Parco, nome ancora caro ai suoi abitanti che infatti sono ancora adesso conosciuti come parchitani.

Il centro custodisce numerosi palazzi storici ed edifici religiosi, testimonianza della frequentazione del sito da parte delle maggiori famiglie palermitane e di eminenti ecclesiastici. La chiesa di Santa Maria di Altofonte, principale monumento cittadino, fu edificata dal cardinale Scipione Borghese nel 1633, come recita l’iscrizione sulla facciata. Sorta sui resti della cappella dell’abbazia cistercense, la chiesa madre presenta una struttura ad aula ed un pregevole altare maggiore in stile barocco, decorato con marmi policromi; tra le cappelle laterali spicca quella dedicata alla Madonna con Bambino, raffigurata in un bassorilievo marmoreo del XIV secolo accanto ai gonfaloni della casa d’Aragona, della famiglia dello storico abate Guzio e dell’abbazia di Altofonte. In particolare Pietro Guzio, abate cistercense attivo ad Altofonte nel corso del XIV secolo, fu il fautore di numerose opere idrauliche per la razionalizzazione del grande patrimonio di acqua della città. La chiesa di San Michele Arcangelo, eretta nella prima metà del XII secolo, era la cappella di corte annessa al palazzo regio. Dopo la trasformazione dell’edifico in abbazia passò sotto la giurisdizione congiunta delle congregazioni di Maria Santissima Immacolata e di San Michele, confraternita francese che le diede il nome; ancora oggi i parchitani appellano la chiesa con una spiccata pronuncia francese, chiamandola San Miçele. La struttura architettonica risente delle influenze bizantine nell’impianto a basilica con la volta a crociera e la copertura a cupola. Tra gli edifici di culto si ricordano infine la piccola chiesa di Sant’Antoninello, oratorio del XVIII secolo, e la chiesa di Sant’Antonino, edificata nel 1653 dal sacerdote Giacomo Trovato. Oltre alla cappella di San Michele, dell’originario palazzo regio di Ruggero II sono ancora visibili il portico decorato con disegni geometrici ed alcune sale con volte a crociera del pianterreno, da cui parte la scalinata culminante nel soglio reale, affacciato nella cappella adiacente. Tra le vie del centro e nell’immediato circondario si incontrano numerosi palazzi storici, tra cui Palazzo d’Antoni, Palazzo Barlotta, Palazzo Lo Nigro e Villa Alimena-Caruto, conosciuta anche come Villa Orestano. Palazzo Bonolomo, sorto sui resti di un antico baglio settecentesco, presenta ancora oggi al piano inferiore un’attività di trasformazione agricola. Il più importante è però sicuramente Palazzo Vernaci, precedente dimora dei principi di Moncada di Villafranca, che ha ospitato nel passato la storica Biblioteca Giovanni Vernaci, oggi allestita presso il palazzo comunale. Nel centro sono ancora visibili i resti del vecchio biviere, dal latino vivarium, antica pescheria dell’abbazia. La struttura era dotata di un laghetto artificiale dove i monaci cistercensi si approvvigionavano di pesce fresco.

Le risorse naturali e la ricchezza d’acqua hanno favorito da lungo tempo lo sviluppo agricolo della zona. La fertilità dei secolari uliveti, unita alla mitezza del clima, favoriscono la produzione di un pregiato olio extravergine; tra le altre colture locali si distinguono nespole, fichi, agrumi, mandorle ed uva. Gli allevamenti bovini e suini consentono la produzione di carne e formaggi.

in aggiornamento

Biblioteche – Biblioteca Giovanni Vernaci, l’imponente raccolta di libri si compone di tredicimila testi, tra cui circa mille volumi realizzati tra il XVI ed il XIX secolo.

Cinema – Nel comune di Altofonte sono state girate alcune scene del film Il muro di gomma di Marco Risi. Però nel film non figura il nome della cittadina, bensì quello di un altro comune calabrese (Castelsilano) dove, per motivi tecnici, non è stato possibile girare le scene.

Sacro e Profano – A fianco dell’abitato si erge la piccola collina denominata Monte Calvario; in cima si trova una chiesetta campestre, meta della suggestiva Via Crucis in programma il sabato prima di Pasqua, preceduta il Venerdì Santo dalla rievocazione dell’Ultima Cena. A marzo si svolge il festoso banchetto in onore di San Giuseppe, allestito nella piazza principale: i parchitani preparano le tipiche pietanze offerte alla Sacra Famiglia riunita intorno alla tavolata. La processione in onore della Madonna Addolorata si tiene invece a settembre. La patrona di Altofonte, Sant’Anna, viene invece celebrata con un rito ufficiale il 26 luglio. A fine novembre, durante l’annuale Sagra dell’Olio, è possibile degustare la rinomata qualità della cucina locale con le vastedde, tipiche focacce accompagnate dalla ricotta.

La vicinanza al capoluogo siciliano non poteva che spingere i parchitani ad eccellere nella produzioni dei dolci tradizionali come cannoli, cassate ed il tipico buccellato, impasto a base di fichi.

  • Paolo Silvio Boccone (Palermo, 1633 – Parco, 1704)  botanico italiano.
  • Salvatore Antibo (1962)  atleta
  • Goffredo Canino (1931 – 2008)  Generale – Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano (1990-1993)
  • Tarcisio Catanese  (1967 – 2017) ex giocatore ed allenatore di calcio
  • Michele Sala (1900 – 1973) parlamentare PCI
  • Leo Luca Marino ( 1956 – 1980) vittima della strage brigatista alla stazione di Bologna
  • Francesco Albano (1916-1991) poeta e Cavaliere nell’ Ordine al merito della Repubblica italiana

Come arrivare

Grazie ad uno svincolo sulla SS 624 Altofonte è facilmente raggiungibile da Palermo. Attualmente il comune è servito da tre diverse compagnie di trasporti urbani su gomma: AST e AMAT che collegano rispettivamente Altofonte, la frazione di Piano Maglio con Palermo la prima; Piano Maglio, Villagrazia e la stazione centrale di Palermo la seconda. Invece le Autolinee Giordano collegano Altofonte con Monreale.

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