Modica, 200 mila euro per il recupero della chiesetta del SS. Redentore

Un finanziamento dopo oltre 30 anni
Ripescare fondi rimasti inutilizzati da più di trent’anni e destinarli alla ristrutturazione di un gioiello architettonico immerso nella campagna modicana e sciclitana. È questo il risultato ottenuto dall’On. Ignazio Abbate, che ha annunciato l’arrivo di un finanziamento di oltre 200 mila euro per il recupero della chiesa del SS. Redentore in contrada Quartarella a Modica.
Il contributo proviene dallo stanziamento previsto dalla legge 433 del 1991, mai utilizzato fino ad oggi, e servirà per mettere in sicurezza il campanile e il tetto ormai compromessi dell’edificio sacro, da sempre punto di riferimento per i fedeli e luogo scelto da molte coppie per celebrare il loro matrimonio.
Il sopralluogo e le criticità della struttura
Questa mattina si è svolto un sopralluogo con la presenza del deputato della DC e del parroco, don Fulvio Moltisanti. Durante l’incontro sono state evidenziate le principali criticità della chiesa: il tetto ammalorato, il campanile fatiscente e la presenza di umidità visibile sulle pareti interne.
“Residui giacenti da oltre 30 anni, frutto della famosa legge post terremoto di Santa Lucia del 1990 e che erano destinati a perdersi per sempre. Grazie alle segnalazioni ricevute dal parroco siamo riusciti a ottenere questo aiuto economico che riporterà la chiesetta agli antichi splendori”, ha spiegato Abbate.
Il ruolo della Protezione Civile
L’intervento sarà gestito dal Dipartimento regionale di Protezione Civile. I tecnici di Ragusa stanno provvedendo all’adeguamento del progetto al prezzario attuale e la sua approvazione è attesa entro la fine del mese.
Abbate ha ringraziato l’ingegnere Cocina, responsabile regionale, e il dottor Blandini, responsabile di Ragusa, per aver contribuito al recupero dei fondi e del progetto.
Un gioiello da valorizzare
La chiesetta del SS. Redentore viene descritta come un piccolo gioiello architettonico, oltre che un importante punto di riferimento per la comunità. “Invito quanti non l’avessero ancora fatto ad andare a visitarla”, ha aggiunto Abbate.
Il parlamentare ha inoltre sottolineato come questo intervento si inserisca in un più ampio percorso di recupero del patrimonio artistico e culturale di Modica, già avviato nei mesi scorsi con finanziamenti provenienti da Palermo e destinato a proseguire anche in altri luoghi di culto e siti di interesse del territorio.



