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Mascherine pericolose sequestrate a Siracusa: indagata Irene Pivetti, ex presidente della Camera

Fanno parte di una fornitura cinese destinata in tutt’Italia, importata dall’ex esponente della Lega Nord e immessa in commercio nonostante il divieto dell’Inail. Lei respinge le accuse: c’era un contratto con la Protezione civile

(29 aprile 2020)

Quasi in ogni provincia, ed anche in quella di Ragusa, sono numerosi i casi di sequestri di mascherine, per carenza delle certificazioni di sicurezza e per speculazione sui prezzi. E ora dalla procura di Siracusa parte un’inchiesta per frode in commercio rispetto ad una fornitura di mascherine cinesi importate da una società di cui è titolare l’ex presidente della Camera Irene Pivetti, sullo scranno più alto di Montecitorio dal ’94 al ’96, per conto della Lega Nord di Bossi, quando lei aveva appena 31 anni,

L’indagine ha al centro la Only Logistics, la società di cui Pivetti è amministratrice unica e rappresentante legale. La principale accusa a carico di Pivetti è frode in commercio, perché ha importato mascherine modello Ffp2 “dotate di una falsa certificazione di conformità da parte della Icr Polska Co.Ltd”, e le ha poi vendute a distributori su tutto il territorio nazionale nonostante l’Inail, con un provvedimento del direttore centrale del 16 aprile, le avesse imposto il divieto di metterle in commercio.

Le mascherine in pratica sono pericolose per chi le indossa. Tant’è che Pivetti è indagata anche per l’illecito amministrativo per aver smerciato “dispositivi di protezione di terza categoria – si legge nel decreto di perquisizione disposto dal pm Salvatore Grillo – non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza”.

Oggi la guardia di finanza ha sequestrato 9.000 di quelle mascherine, finite nei negozi in diverse regioni. Con Pivetti, è indagato in concorso Salvatore Stuto di STT Group, che ha comprato i Dpi cinesi dalla Only Logistics e li ha rivenduti ad alcune farmacie “pur essendo consapevole del mancato rispetto degli standard previsti dal Regolamento Ue 2016/4250”.

L’ex presidente della Camera, raggiunta dall’Adnkronos, commenta: “Io indagata? Abbiamo tutte le carte a posto. Cannoneggiano la mia azienda che è seria, è un’indecenza. Evidentemente qualcuno si era stancato di fare torte e si è inventato questa storia”.
Siracusa non è l’unica procura che si è mossa. C’è anche quella di Savona che sta lavorando sulle mascherine importate dalla Only Logistics e, nei giorni scorsi, ha disposto il sequestro di 170.000 pezzi, alcuni dei quali ancora stoccati in un deposito nel Terminal 2 di Malpensa. Le indagini, però, puntano a Roma: gli inquirenti, infatti, vogliono capire se sono le stesse acquistate dalla Protezione Civile a metà marzo, con due contratti firmati con la Only Logistics: 15 milioni di mascherine cinesi per 30 milioni di euro.

Secondo quanto riferito dal quotidiano Repubblica Repubblica, hanno passato la dogana ma sono rimaste negli scatoloni perché prive di certificato valido e ad oggi non risultano autorizzate dal Comitato Tecnico-Scientifico. Non è chiaro se lo Stato le abbia già pagate: il contratto prevede l’esborso del 60 per cento dell’importo alla firma e del restante 40 per cento al momento dell’arrivo in Italia. Un ex-collaboratore di Pivetti, Fulvio Daniele, già addetto commerciale della Only Logistics, ha rivelato che “a margine del contratto con la Protezione Civile c’era un accordo riservato per il quale la dottoressa Pivetti poteva rivendere privatamente una parte delle mascherine che importava”.

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