Identità Sant’Alfio

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Maria Nicotra

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Bilancio e Tributi – Ecologia – Sanità

Sito istituzionale

www.comunesantalfio.gov.it

Salvatore Rosario Antonio Tornabene

Deleghe:

Vice sindaco – Personale – Protezione Civile – Verde Pubblico – Cimitero – Sport, Turismo e Politiche Giovanili

Laura Leonardi

Deleghe:

Pubblica Istruzione – Servizi Sociali – Famiglia – Pari Opportunità – Rapporti con le Associazioni e Volontariato

Maria Gabriella Lucifora

Deleghe:

Territorio e Ambiente – Attività Economiche e Produttive – Sviluppo Economico – Risorse Agricole – Beni Culturali e Cultura – Lavori Pubblici – Urbanistica

Sant’Alfio, dai tre fratelli Santi agli alberi millenari

Il Castagno dei Cento Cavalli è un albero plurimillenario immerso nel Parco dell’Etna. Si ritiene che la sua età sia compresa tra i 3600 ed i 4000 anni e rappresenta uno degli esemplari di castagno più longevi d’Europa. Si narra che una Regina, con al seguito cento cavalieri e dame fu sorpresa da un temporale, durante una battuta di caccia, nelle vicinanze dell’albero e proprio sotto i rami trovò riparo con tutto il numeroso seguito. Il temporale continuò fino a sera, così la regina passò sotto le fronde del castagno la notte in compagnia, si dice, di uno o più amanti fra i cavalieri al suo seguito. Alcuni poeti cantarono la storia del castagno e della regina, fra i quali citiamo Giuseppe Borrello, Giuseppe Villaroel e Carlo Parini. Il Castagno è stato ritratto da alcuni viaggiatori del Grand Tour, fra i quali Patrick Brydone e Jean Houel. Tra il 28 settembre ed il 1º ottobre 2006 si svolse a Sant’Alfio il Convegno Internazionale: “L’Unesco e la tutela dei Beni Ambientali per uno sviluppo sostenibile: Il Castagno dei Cento cavalli” che si concluse con la dichiarazione dell’albero come Monumento Messaggero di pace.

L’origine del toponimo è legata alla tradizione religiosa; il paese infatti prende il nome dal più grande dei tre fratelli Santi: Alfio, Filadelfo e Cirino. Secondo lo storico monsignor Pelluzza, la zona fu colonizzata agli inizi del XVII secolo, quando gruppi di proprietari acesi e catanesi, con il favore del vescovo di Catania, ottennero vasti appezzamenti di terreno, concentrati nella zona sud orientale dell’Etna. Considerato nel 1600 una delle sette torri della contea di Mascali, Sant’Alfio conquistò la propria autonomia soltanto nel 1923, quando riuscì a separarsi da Giarre.

Tra i monumenti architettonici principali si distingue la chiesa madre, con la caratteristica facciata in pietra lavica e preziose pale raffiguranti i tre Santi patroni, ma anche la chiesa del Calvario (fine Ottocento) che si staglia sulla sommità di una collina.

L’economia locale si basa principalmente sullo sfruttamento delle risorse agricole (uva, miele, nocciole), talmente pregiate che il piccolo borgo era noto in passato soprattutto per la produzione del suo ottimo vino, antica tradizione rimasta finora intatta. Importanti il commercio e la lavorazione del legno.

in aggiornamento

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Sacro e Profano – La festa tradizionale più sentita dagli abitanti è dedicata ai tre Santi martiri, ogni prima domenica di maggio. Da ricordare anche EtnaVini ed EtnaMusica, manifestazioni enogastronomiche e musicali di grande spessore che ogni anno richiamano molti turisti.

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Salvatore Pennisi (1º novembre 1913 – 6 ottobre 1988), militare insignito della Medaglia d’oro al valor militare

Come arrivare

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