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Scicli celebra l’arte: inaugurato il MACC con Isgrò, Botta e il Ministro Giuli

Un evento storico per la città barocca: il Convento del Carmine rinasce come Museo d’Arte Contemporanea grazie a Emilio Isgrò e a una sinergia culturale di alto livello.

SCICLI – Il 5 maggio 2025 resterà una data memorabile per Scicli. Dopo quarant’anni di attesa, l’antico Convento del Carmine riapre le sue porte trasformato nel MACC – Museo d’Arte Contemporanea del Carmine, con una cerimonia inaugurale che ha visto la partecipazione del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, del maestro Emilio Isgrò e di numerose figure di spicco del panorama artistico e istituzionale italiano.

A fare da apripista all’inaugurazione è stata “L’Opera delle formiche” di Isgrò: un’enorme installazione itinerante partita da un Tir parcheggiato in piazza Busacca, simbolicamente carico di 8 miliardi e 900 milioni di formiche, una per ogni essere umano sul pianeta. Le formiche invadono idealmente la piazza e conducono i visitatori all’interno del Museo, dove si snoda una mostra antologica composta da circa settanta opere, disposte in dodici sale.

All’interno del chiostro del Convento, trova spazio anche “Non Uccidere”, l’opera monumentale nata dalla collaborazione tra Isgrò e l’architetto Mario Botta, proveniente dal MAXXI di Roma. L’opera, già battezzata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è un potente manifesto contro la violenza e per la convivenza civile.

Durante la cerimonia, Isgrò ha pronunciato un discorso dal forte impatto simbolico e politico: “Parlare di fiori in tempo di guerra è un gesto politico”, ha detto, sollecitando un rinnovato impegno europeo nella promozione della cultura. Ha poi rivolto un appello al Ministro Giuli affinché l’arte, e non la moda, diventi la prima voce del Made in Italy, con un invito a sostenere i giovani artisti anche attraverso borse di studio internazionali.

Il Ministro della Cultura ha risposto con entusiasmo: “Oggi Scicli non è solo la capitale della cultura, è la dimostrazione vivente di come l’arte possa essere il motore della rinascita e dello sviluppo umano nel Mediterraneo”.

L’iniziativa è nata grazie alla passione di Angelica Fontana e Gary Davey per Scicli, che hanno favorito l’arrivo di Isgrò in città nel gennaio 2024, gettando le basi di un progetto culturale ambizioso e condiviso. Fondamentale è stato anche il contributo del MAXXI, che ha fornito supporto scientifico e curato l’esposizione con Marco Bazzini e Bruno Corà.

Significativo anche il contributo della Fondazione Amplifon, rappresentata da Maria Cristina Ferradini, che ha sostenuto la mostra attraverso il “Manifesto della Gentilezza”, un progetto volto a promuovere l’inclusione sociale e il valore umano della gentilezza, tema caro anche all’arte di Isgrò.

Non sono mancati i momenti emozionanti: il cantautore siciliano Giovanni Caccamo ha chiuso la cerimonia nella chiesa del Carmine mettendo in musica la poesia “Ti amo”, dedicata da Isgrò a Scicli e alla sua “Madonna guerriera”. Un’esibizione accompagnata dall’arpa di Fabio Rizza, che ha commosso il pubblico presente.

La mostra, visitabile fino al 3 novembre 2025, include opere provenienti da prestigiose collezioni private, tra cui quelle di Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia. Sarà accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, che raccoglie i testi critici, le immagini delle opere e dell’allestimento, in un percorso che si preannuncia già come uno degli appuntamenti culturali più importanti dell’anno in Italia.

Il MACC è molto più di un museo: è un atto d’amore verso la cultura, la memoria e il futuro di Scicli e del Mediterraneo.

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