Identità Santa Teresa di Riva

Amministrazione

SINDACO

Danilo Lo Giudice

In carica dal: 14/06/2017

Deleghe:

Lavori Pubblici e Urbanistica – Bilancio – Personale – Polizia Municipale – Piano strategico – Patrimonio

Sito istituzionale

www.comune.santateresadiriva.me.it

Annalisa Miano

Deleghe:

Vicesindaco – Solidarietà e Servizi Sociali – Pari Opportunità – Pubblica Istruzione- Cultura – Volontariato – Piccole cose – Rapporti Ecclesiastici

Giammarco Rodolfo Lombardo

Deleghe:

Territorio ed Ambiente – Igiene e Sanità – Rapporti con il Consiglio Comunale- Politiche Comprensoriali – Cimitero

Ernesto Sigillo

Deleghe:

Sport, Turismo e Spettacolo – Politiche giovanili

Domenico Trimarchi

Deleghe:

Viabilità – Edilizia Economica e Popolare – Commercio e Attività Produttive – Quartieri e Frazioni – Associazionismo

Santa Teresa di Riva, il paese delle Torri

in aggiornamento

La formazione del centro risale alla dominazione dei Fenici, ma solo nel periodo arabo e normanno il luogo venne fortificato, con l’edificazione di torri d’avvistamento e castelli che segnano ancora oggi il paesaggio. Per diversi secoli il villaggio fu considerato una semplice contrada marittima del borgo di Savoca e rimase confinato nel suo status di centro minore. Nel corso dell’Ottocento, dopo una rivolta causata dall’imposizione di una tassa che penalizzava in particolar modo gli abitanti dell’agglomerato costiero, il re Ferdinando II di Borbone concesse l’autonomia amministrativa; al nuovo comune venne imposto il nome di Santa Teresa di Riva, in onore di Maria Teresa d’Austria, moglie del re. Il centro, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, conobbe allora una fase di prosperità con la costruzione ed inaugurazione della stazione ferrovia (1866) come posta della linea Messina-Giardini, e la costruzione di importanti stabilimenti industriali. Nel 1936 fu allestito il Cinema Graziani, in un vecchio saponificio, da Onofrio Casablanca, intraprendente impiegato comunale. Il proprietario lo intitolò a Rodolfo Graziani, generale fascista; nel 1976 al suo interno nacque il Cineforum Nuova Presenza, istituzione per la diffusione del cinema ancora attiva. Nel dicembre del 1994, è stato inaugurato nel centro della cittadina il Teatro Val d’Agrò, struttura destinata allo sviluppo ed al sostegno della drammaturgia locale. Ben presto esso si distinse per importanza, divenendo sede della Compagnia dei Liberi Attori Siciliani. Dopo un quinquennio di fruttuosa attività, a causa di contrasti fra la direzione artistica e la proprietà, un cambio di gestione fu la causa dell’inizio del declino. Tuttavia, come molti paesi limitrofi, anche Santa Teresa di Riva ha assistito all’emigrazione di un consistente numero dei suoi abitanti in direzione degli Stati Uniti d’America, dove è nata una fiorente comunità di santateresini, soprattutto nella provincia di Albany, tra Boston e New York.

L’attrattiva principale del territorio è costituita dalle torri costiere di edificazione medievale, come la normanna Torre dei Saraceni, costruita attorno al 1000, che sorge nel quartiere di Bucalo. Nel 1580 la torre fu inglobata nel palazzotto della famiglia Bucalo e tre secoli dopo ridotta ai tre piani attuali. Una galleria collegava questa fortificazione alla Torre dei Bagghi o del Baglio, che si ergeva in uno degli antichi cortili del centro, di cui oggi rimane poco più che un rudere. La Torre Catalmo, poi, era considerata la più importante per la difesa del castello di Savoca; a pianta quadrata e di considerevole altezza, è probabilmente l’edificio più antico della cittadina, costruita dagli Arabi sui resti del primitivo insediamento fenicio. Sorge nella parte meridionale del borgo, su uno sperone nei pressi del fiume Agrò, ed è stata riconosciuta monumento nazionale.

L’economia locale è tuttora prevalentemente agricola e vanta una discreta produzione di uva da mosto, olive e frutta; particolarmente rinomati sono i limoni della zona, che un tempo furono alla base della più importante produzione industriale della cittadina. Nel 1921 sorse infatti nella contrada di Sparagnà la cosiddetta Citrica, impianto per la produzione dell’acido citrico in cui si estraevano oli essenziali e derivati minori del limone. Dismessa nel 1940, sulle sue ceneri sorse l’Atelana, industria per la lavorazione della pietra lavica proveniente dalle falde del vicino Etna; vi si producevano isolanti in lana di vetro ed altri manufatti per l’edilizia, molto richiesti nel resto d’Italia ed all’estero. Nel 1969 chiuse anche questa fabbrica e con essa si estinse la vena industriale del comune. Tra le attività economiche rimangono invece ancora vive quelle marinare legate alla pesca.

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Sacro e Profano – Le manifestazioni principali che animano il centro sono legate alla vita religiosa; la più importante è quella dedicata alla Madonna del Carmelo, patrona del paese, che si festeggia il 16 luglio.

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Come arrivare

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