Identità Santa Venerina

Amministrazione

SINDACO

Arch. Salvatore Greco

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Protezione Civile – Programmazione Economica e Finanziaria – Pianificazione e Sviluppo Territoriale ed ogni altra attribuzione non espressamente conferita con delega

Sito istituzionale

www.comune.santavenerina.ct.it

Alfio Di Paola

Deleghe:

Vice Sindaco – Animazione – Promozione Territoriale – Pubblica Istruzione – Politiche Sociali

Sebastiano Garozzo

Deleghe:

Manutenzioni – Acquedotto – Pubblica Illuminazione – Autoparco – Viabilità

Angela Cavallaro

Deleghe:

Verde Pubblico – Politiche Agricole – Personale – Servizi Cimiteriali – Servizi Demografici – Trasparenza Amministrativa

Giuseppe Fresta

Deleghe :

Ecologia – Informatizzazione – Lavori Pubblici – Sicurezza del Territorio – Attività produttive – Politiche Sportive

Santa Venerina, dai vitigni ai premi letterari

La chiesa madre, dedicata a Santa Venera, conserva al suo interno dipinti di Alessandro (1720-1793) e Pietro Paolo Vasta (1697-1760), nonché opere del Vaccaro. In origine era una costruzione rurale ad un’unica navata, un campanile ed una stanza per il cappellano, ma a metà Settecento fu ampliata notevolmente. Danneggiata dal terremoto del 1879, fu ricostruita, ampliata e dotata di un nuovo campanile; l’attuale campanile, in cemento, risale agli anni Sessanta del Novecento. Per quanto riguarda i percorsi naturalisti segnaliamo il Parco Oasi Cosentini ed il Parco Princessa.

Il territorio conobbe prima stanziamenti siculi e poi, dall’VIII secolo, la colonizzazione greca, sostituita nel 221 a.C. dai Romani; a questi si deve la diffusione nella zona della coltivazione della canapa e del lino. Successivamente, come in tutta la Sicilia, si avvicendarono i Bizantini, gli Arabi ed i Normanni, al cui seguito arrivarono anche i monaci benedettini, che ricevettero in dono dal gran conte Ruggero tutta la zona di Aci. Durante l’età moderna la storia dell’attuale Santa Venerina si confonde con quella del vasto feudo di Acireale, che comprendeva diversi centri abitati e che passò nelle mani di diversi signori locali. La nascita del primo nucleo del paese di Santa Venerina risale comunque alla metà del Settecento, quando fu costruita una piccola chiesa dedicata alla Santa patrona di Acireale ed intorno iniziarono a proliferare le abitazioni.

A causa dei diversi terremoti che si sono susseguiti nel tempo e che hanno distrutto più volte l’abitato, oggi Santa Venerina può esibire poche rimanenze architettoniche del passato. Tra queste si distingue la chiesetta di Santo Stefano (VI/IX secolo d.C.), in località Dagala, raro esempio di architettura bizantina in Sicilia. L’edificio era costituito da una cella che apriva su un portico; al suo interno absidi con finestre bifore, affreschi e tetti a volta. Da visitare il Palazzo di Villa Sago, oggi adibito ad agriturismo. Lungo le vie del paese, poi, è possibile incrociare diversi piccoli altari votivi, adornati da pregevoli stucchi. Di rilievo artistico è anche l’ottocentesca chiesa del Sacro Cuore, a tre navate, che custodisce due opere dello scultore Mariano Vasta, originario di Santa Venerina.

L’economia locale è trainata principalmente dalla coltivazione dell’uva da mosto, della frutta, degli agrumi e delle nocciole. Presente anche una costellazione di piccole aziende vitivinicole, che tramandano una produzione che a lungo è stata la principale di quest’area; basti pensare che fino a cinquanta anni fa esisteva ancora la Casa del Vendemmiatore, che dava ricovero ai tanti lavoratori che qui affluivano in occasione della vendemmia. Benché con gli anni siano progressivamente scomparsi i grandi vitigni, ancora oggi esistono numerose industrie adibite alla distillazione: da questa zona, infatti, sono esportati liquori, amari e rosoli. Altra coltivazione fiorente è quella degli agrumi, che a sua volta ha indotto la nascita di diverse aziende di trasformazione e commercializzazione dei frutti e dei loro derivati, quali succhi ed oli essenziali. Non mancano, inoltre, uliveti e frantoi. Di antica tradizione è l’artigianato, che si dedica soprattutto alla lavorazione del ferro e del legno, ma anche alla pasticceria. Tra le attività produttive, infine, sono da annoverare anche la pastorizia e la floricoltura, che fa leva sulla presenza di grandi vivai nella zona.

in aggiornamento

Musei – Santa Venerina ospita il “Museo del Palmento”, sulle antiche attività agricole ed artigianali della zona, e il “Museo della civiltà enologica – La distilleria”, la distilleria, risalente alla seconda metà del XIX secolo, ospita le attrezzature originali.

Sacro e Profano – Tra le manifestazioni religiose che animano la vita locale si segnalano quelle in onore di San Sebastiano, l’ultima domenica di gennaio; della Madonna delle Grazie, la prima domenica di luglio e di Santa Venera, patrona del paese, il 26 luglio. Il comune, inoltre, è teatro di una famosa manifestazione enogastronomica, l’EnoEtna (fine settembre), ma anche dell’atteso Premio di Giornalismo Internazionale Maria Grazia Cutuli, che si tiene il 18 novembre.

in aggiornamento

  • Domenico Bonaccorsi Guttadauro (Catania, 1828 – Bongiardo, 1917) uomo politico, più volte deputato, senatore e sindaco di Catania.
  • Maria Grazia Cutuli (Catania, 1962 – Sarobi, 2001), giornalista originaria del paese.
  • Dino Madaudo (Messina, 1937), politico, ex sindaco di Santa Venerina, più volte deputato del PSDI e sottosegretario alle Finanze.
  • Andrea Vecchio (Santa Venerina, 1939), imprenditore e uomo politico.

Come arrivare

Santa Venerina è servita a nord-est dal casello autostradale (A18) di Giarre e dalla vicina stazione di Guardia-Mangano-Santa Venerina, sulla ferrovia Messina-Siracusa.

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