Incendi devastanti in Sicilia, l’On. Abbate propone un fondo da 5 milioni per i ristori

Un emendamento alla variazione di bilancio per sostenere privati e imprese colpite
Un fondo straordinario da 5 milioni di euro per aiutare privati cittadini, aziende e attività commerciali danneggiati dagli incendi che hanno colpito la Sicilia nel mese di luglio. È quanto propone l’onorevole Ignazio Abbate, primo firmatario di un emendamento presentato in Commissione Bilancio all’ARS, con l’obiettivo di assicurare ristori concreti alle zone colpite.
Gestione dei fondi affidata alla Protezione Civile
Secondo quanto previsto dalla proposta, i fondi verrebbero gestiti dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile e destinati a diverse voci: ricostruzione e ripristino degli immobili adibiti a uso civile, produttivo e commerciale; messa in sicurezza delle strutture; ristoro dei danni a veicoli, mezzi di lavoro, attrezzature e colture agricole e arboree danneggiate dal fuoco.
L’appello ai Comuni: “Chiedano lo stato di calamità”
“Invito tutte le amministrazioni comunali i cui territori sono stati colpiti da incendi di vasta estensione – dichiara Abbate – a chiedere ufficialmente, con delibera di giunta, lo stato di calamità al Dipartimento Regionale di Protezione Civile”.
“Il sottoscritto – aggiunge – ha presentato in Commissione Bilancio un emendamento per lo stanziamento di 5 milioni di euro da distribuire a chi ha subito i danni maggiori. Mi auguro che già da martedì, quando inizierà la discussione, il Governo e tutte le forze politiche sostengano questo intervento, che rappresenta un aiuto concreto per tenere in vita le aziende colpite dal fuoco”.
Prevenzione e pulizia: le vere priorità
Abbate lancia anche un monito sulla necessità di non abbassare la guardia: “Purtroppo, non posso non rilevare come negli ultimi tempi si stia abbassando la guardia sia su lotti privati che pubblici. La prevenzione e la pulizia eseguite con le corrette tempistiche sono gli strumenti fondamentali su cui investire per evitare situazioni disastrose e pericolose per la vita umana”.
Resta il rammarico per l’assenza di un supporto incisivo da parte delle istituzioni locali, che ancora una volta sembrano voltare le spalle ai bisogni concreti della cittadinanza e in particolare di Sebastiano D’Angelo, da tempo impegnato su questi temi.



