Ragusa, il sindaco Cassì rompe il silenzio: «La mia scelta per il futuro»

Peppe Cassì, sindaco di Ragusa al suo secondo mandato, ha scelto di affrontare pubblicamente le domande sul proprio futuro politico. Lo fa con un lungo e articolato post su Facebook intitolato «La Scelta», che ha già suscitato un acceso dibattito tra cittadini, osservatori e ambienti politici di ogni orientamento.
Il dubbio di fondo: dopo il secondo mandato, cosa farà Cassì?
Con la legge che vieta un terzo mandato da sindaco, la domanda è inevitabile: tornerà alla vita privata o si candiderà per altre cariche? E se sì, in quale partito? Cassì, noto per la sua indipendenza dai partiti tradizionali, ha sempre mantenuto un approccio civico e trasversale, che oggi potrebbe entrare in rotta di collisione con l’appartenenza a un partito.
Partiti come «gusci vuoti», ma ancora necessari
Riprendendo una definizione di Ernesto Galli della Loggia, Cassì parla dei partiti come di «gusci vuoti» che hanno perso la capacità di rappresentare davvero la comunità. Ma al tempo stesso riconosce che la loro funzione rimane essenziale, come sancito dall’articolo 49 della Costituzione.
«Richiamare l’innegabile crisi dei partiti – scrive Cassì – non significa mettere in discussione la loro funzione essenziale all’interno dell’architettura democratica».
L’equilibrio difficile tra civismo e partito
Cassì ammette la difficoltà di una scelta che potrebbe deludere parte del suo elettorato, attratto proprio dalla sua lontananza dalle logiche di partito. «Un numero imprecisato di miei elettori non la prenderebbe bene – spiega – ma un altro numero imprecisato, invece, vedrebbe positivamente un mio impegno ancora al servizio della città, anche altrove».
La sfida è tenere separati il percorso amministrativo, condiviso con una coalizione civica ed eterogenea, e le legittime ambizioni di una carriera politica più ampia.
Forza Italia nel mirino: moderazione e pragmatismo
Il sindaco di Ragusa rivela di avere già contatti con esponenti di spicco di Forza Italia, a partire dal leader nazionale Antonio Tajani fino al presidente regionale Renato Schifani. «Forza Italia ha fatto della moderazione, della competenza e della rassicurante sobrietà del suo leader le cifre distintive», scrive Cassì, chiarendo che la sua natura è quella di un moderato, lontano dagli estremismi verbali.
Oltre alla linea politica, a pesare sono anche i rapporti umani costruiti in questi anni e le prospettive di continuare a lavorare per Ragusa in un contesto più ampio.
Un obiettivo: costruire una politica all’altezza della città
Peppe Cassì non nasconde che una parte dell’opinione pubblica potrebbe accusarlo di usare il partito come un «taxi» per fare carriera. «Se fosse così, il mio progetto risulterebbe fallimentare e la storia si incaricherebbe di evidenziarlo», ribatte.
La sua ambizione, dice, è continuare a «fare cose che contano» per Ragusa e formare una classe politica «che non urla per farsi ascoltare», ma che «interpreta le istituzioni con sobrietà» e mette l’interesse comune davanti a tutto.
Un messaggio ai Ragusani
Concludendo, Cassì ribadisce che Ragusa merita una politica all’altezza della sua reputazione, fatta di imprenditori, professionisti, artigiani e volontari di grande valore. La sua «scelta» ora è sul tavolo: la città seguirà con attenzione i prossimi passi.



