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Rivolta nella casa circondariale di Ragusa. Personale allo stremo

I nuovi di­sor­di­ni sono sco­p­pia­ti  poco dopo l’una della scor­sa notte. Un de­te­nu­to ha chies­to e  ot­te­nu­to di es­se­re vi­si­ta­to dal me­di­co di guar­dia. Non con­ten­to della dia­gno­si ri­ce­vu­ta ha chies­to di es­se­re tras­fe­ri­to in ospe­da­le. Dopo il di­nie­go del me­di­co ha in­izia­to a pro­tes­ta­re fa­cen­do in­ter­ve­ni­re gli altri de­te­nu­ti del piano.
Al­me­no una qua­ran­ti­na tra di loro hanno in­izia­to a lan­cia­re ogget­ti, ind­umen­ti in­cen­dia­ti e bom­b­olet­te di gas.
Ci sono vo­lu­te al­cu­ne ore per ri­por­ta­re la calma all’in­ter­no della strut­tu­ra e far rien­tra­re i de­te­nu­ti nelle loro celle.
Per se­da­re la pro­te­sta è stato ne­ces­sa­rio ri­chiama­re il per­so­na­le li­be­ro dal ser­vi­zio in quel mo­men­to.
Il Per­so­na­le di Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria in ser­vi­zio pres­so la strut­tu­ra di Ra­gu­sa, così come de­nun­cia­to dalla se­gre­te­ria della FNS Ra­gu­sa Si­ra­cu­sa, è allo stre­mo. Dopo l’in­ter­ven­to di tutta la notte pa­rec­chi hanno ri­preso ser­vi­zio nel primo turno
mat­tu­ti­no, circa 30 unità hanno ris­posto alla chia­ma­ta di emer­gen­za da parte di chi era in ser­vi­zio quel­la notte.
“Amareg­gia­ti da come l’Am­mi­nis­tra­zio­ne peri­fe­ri­ca e cen­tra­le non pren­de seri pro­v­ved­imen­ti per poter fare svol­ge­re al meg­lio il ser­vi­zio di tutto il per­so­na­le Ci­vi­le e di Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria – af­fer­ma la FNS Cisl – Nello spe­ci­fi­co la strut­tu­ra sto­ri­ca di Ra­gu­sa, cos­trui­ta nel 1926 e in fun­zio­ne già dal 1935, oggi è de­fi­ni­ta come is­ti­tu­to di 3° li­vel­lo, così da fare con­te­ne­re 210 de­te­nu­ti a fron­te dei 170 pre­vis­ti. Sono pre­sen­ti circa 14 de­te­nu­ti con prob­le­mi Psi­chia­tri­ci, che non pos­so­no es­se­re ad­egua­ta­men­te cu­ra­ti nella strut­tu­ra a causa del sal­tua­rio
ser­vi­zio di psi­chia­tria che av­vie­ne dall’ester­no una volta a set­ti­ma­na”.
A Ra­gu­sa sono pre­sen­ti re­clu­si al­lon­ta­na­ti da altre strut­tu­re per­ché ri­te­nu­ti fa­ci­no­ro­si (circa 50), che gior­nal­men­te – come altre volte de­nun­cia­to – con mi­nac­ce e atti crea­no scom­piglio tra i com­pag­ni e gli ope­ra­to­ri di ser­vi­zio.
La forza am­mi­nis­tra­ta di Po­li­zia pe­ni­ten­zia­ria è di 68 unità a fron­te dei 95 pre­vis­ti, a se­gui­to delle ul­ti­me as­seg­na­zio­ni di per­so­na­le. L’Am­mi­nis­tra­zio­ne Cen­tra­le (il DAP) invierà a fine ot­to­bre 7 unità per so­p­per­i­re le esi­gen­ze  dell’Is­ti­tu­to, quest’ul­ti­mi non rap­pre­sen­teran­no un in­cre­men­to ma an­dran­no a  rim­pia­z­za­re le unità poste in con­ge­do nell’ul­ti­mo anno o in pro­cin­to della
me­ri­ta­ta pen­sio­ne (6 uo­mi­ni e una donna). Il Per­so­na­le di Po­li­zia Pe­ni­ten­zia­ria, as­pet­ta il pa­ga­men­to del FESI da circa 5
mesi, non si ha la cer­te­z­za dello st­es­so se non prima di no­vem­bre. Si­tua­zio­ne resa an­co­ra più pe­san­te dall’impossibilità di poter frui­re del Con­ge­do Or­di­na­rio ac­cumu­la­to negli anni a causa della con­ti­nua ca­ren­za del per­so­na­le e dalla man­ca­ta ga­ran­zia del ser­vi­zio pro­gram­ma­to, per­ché gior­nal­men­te il per­so­na­le viene chia­ma­to per poter ga­ran­ti­re il turno di ser­vi­zio, con presta­zio­ne   di la­vo­ro stra­or­di­na­rio dalle 8 ore (mi­ni­mo) alle 10 (non pre­vis­te dall’Ac­cor­do qua­dro).
“Si chie­de di pren­de­re Atto di quan­to da anni viene de­nun­cia­to da parte di  ques­ta OO.SS, insie­me ad altre. – con­clu­de la se­gre­te­ria della FNS Ra­gu­sa Si­ra­cu­sa – De­nun­cia­mo che ciò che è av­ve­nu­to ques­ta notte si può ve­ri­fi­ca­re con  più fre­que­n­za a causa dei sogget­ti spe­cia­li­z­za­ti in ques­te prot­es­te. Per ques­to chie­dia­mo all’uf­fi­cio as­seg­na­zio­ni di non dimen­ti­ca­re le con­di­zio­ni strut­tu­ra­li
della Casa cir­con­da­ria­le e le ca­ren­ze di per­so­na­le. Come già pre­ven­ti­va­to nella riu­nio­ne del 24 set­tem­bre scor­so di­chia­ria­mo lo stato di agi­ta­zio­ne ed altre forme di pro­te­sta ne­ces­sa­rie per po­te­re avere più at­ten­zio­ne sulla strut­tu­ra di Ra­gu­sa”.

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