Turismo Verde
Siracusa

Orecchio di Dionisio, Siracusa: è una grotta artificiale a forma di orecchio d’asino ricavata nell’antica cava di pietra della Latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 20 metri all’ingresso e 35 all’interno, larga dai 5 agli 11 metri e si sviluppa in profondità per 65 metri. Grazie alla sua forma a S, possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte. Secondo la leggenda fu fatta costruire da Dionisio (430 a.C. – 367 a.C.), tra i più spietati e crudeli tiranni di Siracusa ma anche uomo di grande cultura, mecenate e tragediografo, per rinchiudervi i prigionieri e spiarne poi i discorsi appostandosi all’interno di una cavità sovrastante.
Riserva naturale del fiume Ciane e Saline, Siracusa: presso il fiume Ciane, che attraversa il siracusano, è stata istituita nel 1984 la Riserva naturale volta a tutelare la pianta di papiro che cresce abbondante lungo le rive del corso d’acqua; benché sia ancora incerta l’origine della pianta (autoctona o importata), l’utilizzo del papiro a Siracusa risale a tempi antichi e se ne custodisce la memoria sia nell’Istituto internazionale del Papiro che al Museo del Papiro. Altro obiettivo della riserva è la salvaguardia delle saline a ridosso della città, in attività già nel XVII secolo e dismesse negli anni Ottanta del Novecento.
Riserva naturale integrale Grotta Monello, Siracusa: in contrada Grotta Perciata, al limite del territorio comunale, si trova una delle grotte carsiche più importanti della Sicilia per tutela della quale è stata istituita la riserva. Situata tra valli fluviali e versanti scoscesi, spesso proibitivi, presenta al suo interno notevoli stalattiti e stalagmiti delle più svariate forme.
I laghetti d’Avola, Avola – Noto: un paesaggio spettacolare capace di sorprendere e rapire. Percorrendo la strada secondaria, seguendo l’indicazione turistica per Cava Grande, si arriva al belvedere sotto al quale si apre l’immensa gola di Cava Grande. Per raggiungere il fondo valle occorre intraprendere, rigorosamente a piedi, un sentiero che scende pian piano lungo le pareti della gola. I corsi d’acqua si riversano formando dei laghetti naturali, raggiungibili seguendo il percorso che arriva sino alla Gola e alla Grotta dei Briganti. II fiume, dopo alcune centinaia di metri, circondato da una fitta vegetazione, raggiunge una zona aperta dove forma limpide piscine naturali scavate nella roccia e contornate da massi lisci, ideali per una sosta al sole. Il grande canyon di Cava Grande del Cassibile ospita oltre 400 specie vegetali, molte delle quali endemiche seppur non esclusive di questo biotopo. Di particolare interesse per l’areale ibleo è il Trachelium lanceolatum, da segnalare la rara Ophrys exaltata ed il maestoso Platanus orientalis. Curiose le presenze del bucaneve, dell’euforbia delle faggete e della falsa ortica; altra rarità, la presenza di una felce tropicale la Pteris vittata. Contenuta, è la presenza di fauna vertebrata, con eccezioni relative agli uccelli: sono presenti il codibugnolo di Sicilia, la poiana e il falco pellegrino. È possibile avvistare vertebrati quali l’istrice, la martora, la testuggine terrestre, la testuggine di palude siciliana, il colubro leopardiano, il discoglosso, la raganella, oltre a numerosi rapaci diurni e notturni. Tra gli invertebrati, il granchio d’acqua dolce Potamon fluviatile.
Bosco di Santa Maria, Buccheri: è una lussureggiante area boschiva di enorme importanza naturalistica e paesaggistica. Vi si trovano siti d’interesse archeologico di notevole rilievo ma anche esemplari di alberi quali il leccio, il castagno, la quercia. Si tratta di un’area montuosa, ricca di sorgenti d’acqua, in minima parte ricoperta da terrazzamenti agricoli adiacenti il territorio comunale. In questo luogo magico è presente l’Eremo di Santa Maria delle Grazie ma anche il Parco Avventura di Buccheri, il Parcallario; è presente un’area attrezzata per il ristoro, dispone di fontane in pietra dalle quali sgorga acqua proveniente dalle sorgenti del Monte Lauro.
Bosco di Monte Pavone, Buscemi: il Bosco, sito sul rilievo montano in contrada Maiorana, costituisce un’incantevole area naturalistica, ospita la Grotta Masella e una Necropoli Sicula risalente al neolitico.
Valle dell’Anapo, Ferla – Cassaro – Sortino: è una riserva naturale regionale attraversata dai fiumi Anapo e Calcinara, comprende la valle del fiume Anapo, la valle di Pantalica ed il torrente di Cava Grande. Offre ambienti ecologici diversificati che consentono una significativa biodiversità. La flora risulta estremamente variegata: lungo il fiume si sviluppa una rigogliosa vegetazione di platano orientale; sulle rocce si registra la presenza di oleandri; tra gli alberi dominano i salici, il pioppo nero, l’orniello, il carpino e la roverella. Il sottobosco presenta rovi e piante lianose, come la vitalba; le pareti della valle sono arricchite dalla macchia mediterranea costituita da alberi sempreverdi come il leccio, il terebinto, la fillirea e l’alaterno. L’ambiente fluviale di natura torrentizia costituisce l’habitat ideale per la rara trota siciliana, la trota fario e la tinca, si possono trovare anche l’anguilla e il granchio di fiume. Tra i mammiferi è possibile avvistare la volpe, la martora, la donnola e l’istrice; infine tra i rettili è presente il colubro di Riccioli, un serpente diffuso nelle campagne dell’isola e alcune specie di testuggini terrestri. In contrada Giarranauti è presente una grande area boschiva, con esemplari di Pino Marittimo, Leccio, Quercia e Roverella, conosciuta come Bosco di Ferla o Bosco Giarranauti. Seguendo il sentiero che attraversa il bosco, si arriva all’abitato contadino delle Case Giarranauti, dove possiamo ammirare una vecchia masseria restaurata, dotata di stalle e di una vecchia Saia che serviva per lo spostamento delle acque. Nelle vicinanze, facilmente raggiungibili attraverso sentieri tracciati, vi sono anche Cava del Torrente Sperone e Calcinara.
Cava Spampinato, Floridia: è una grande cavità carsica, situata in contrada Monastrello, entro la quale scorre il Torrente Cifalino, principale corso d’acqua del territorio comunale di Floridia. Ha origine dalla faglia iblea, frattura terrestre dalla quale sono generati gli altipiani del Graben di Floridia. Procedendo in direzione dell’odierno centro abitato la cava va via via addolcendosi, vicino all’area del Torrente Cifalino e del Giardinello (in cui sorgeva il castello feudale della famiglia Bonanno – Colonna), passando sotto il Ponte Molinello, s’inoltra nella pianura siracusana e si congiunge al Fiume Anapo presso le Contrada Fusco e Testa Pisima a nord delle Fonti del Ciane.
Il Giardino delle Case di Biviere, Lentini: lo splendido parco che circonda la villa dei principi Borghese è sito nei pressi del Biviere, il lago di Lentini realizzato artificialmente da Federico II su una superficie di 1.500 ettari bonificata durante il fascismo. Il giardino è ricco di specie vegetali rarissime ed è per questo meta di visitatori e botanici da tutto il mondo. I moli in pietra del vecchio porto ospitano una ricca collezione di piante grasse. Anche la fauna del Biviere era molto abbondante con la presenza di svassi, polli sultani, fistioni turchi e gobbi rugginosi. Benché sia stato nel corso degli anni fortemente ridimensionato, il parco è riccamente popolato da volatili; se ne contano circa 150 specie diverse, quindici delle quali vi nidificano abitualmente o vi fanno sosta, come l’airone bianco maggiore, una specie rarissima in Europa. Qui si trovano cormorani, folaghe, falchi pescatori, morette tabaccate, cicogne, porciglioni, cavalieri d’Italia, gru, pittime reali e gallinelle d’acqua. Le acque sono popolate di anguille, tinche, gamberetti d’acqua dolce e cefali.
Monti Climiti, Melilli: dal greco climax, ossia scala, sono così chiamati perché formati da gradoni naturali che degradano da un’altezza di 410 m s.l.m. sino al mare. Si compongono di rocce calcaree, in particolare roccia carbonatica proveniente da sedimenti marini del Miocene, ma anche di periodo Cretaceo e Quaternario. Il paesaggio presenta numerose cave e grotte al cui interno sono stati ritrovati fossili e resti di fauna databile al tempo delle glaciazioni. Di notevole importanza anche le necropoli, risalenti all’età del bronzo e del ferro, nelle quali ci si può imbattere percorrendo tutto il territorio. Le condizioni climatiche miti rendono possibile lo sviluppo di fauna e flora tipica della macchia mediterranea, come ad esempio alberi di ulivi, carrubi e mandorli, o specie quali il falco lanario, molto raro nel territorio italiano.
La Grotta Palombara, Melilli: nata durante il Pleistocene inferiore e medio, è una delle più grandi cavità della Sicilia sud-orientale. Al suo interno sono presenti formazioni di stalattiti e stalagmiti.
Complesso Ipogeo Villasmundo Sant’Alfio, Melilli: la grotta raggiunge i tremila metri di profondità e deve il suo nome a un’incisione ritrovata su un albero vicino all’ingresso. Attraversata da tre fiumi, il paesaggio al suo interno è di straordinaria bellezza naturalistica, presenta infatti cascate, rami fossili e un lago sotterraneo.
Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari, Noto: a metà strada fra Noto e Pachino, è fruibile dal 1989. L’oasi di Vendicari si sviluppa lungo una stretta fascia costiera acquitrinosa, di fondamentale importanza per le specie di uccelli migratori. La presenza dei vasti pantani dall’elevata salinità, infatti, ha contribuito alla creazione di un ecosistema che è punto di riferimento per gli uccelli provenienti dall’Africa e diretti in tutta Europa. I pantani Piccolo, Grande, Roveto e i due minori (Sichilli e Scirbia, collegati al solo Roveto) sono separati l’uno dall’altro solo da poche decine di metri: essi rappresentano il fulcro della riserva. Per gli amanti del birdwatching, dicembre è il mese migliore per l’osservazione delle numerose specie di uccelli che sostano a Vendicari. È possibile avvistare i trampolieri, gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri, il germano reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere d’Italia che sosta qui nel suo viaggio dal deserto del Sahara ai luoghi di nidificazione nel nord Europa. Varie le aree di provenienza di questi volatili: anatre e vari limicoli dalla Russia; gabbiani comuni da Polonia e Ungheria; fenicotteri dalla Francia; sterne maggiori da Svezia e Finlandia; spatole ed aironi da Ungheria. Oltre agli uccelli, nella riserva sono presenti anfibi come il rospo smeraldino, alofilo e molto più raro del rospo comune; tra i rettili è facile incontrare il biacco, un serpente di medie dimensioni, il colubro leopardino e la tartaruga palustre siciliana. Tra i mammiferi presenti si ricordano la volpe, il riccio, l’istrice e il coniglio selvatico.
Grotta del Ventaglio, Solarino: cavità carsica ricchissima di stalattiti e stalagmiti. Il nome si deve proprio alla forma caratteristica a ventaglio di una stalattite, dalle dimensioni considerevoli, scoperta nel 1987. La grotta è composta da un laghetto e una serie di cunicoli lungo i quali si possono ammirare tantissime formazioni carsiche di diversi colori.




