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Biometano, ancora un rinvio

La sentenza definitiva doveva arrivare lo scorso febbraio, quello di oggi è l'ennesimo rinvio

(7 luglio 2021- Biometano – rinvio)

È stata rinviata a data da destinarsi, per la mancata relazione dell’Arpa, la sentenza del Tar di Catania che potrebbe mettere la parola fine alla vicenda relativa all’autorizzazione rilasciata dal Comune di Modica, alla società Biomatenao Ibleo Srl per la realizzazione dell’impianto di biometano in contrada Zimmardo- Bellamagna, all’interno del territorio di Modica, ma alle porte di Pozzallo. Come è noto, la sentenza in questione doveva arrivare lo scorso febbraio, ma i giudici hanno poi optato per il rinvio, una decisione dettata dal fatto che alcuni enti, chiamati dal tribunale amministrativo a depositare della documentazione, lo hanno fatto proprio a ridosso dell’udienza. L’argomento è stato oggetto di numerose contestazioni e prese di posizioni. Ad avviare la battaglia contro la realizzazione dell’impianto sono stati inizialmente i residenti di Pozzallo, poi in seguito si sono aggiunti alla protesta il Comitato per la totela della Salute e dell’ambiente e il Comune di Pozzallo, ma anche una rappresentanza di modicani che hanno promosso una petizione popolare poi inviata al Soprintendente.

Sulla vicenda è intervenuto, ancora una volta, Giovanni Avola, già segretario generale della Cgil Ragusa e impegnato a fianco del Comitato pozzallese. «L’ Arpa – scrive Avola – sin dall’inizio ha chiarito che “emergono situazioni potenzialmente pregiudizievoli per la salvaguardia ambientale” visto che si produrrà energia. Inoltre il Comune di Modica nella sostanza ha eluso la nota del Tar del 6-11 – 2020 sulla compatibilità della rete stradale di collegamento e sulla mancata convocazione della Soprintendenza, mentre l’Arpa non risulta abbia riscontrato la nuova prescrittiva istruttoria del Tar medesimo.   Ecco perché le mancate risposte dell’Arpa e le lacunose note del Comune di Modica lasciano intravvedere un rinvio della sentenza o persino un annullamento tout court da parte del Tribunale. Pur tra mille difficoltà e qualche sospetta diffidenza, l’attenzione della comunità pozzallese e del comprensorio resta, però, altissima». Per cercare di salvare il salvabile, poco prima dell’udienza del mese di febbraio scorso, il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, aveva chiesto la verifica di rischio archeologico sull’intera zona.

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