Identità Agrigento

Amministrazione

SINDACO

Franco Miccichè

In carica dal: 20/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.agrigento.it

Aurelio Trupia

Costantino Ciulla

Antonino Costanza Scinta

Roberta Lala

Francesco Picarella

Gerlando Principato

Gianni Tuttolomondo

Giovanni Vaccaro

Marco Vullo

Agrigento, la Valle dei Templi ne “la città più bella dei mortali”

Nel 1997 la Valle dei Templi è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Gli edifici sacri, disposti ad est per accogliere la luce del sole nascente, furono eretti nel corso del V secolo a.C. seguendo i dettami dello stile dorico. Il Tempio della Concordia nel VI secolo fu trasformato in una chiesa, mentre nel Tempio di Giunone, dedicato alla dea Hera Lacinia, protettrice del matrimonio e del parto, si svolgevano i riti nuziali. Il Tempio di Eracle è il più antico e conservava la statua bronzea dell’eroe; a Zeus Olimpico era invece dedicato il tempio eretto in onore della battaglia di Imera del 480 a.C., quando gli abitanti di Agrigento sconfissero i Cartaginesi. Il simbolo cittadino rimane tuttavia il Tempio di Castore e Polluce, che celebra i Dioscuri, ma riveste un ruolo di assoluto pregio anche il Tempio di Vulcano, che si lega alla leggenda del dio del fuoco, che sotto l’Etna fabbricava i fulmini di Zeus aiutato dai Ciclopi. Il Tempio di Esculapio, infine, raccoglieva le suppliche dei malati iscritte sulle pareti. La piramidale Tomba di Terone ricorda invece i caduti nella Seconda Guerra Punica. Da non dimenticare, infine, il quartiere ellenistico-romano.

Agrigentum, questo il nome datole dai Romani, fu fondata nel 581 a.C. da un nucleo di abitanti di Gela originari delle isole di Rodi e di Creta con il nome di Akragas. Il nucleo abitativo più antico si sviluppò sull’acropoli della città che divenne, sotto il tiranno e grande mecenate Terone (488-472 a.C.), uno dei centri più fiorenti della Magna Grecia; splendida testimonianza di questo periodo è la maestosa Valle dei Templi. Alla morte del tiranno seguì un regime democratico instaurato dal filosofo Empedocle (V secolo a.C.), che favorì la crescita economica e l’edificazione di molti templi. Nel 406 a.C. una nuova guerra contro Cartagine ed il tradimento delle milizie mercenarie ridussero in rovina la città, che soltanto nel 339 a.C. poté essere ricostruita e soprattutto ripopolata, con l’intervento del corinzio Timoleonte. Nel corso della Seconda Guerra Punica (219-202 a.C.) Akragas fu conquistata dai Romani, che riuscirono a far rifiorire il centro; uno splendore che secoli più tardi fu però minacciato dalle dominazioni di Vandali, Goti e Bizantini. Nella prima metà del IX secolo d.C. gli Arabi espugnarono la città, cui fu assegnato il nuovo nome di Karkint, al quale seguirono Grigentum, Gergentum e Girgenti: quest’ultimo si è conservato sino al 1927, anno in cui assunse l’attuale toponimo. Nel corso della dominazione araba furono introdotti anche innovativi sistemi di coltivazione, specializzati soprattutto nella produzione di agrumi. Nel 1087 i Normanni riconsegnarono alla fede cristiana la città, che successivamente diventò sede vescovile intrecciando la sua storia con le sorti del Regno di Sicilia, in particolare di Palermo, quando in seguito alla Guerra del Vespro gli abitanti si schierarono dalla parte degli insorti, combattendo contro i Francesi. Dopo alterne vicende storiche la città passò sotto l’egida aragonese, prosperando nei commerci e nella cultura, soprattutto nel Settecento. La conquista dei Borbone segnò invece un nuovo periodo di decadenza fino al 1860, quando senza esitazione si votò a favore dell’unificazione del Regno D’Italia. Alle soglie del XX secolo Agrigento cambiò profondamente, ma lo sviluppo edilizio compromise l’integrità delle zone archeologiche, minacciate nel 1966 da una rovinosa frana. Da aprile del 2016, il centro storico di Agrigento, risalente all’età medioevale e ricco di chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari, è tornato a chiamarsi ufficialmente Girgenti.

Storia, archeologia ed arte si intrecciano sapientemente in ogni angolo cittadino e la Valle dei Templi è soltanto la prima delle molte meraviglie di Agrigento. Il restante patrimonio monumentale si snoda da via Atenea, dove la contaminazione etnica si ritrova negli edifici medievali come il castello arabo, mentre le varie influenze artistiche caratterizzano le architetture sacre come la chiesa di Sant’Alfonso; la biblioteca lucchesiana; l’eclettica cattedrale, iniziata intorno all’Anno Mille e prodotto di rifacimenti che le conferiscono influenze di stile normanno, gotico-chiaramontano, rinascimentale e barocco; la chiesa di Santa Maria dei Greci, costruita sul tempio di Atena; la chiesa ed il monastero di Santo Spirito, il più noto fra tutti i monumenti, che domina la parte orientale della città.

Architettura Religiosa

Seminario vescovile, annesso al palazzo Steri Chiaramonte risalente al Trecento; Palazzo Vescovile, costruito nella prima metà del XVII sec; Curia Arcivescovile, adiacente al Palazzo Vescovile; Palazzo del Boccone del Povero; Palazzi Istituto Granata e Istituto figlie di Sant’Anna; Palazzo Zirafa, già Palazzo Montaperto; Collegio degli Oblati; Fonduk, antico corpo costituente il primo Palazzo Vescovile, oggi sede di spazi espositivi.
Chiese: Cattedrale di San Gerlando, edificata a partire dalla seconda metà del XI sec, consacrata nel 1099 dal vescovo Gerlando, dichiarato Santo e a lui poi dedicata nel 1305; Santuario di San Calogero, XVI secolo, a tre navate; Santuario dell’Addolorata, nei suoi sotterranei sono presenti delle cripte; Basilica dell’Immacolata Concezione o San Francesco, XVII secolo, si presenta a navata unica, il prospetto è in stile barocco a tre ordini con due imponenti torri campanarie e la statua del Santo Patrono d’Italia, in marmo bianco; Basilica di Santa Maria dei Greci, costruita sulle fondazioni di un tempio dorico di Giove Polieo, risale al XII secolo, il prospetto è in stile arabo-normanno, Chiesa di San Francesco di Paola, XVII secolo, al suo interno numerose tele di pregevole fattura; Chiesa di San Nicola, XIII secolo, l’interno è unica navata in stile normanno-gotico, al suo interno è custodito un sarcofago in marmo che propone la leggenda di Fedra e Ippolito e il crocifisso ligneo descritto nella novella di Pirandello il Signore della nave; Chiesa del monastero di Santo Spirito, XI secolo, ad unica navata, presenta pregevoli stucchi del Serpotta, la facciata è in stile gotico mentre l’interno è in stile barocco; Chiesa di San Biagio, sec. XIII., sorge sulle fondamenta di un tempio dorico dedicato a Demetra ed è in stile arabo-normanno; Chiesa di Santa Maria degli Angeli XVIII secolo al suo interno si trova un ritratto del patrono della Città, San Gerlando; Chiesa di San Vincenzo; Chiesa di San Alfonso dei liguori, XVI-XVII secolo, ad unica navata con stucchi, archi e numerose tele; Chiesa dell’Itria Sec. XVI., a navata unica ma chiusa al culto, in stile manieristico; Chiesa di San Giuseppe, XVII-XVIII secolo; Chiesa del Purgatorio o di San Lorenzo, XV-XVI secolo, oggi sconsacrata, a navata unica in stile barocco; Chiesa di San Pietro, XVIII secolo; Chiesa di Santa Lucia o dell’Assunta XVIII secolo il prospetto è in stile tardo barocco-neoclassico; Chiesa di Santa Croce XIV sec.; Chiesa di San Giovanni dei Teutonici; Chiesa di Santa Rosalia XVII secolo; Chiesa di San Domenico XVII secolo il prospetto in stile barocco è arricchito da un doppio ordine di scale, il campanile è costituito in ceramiche di maiolica policrome, al suo interno pregevoli tele, tra cui un’imponente Madonna del Rosario; Chiesa di San Giacomo XVI sec.; Chiesa di San Giorgio degli Oblati, XIII secolo, costruita in epoca chiaramontana in pietra bianca di Comiso in stile gotico; Chiesa di Santa Maria del Soccorso o Badiola, XIV secolo, il prospetto è in stile rinascimentale, a navata unica conserva numerose tele; Chiesa del Carmine o portale Giaggi, sconsacrata; Chiesa di santa Caterina; Chiesa di San Girolamo XVI-XVII sec.; Chiesa delle Forche, XVI secolo, in stile tardo rinascimentale; Chiesa della Madonna della Catena; Chiesa di San Felice Martire; Chiesa del Rosario; Chiesa di San Leone, risale al periodo normanno; Chiesa Santa Maria Monte dei Pegni; Chiesa di San Libertino; Chiesa del Santissimo Crocifisso o San Vito in stile moderno; Chiesa di Santa Maria delle Raccomandate, rimangono solo i ruderi.

Architetture civili

Palazzo dei Giganti, sito in piazza Pirandello, costruito nel 1627 fu la residenza agrigentina della famiglia Tomasi dei Principi di Lampedusa e duchi di Palma, successivamente divenne un convento dei domenicani e a partire dal 1867 divenne sede del comune; Palazzo della Provincia e Prefettura, risalente al 1858; Palazzo della Questura; Palazzo ex Archivio Notarile, sede della biblioteca comunale; Palazzo del Genio Civile Viale della Vittoria; Palazzo delle Poste, sito in piazza Vittorio Emanuele, di epoca fascista; Palazzo della Stazione Centrale, risalente al 1931 in stile neoclassico; Palazzo Opera Nazionale Balilla, del 1928; Palazzo Grasso sito in Piazza Marconi; Palazzo della Banca d’Italia, di epoca fascista edificato nel 1932, presenta uno stile architettonico dorico; Palazzo Albergo Bel Vedere; Palazzi INCIS, in piazza Diodoro Siculo, edificati in epoca fascista; Palazzo delle Finanze, elegante struttura ubicata in Viale della Vittoria oggi sede dell’Agenzia delle Entrate; Palazzo del Genio Civile P.za Vittorio Emanuele, del 1951; Palazzo del Banco di Sicilia; Palazzo INAIL, del 1954; Palazzo Archivio Notarile; Palazzo ex Ospedale di via Atenea, riedificato nel 1867; Palazzo Borsellino, risale al Settecento; Palazzo Carbonaro, del 1700, si affaccia sulla via Atenea; Palazzo Noto-Biondi, già palazzo Sala, risale al Settecento; Palazzo Costa, edificato alla fine del Seicento, è espressione del barocco agrigentino; Palazzo Gamez; Palazzo Montana, del XVIII sec.; Casa Granet, risale all’Ottocento, presenta un insolito portico a otto colonne in stile neoclassico; Palazzo Celauro, del Settecento, nel 1787 ospitò W. Goethe e agli inizi del secolo IX l’imperatore Giuseppe d’Austria; Palazzo Pancamo in via Atenea; Palazzo Bentivegna, risale al Settecento; Palazzo Caruso, edificato nell’Ottocento, presenta decorazioni e ornativi floreali; Palazzo Catalisano; Palazzo Contarini, del 1700 in stile barocco con eleganti mensole a sostegno dei balconi; Palazzo Lauricella; Villa Giambertoni, in stile liberty; Casa Alajmo; Palazzo Vella; Palazzo della Camera di Commercio, realizzato nel 1851 in stile neogotico, detto anche palazzo dell’orologio, insiste sulla piazza Gallo; Palazzo Galluzzo, in stile liberty; Ex Palazzo del tribunale e della pretura; Palazzo ex Societ operaia empedoclea; Circolo Empedocleo, realizzato nel 1835 in stile neoclassico su progetto di Raffaello Politi; Palazzo Gaetani; Palazzo Minelli; Palazzo Portulano; Palazzo Pujades, realizzato nel corso del Quattrocento; Palazzo De Marinis, edificato nel 1487 e sito nella via Barone; Palazzo Filippazzo, risale al Quattrocento, le bifore in stile gotico fiorito ne fanno uno dei palazzi più belli del centro storico; Palazzo Tommasi, edificato intorno al 1100, sito in piano Sanzo; Palazzo Di Girolamo; Palazzo Sala; Palazzo Lo Vetere o Del Carretto, del 1600; Casa Quartana; Palazzo Cardella; Palazzo Barone-Celauro, risale al Settecento, è ubicato in via San Girolamo; Palazzo ex consolato britannico, sito in via San Girolamo è caratterizzato da portale in stile neoclassico; Palazzo Del Campo-Lazzarini, defli inizi dell’Ottocento; Palazzo Rotolo Genuardi, già palazzo Xerri, costruito intorno al 1700, fu adibito a tribunale e vi soggiornarono i principi Amedeo e Umberto; Palazzo Crapanzano; Palazzo A.n.a.s; Palazzo di giustizia; Padiglioni dell’ospedale psichiatrico, realizzati negli anni ’30 del Novecento sui disegni dell’architetto palermitano Francesco Paolo Palazzotto; Liceo Classico “Empedocle”, originariamente un convento; Complesso ex ospedale psichiatrico; Villa Altieri adiacente al Palazzo delle Finanze; Villa Catalisano, progettata in stile liberty da Ernesto Basile, fu per breve tempo residenza di Luigi Pirandello; Villa Crispi, in stile liberty; Villa Carrano in stile neoclassico risale alla seconda metà dell’Ottocento; Villa Genuardi sede della ex facoltà di lettere e filosofia; Villa Aurea; Casa Morello; Casa Barbadoro; Casa Pace; Casa Caruso in stile liberty; Casa Caratozzolo in stile liberty

Fontane: Fontana Gebbia, nel parco archeologico; Fontana storica di Bonamorone; Fontana ai Caduti dedicata ai caduti della Grande Guerra; Fontana dei Giganti, reca lo stemma della Città; Fontana dei Draghi, ubicata in piazza Don Guanella; Fontana della Stazione, in stile razionalista; Fontana del giardino del Convento di San Vito; Fontana Grande Villa del sole; Fontana Piccola Villa del sole; Fonte Villa del sole; Fontana Villa Pertini; Fontana del pozzo, nella salita Madonna degli angeli.

Piazze: Piazza Cavour, al Viale della Vittoria, presenta un elegante pavimentazione e costituisce un ideale punto di ritrovo per i cittadini; Piazza Marconi, detta anche Piazza Stazione, è posta al centro della città; Piazza Vittorio Emanuele; Piazzale Aldo Moro; Piazzetta Vadalà; Piazzetta San Pietro, si affaccia sulla Valle dei templi; Piazza San Francesco da cui si accede sia alla Basilica dell’Immacolata; Piazza san Lorenzo, detta anche del Purgatorio; Piazza Gallo; Piazzetta Lena, un tempo sede della vucciria, antico mercato del pesce, oggi Isola pedonale; Piazzetta Cacciatore; Piazza San Giuseppe; Piazza Pirandello è la piazza più importante di Agrigento; Piazza Sinatra; Piazza Duomo; Piazza San Giacomo; Piazza Ravanusella; Piazza Diodoro Siculo; Piazza Plebis Rea, costituiva l’accesso più alto della cittadella arabo normanna; Piazza Don Guanella; Piazza Antonio Fosso.

Porte: Porta di ponte edificata nel 1868 sui ruderi della porta con ponte levatoio del Trecento e di origine saracena, è l’ingresso monumentale per Via Atenea; Porta Panitteri, riedificata nel IX sec; Porta dei Saccajoli XVI; Porta di Mare XV sec.

Aree naturali: Villa Bonfiglio, nel cuore del Viale della Vittoria, è la più grande villa cittadina, comprende spazi verdi, percorsi salutistici, atletici e una pista di pattinaggio; Villa del Sole; Belvedere Antonio e Pietro Arancio, al Viale della Vittoria; Villa Lizi; Belvedere Natale D’Agostino, in via Empedocle; Villa Pertini, sita a San Leone; Ville degli Sgherri, in ciascuna delle quattro villette è presente un chiosco in stile liberty; Villetta Ettore Majorana, sita a pochi passi dalla fontana di Bonamorone; Parco dell’Addolorata, al suo interno sono presenti due piste di pattinaggio, un anfiteatro, e una struttura a forma piramidale; Area Naturale ed Archeologia Rupe Atenea; Parco archeologico Valle dei Templi; Giardino della kolimbetra, gestito dal FAI; Lungomare Falcone-Borsellino; Litorale di San leone; Lido Caos; Punta Bianca; Bosco contrada Maddalusa; Parco Letterario Luigi Pirandello; Giardino botanico; Orto di Goethe.

L’economia locale privilegia le attività legate al turismo culturale per via dell’eccezionale patrimonio su cui siedono la città e la provincia, ma sono importanti anche altri settori come l’artigianato che offre manufatti in terracotta (come le mafaradde), oggetti in sughero ed in legno (intagliato e non), tappeti, ferro battuto, vimini. Inoltre, l’agricoltura contribuisce enormemente alla crescita del reddito comunale: infatti, la tradizione vinicola ha origini molto antiche che risalgono al periodo delle prime colonie greche che si insediarono progressivamente in queste terre. Fra i vini pregiati ricordiamo l’Inzolia ed il Marsala, ma anche di spumanti tra i quali spicca il Grecanico Sei Corone Brut.

Evoluzione demografica – L’incremento demografico ha mantenuto un andamento di crescita perlopiù costante dal 1861 ad oggi. Il primo censimento cui si fa riferimento registrava 17.828 residenti che diventarono 30.074 nel 1921 e, dopo una lieve riduzione nel 1931, il dato torna a salire portandosi a 32.951 nel 1936, a 40.491 del 1951. La tendenza positiva continua anche negli ultimi censimenti.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti ad Agrigento al 1° gennaio 2016 sono 2.721 e rappresentano il 4,6% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco con il 18,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Senegal (16,7%) e dalla Romania (14,3%).

Musei – Il Museo Archeologico Regionale “San Nicola” raccoglie materiale preistorico e di età greco-arcaica, mentre nelle sale del museo civico sono conservati i dipinti realizzati tra il XIV ed il XVIII secolo, ma anche sculture medievali, rinascimentali ed opere di pittura moderna; Antiquarium Documentario, presso Villa Aurea; Antiquarium Iconografico, presso Casa Barbadoro, vi sono esposte riproduzioni di stampe, incisioni e iconografie; Antiquarium delle Fortificazioni, presso Casa Morello; Antiquarium Paleocristiano-Bizantino, presso Casa Pace; Mostra museo “Le stoai”; Casa Natale Luigi Pirandello e Biblioteca Museo “Luigi Pirandello”; Museo di Panteologia Umana del Centro studi preistorici e protostorici, presso Palazzo Celauro; Museo di Scienze Naturali “Empedocle”, presso il Liceo Classico Empedocle, risalente al 1848; Museo della Cattedrale articolato nel “Museo Storico-archeologico”, “Museo Diocesano” e “Tesoro della Cattedrale”; Mostra permanente Eccellenza del Liberty presso il Collegio dei Padri Filippini; Casa Museo dei Padri Liguorini; Museo Medievale, presso il complesso monumentale di Santo Spirito; Fabbriche Chiaramontane; Archivio storico comunale; Museo vivente del Mandorlo “Francesco Monastra”; Museo di antichi strumenti scientifici “Michele Foderà”; Museo delle antiche unità di misura della Camera di Commercio; Museo del Gioco e del Giocattolo “Tolì Tolì”; Museo delle Eredità immateriali, presso il Collegio dei Padri Filippini; Mostra del Presepe artigianale, allestita durante il periodo natalizio nel quartiere di Villaseta, espone oltre cento presepi artistici; Musei Civici, articolati in diverse sezioni: Sezione etno-antropologica, Sezione natura è spettacolo, Sezione archeologica, Pinacoteca, Sezione fotografica.

Biblioteche – La biblioteca lucchesiana, è ricca di oltre 60.000 volumi di datazione antichissima, cinquecentine ed incunaboli disposti su scaffali di legno di notevole pregio artistico. Biblioteca comunale “Franco La Rocca”. Ha sede presso l’edificio dell’ex archivio notarile, in piazzetta Vadalà. Biblioteca provinciale G. Ambrosini, presso il palazzo della Provincia; Biblioteca della sovrintendenza ai beni culturali Pirro Marconi, si trova in una delle sale del Museo archeologico San Nicola; Biblioteca del seminario vescovile, presso il palazzo del seminario e la torre campanaria della cattedrale; Biblioteca del II circolo didattico San Giovanni Bosco, in via Bac Bac.
Teatri – Teatro Luigi Pirandello, al maestoso teatro comunale di Agrigento si accede attraverso il chiostro del Palazzo dei Giganti. Precedentemente intitolato alla Regina Margherita, fu costruito nel 1870 e inaugurato nel 1881. Teatro della Posta vecchia; Teatro della Valle dei Templi collocato nel cuore del Parco Archeologico della Valle dei Templi; Palacongressi sito nella frazione di Villaggio Mosè

Università – Agrigento ospita una sede distaccata dell’Università degli Studi di Palermo. Attualmente, il Polo territoriale di Agrigento ospita i corsi di laurea in Beni Culturali e Archeologia e di Servizio Sociale, Architettura e Giurisprudenza, i corsi di Laurea Magistrale in Giurisprudenza ed Architettura ad esaurimento.

Sacro e Profano – La ricchezza culturale della città si rispecchia anche nella sua vita celebrativa: ogni anno infatti, tra la prima e la seconda domenica di febbraio, si festeggiano la Sagra del Mandorlo in Fiore ed il Festival Internazionale del Folklore, eventi in cui si intrecciano miti e tradizioni popolari all’insegna della pace. Inoltre, in onore dell’arrivo anticipato della primavera, si accende il Tripode dell’Amicizia e si svolge la Fiaccolata della Pace. La manifestazione richiama una grande affluenza di pubblico e di gruppi folkloristici che, arrivati da ogni parte del mondo, tentano di aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento Tempio d’Oro. Gli abitanti si ritrovano per le vie del centro anche a luglio in occasione della tradizionale Festa di San Calogero, protettore del raccolto estivo, e per la cerimonia dedicata al patrono, San Gerlando. La festa inizia con la benedizione del vescovo all’abito dei frati di San Calogero: una tunica bianca che reca sul petto la “pazienza”, cioè lo stemma nero del Santo, mentre i fedeli più devoti osservano il dijunu addumannatu, ovvero un digiuno interrotto solo da pane ricevuto in elemosina. Durante la processione la statua di San Calogero sfila per le vie del centro ed al passaggio della vara dai balconi si lanciano i tipici muffoletti, pani votivi simbolo di abbondanza e di protezione da parte del Santo. Degni di nota I concerti estivi nel teatro di Piano S. Gregorio ai piedi dei mitici templi greci. L’Efebo d’oro nell’ultima settimana di settembre, un premio internazionale organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa ed il Cinema per il miglior film dell’anno tratto da un’opera letteraria; il premio ha, anche, una sezione televisiva.

L’eccellenza della gastronomia locale è apprezzata fin dall’antichità; ricorda infatti Pindaro: “Ad Agrigento si costruiscono palazzi e ville come se non si dovesse mai morire e si mangia come se si dovesse morire già l’indomani”. È attraverso la cucina, dunque, che si rivela l’origine araba dei dolci più celebri: la cassata siciliana, la cubbaita (torrone di sesamo), la pignolata (speciale pietanza confezionata a palline condite con il miele). Tutto servito con vini di tradizione locale: Cannatello, Cerasuolo, Marsala, Meligauro, Nerello, Porto Palo, Torre Salsa, Verdello, Zibibbo ed altri vini locali.

Tra gli uomini illustri di Agrigento si distinguono il filosofo, medico, scienziato e politico Empedocle (492 a.C. – 430 a.C.) ed il grande scrittore Luigi Pirandello (1867- 1936). La sua casa è divenuta un’importante meta culturale; nei pressi vi è un lungo e stretto viale che conduce al celebre pino, luogo di contemplazione del drammaturgo ed attuale guardiano delle sue ceneri.

  • Falaride (VI secolo a.C.) – Supremo Magistrato
  • Perillo (VI secolo a.C.) – Statuario
  • Terone (VI secolo a.C. – 472 a.C.) – Tiranno akragantino
  • Trasideo (V secolo a.C.) – Tiranno akragantino
  • Feace (V secolo a.C.) – Architetto
  • Callicratide (V secolo a.C.) – Fratello di Empedocle – Letterato e drammaturgo
  • Esseneto (V secolo a.C.) – Campione olimpico
  • Gellia (V secolo a.C.) – Filantropo
  • Trasideo (V secolo a.C.) – Figlio di Terone – Governatore di Imera
  • Acrone (V secolo a.C.) – Medico, nato ad Agrigento
  • Polo di Agrigento (V secolo a.C. – forse IV secolo a.C.) – Retore e oratore greco antico, nato ad Agrigento
  • Evemero (IV secolo a.C.) – Filosofo e storico
  • Finzia (III secolo a.C.) – Tiranno
  • Annone (III secolo a.C.) – Generale cartaginese
  • Sofocle (I secolo a.C.) – Oratore
  • Nicone (I secolo a.C.) – Medico – Discepolo di Asclepiade da Prusi
  • Gaio Ofonio Tigellino (8 d.C. – 69 d.C.) – Prefetto del pretorio e capo della guardia pretoriana sotto l’impero di Nerone
  • San Gregorio II (VI secolo a.C.) – Vescovo
  • Giovanni Grassi (1213 – ?) – Scrittore italiano
  • Ludovico Bonito (1350 – 1413) – Arcivescovo cardinale e diplomatico
  • Isabella Tomasi di Lampedusa (1645 – 1699)
  • Michele Foderà (1792 – 1848) – Fisiologo, biologo, professore universitario e scrittore
  • Giuseppe Picone (1819 – 1901) – Archeologo, storico e scrittore
  • Giambattista Picone (1814 – 1888) – Giurista, politico e scrittore italiano
  • Mario Alessi (1854-1928) (1854 – 1928) – Sindaco di Agrigento
  • Nicolò Gallo (1849 – 1907) – Politico, lirico e saggista
  • Giuseppe Lauricella (1867 – 1913) – Matematico e fisico
  • Domenico Cigna (1878 – 1946) – Politico, giurista e giornalista, morto ad Agrigento
  • Antonino Toscano (1887 – 1941) Ammiraglio, cadde eroicamente in combattimento nel corso della battaglia di Capo Bon; medaglia d’oro al valor militare
  • Ezio D’Errico (1892 – 1972) – Scrittore
  • Antonio Bonsignore (1896 – 1936) , Capitano dei Carabinieri medaglia d’oro al valor militare alla memoria
  • Giovanni Archeoli (1909 – 1989) – Attore di teatro e poeta
  • Mario Tobino (1910 – 1991) – Scrittore, poeta e psichiatra, morto ad Agrigento
  • Lina Termini (1912 – 2004) – Cantante
  • Vincenzo Nestler (1918 – 1988) – Scacchista
  • Leonardo Sciascia (1921 – 1989) – Scrittore, nato a Racalmuto
  • Andrea Camilleri (n. 1925) – Scrittore, sceneggiatore e regista, studiò ad Agrigento
  • Domenico Modugno (1928 – 1994) – Cantante, consigliere comunale ad Agrigento nel 1990, morì a Lampedusa nel 1994
  • Tony Cucchiara (n. 1937) – Cantautore e attore, nato ad Agrigento
  • Michele Guardì (n. 1943) – Regista e autore televisivo, nato a Casteltermini
  • Matteo Collura (n. 1945) – Giornalista, professore universitario e scrittore, nato ad Agrigento
  • Calogero Sodano (n. 1945) – Politico, sindaco di Agrigento e Senatore della Repubblica
  • Enrico La Loggia (n. 1947) – Politico, nato ad Agrigento
  • Francesco La Rocca (1948 – 1993) – Bibliotecario, lavorò ad Agrigento
  • Alfonso Maurizio Iacono (n. 1949) – Filosofo, professore universitario, nato ad Agrigento
  • Rosario Livatino (1952 – 1990) – Magistrato, lavorò ad Agrigento
  • Gianfranco Jannuzzo (n. 1954) – Attore teatrale, commediografo
  • Gaetano Savatteri (n. 1964) – Giornalista e scrittore, studiò ad Agrigento
  • Peppe Zarbo (n. 1965) – Attore
  • Giovanna Flora (n. 1968) – Autrice televisiva
  • Angelino Alfano (n. 1970) – Politico, Ministro della Giustizia e Ministro dell’Interno, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri
  • Alessandro Mario (n. 1972) – Attore
  • Marco Zambuto (n. 1973) – Politico, sindaco di Agrigento
  • Loredana Errore (n. 1984) – Cantante, nata a Bucarest ma vissuta ad Agrigento fin da piccola
  • Vinnie Paz (n. 1977) – nome d’arte di Vincenzo Luvineri, rapper e produttore discografico statunitense, nato ad Agrigento
  • Gaetano Monachello (n.1994) – Calciatore, attaccante dell’Atalanta

Come arrivare

Collegamenti con Agrigento: la strada statale 189 collega Agrigento con il bivio Manganaro; la strada statale 115 collega Siracusa con Trapani, passando esternamente ad Agrigento; la strada statale 640 collega Porto Empedocle, nei pressi della Valle dei Templi, a Caltanissetta e all’A19 Palermo-Catania; la strada statale 118 Agrigentina Corleonese costituisce il vecchio collegamento con Palermo passando per Bivona e Corleone; la strada statale 122 Agrigentina costituisce il vecchio collegamento con Caltanissetta e Enna passando per Favara e Canicattì. Le stazioni ferroviarie di rifermento sono: la Stazione di Agrigento Centrale e la Stazione di Agrigento Bassa, gestite da RFI. Da entrambe le stazioni si dipartono i treni che percorrono la Ferrovia turistica dei templi; il servizio è attivo prevalentemente nei mesi estivi e collega il capoluogo con la città di Porto Empedocle ed il Parco archeologico. Nella frazione balneare di San Leone è presente il porticciolo turistico “Cesco Tedesco”.

Mobilità urbana – I trasporti urbani vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da T.U.A. (Trasporti Urbani Agrigento). In aggiunta alle 12 linee per il servizio di trasporto pubblico urbano, sono garantite 2 linee turistiche con bus scoperti, una delle quali collega il centro con il terminal del porto di Porto Empedocle e con il sito naturalistico di Scala dei Turchi, nella vicina Realmonte.

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