Conca d’Oro è la definizione più corretta per questa fascia di terra caratterizzata da rigogliosi aranceti e dal bacino idrografico del Biviere di Lentini, posto su una vasta depressione naturale che si insinua fra la Piana di Catania e le falde settentrionali dei monti Iblei.

 A soli dieci chilometri appaiono le coste terminali del golfo di Catania. Proprio la sua posizione geografica ha esposto spesso Lentini a minacce e pericoli; le scorrerie dei Turchi, ad esempio, determinarono una lunga sequela di battaglie e di sconfitte, cui si aggiunsero gravi catastrofi ambientali come i terremoti del 1169 e del 1542 che la distrussero (evento ripetutosi nel 1693). In tempi più recenti, nel 1990, le scosse telluriche hanno di nuovo colpito la zona. Per quanto riguarda il Biviere, alcuni ne attribuiscono la realizzazione ai Cavalieri Templari. Il lago, definito la “terza meraviglia della Sicilia”, era però anche portatore di malaria e morte, soprattutto durante la bella stagione. Dopo vani tentativi di bonifica, intorno agli anni Trenta, il lago venne prosciugato e scomparve così anche la flora e la fauna che in esso proliferava. Alla fine degli anni Settanta, grazie ai finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno, il lago fu ricostruito come serbatoio d’acqua per uso agricolo ed industriale. Con il tempo il bacino si è riempito trasformandosi nuovamente in un’importante oasi naturalistica, in un habitat idoneo alla sosta di uccelli migratori ed alla nidificazione di molte altre specie.