Identità San Vito lo Capo

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Peraino

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Affari Generali – Personale – Igiene e Sanità – Turismo, Sport e Spettacolo – Politiche del Mare – Urbanistica – Sportello Attività Produttive

Sito istituzionale

www.comune.sanvitolocapo.tp.it

Francesco Valenza

Deleghe:

Vice Sindaco – Lavori Pubblici e Manutenzione – Ecologia ed Ambiente – Polizia Urbana e Viabilità – Servizi Cimiteriali

Maria Giuseppa Castiglione

Deleghe:

Servizi Sociali – Politiche Giovanili, della Famiglia e del Lavoro – Pubblica Istruzione – Pari Opportunità – Servizi Demografici

Francesca De Luca

Deleghe:

Patrimonio Ambientale e Riserve Naturali – Beni Culturali – Artigianato ed Imprenditoria – Tributi e Finanze – Attuazione del Programma

San Vito lo Capo, gioiello di natura e di mare

La riserva dello Zingaro: è la prima riserva naturale della Sicilia, istituita nel 1981, si estende ad ovest del Golfo di Castellammare, nella penisola di San Vito Lo Capo. Il territorio ricade in parte nel comune di San Vito Lo Capo e in parte nel comune di Castellammare. Di grande interesse la flora lichenica che annovera 130 specie, per i muschi invece sono note 35 specie; rilevate anche 27 specie di funghi. È possibile inoltre ammirare piccole felci, ciclamini, cespugli di pungitopo, frammenti di sughereta e ancora la gariga a palma nana, la ginestra odorosa, il timo selvatico, l’Erica multiflora, l’olivastro, l’euforbia arborea e l’euforbia di Bivona, l’alloro, la malva, il cappero, il finocchio selvatico. Tra le specie introdotte per la coltivazione si ricordano il frassino da manna, il mandorlo, il carrubo, la vite. Nella parte alta della riserva si ritrovano: la disa, il barboncino mediterraneo, il timo spino setto, il giaggiolo siciliano, lo zafferanetto di Linares, la speronella, la Silene sicula, l’esoterica mandragola autunnale. Sulle rupi di Monte Passo del Lupo è ravvisabile il rarissimo limonio di Todaro. La riserva ospita oltre 25 specie di orchidee selvatiche tra cui l’orchidea a mezzaluna, endemica della Sicilia. Per gli appassionati del Birdwatching si segnala che nella riserva nidificano ben 39 specie di uccelli tra cui il falco pellegrino, una delle ultime dieci coppie presenti in Sicilia dell’aquila del Bonelli, la poiana e il gheppio. Durante il periodo delle migrazioni sono stati avvistati anche esemplari di aquila reale e di falco pecchiaiolo. Sono altresì presenti: il corvo imperiale, lo zigolo nero, il passero solitario, la coturnice, il gabbiano, il piccione selvatico, il rondone comune, il rondone pallido, la cornacchia grigia, la gazza, il cardellino, l’usignolo, la civetta, l’allocco. Le grotte della Riserva ospitano otto specie di pipistrelli tra cui il raro orecchione bruno, il ferro di cavallo, il miniottero, il pipistrello albolimbato. In un’area della riserva ricca di pozze d’acqua è possibile incontrare il granchio di acqua dolce. Fra gli insetti l’ape legnaiola, la Vanessa atalanta, il panfago, una grossa cavalletta incapace di volare.

Di notevole interesse paesaggistico e turistico, la Spiaggia del Bue Marino, la più bella d’Italia secondo un sondaggio di Legambiente del 2015; Calampiso, posizionato tra San Vito e la Riserva dello Zingaro, contiene al suo interno una spiaggia e un villaggio turistico; Grotta dell’Uzzo, con l’omonima tonnara; Grotta dei Cavalli

Le sue grotte furono abitate sin dalle epoche preistoriche, ma il nucleo urbano si è formato nel XIV secolo intorno alla piccola cappella dedicata a San Vito. In seguito al grande flusso di pellegrini, la comunità crebbe e la chiesa divenne, nel XV secolo, un santuario, per trasformarsi poi sotto il dominio arabo, in una fortezza con ampie mura di cinta e torre quadrata nel XVII secolo. Solo alla fine del secolo successivo si procedette per la prima volta al censimento dei suoi beni patrimoniali, riconoscendola come proprietà del Regno delle Due Sicilie. Ad amministrarla, da allora e per oltre 150 anni, fu il governo di Erice. Nel 1952 San Vito divenne comune autonomo.

Una visita la meritano le tante torri di cui è disseminato il territorio, alcune delle quali ottimamente restaurate dalla Soprintendenza. Segnaliamo il Torrazzo o torre Vecchia, la torre dell’Uzzo o torre Impisu o ’Mpisu o dell’Impiccato, torre Isolidda o Isulidda e torre Sciri o dell’Usciere.

Architetture religiose

  • Il santuario fortezza
  • La cappella di Santa Crescenzia

Da sempre la principale attività produttiva è la pesca, ma da qualche anno l’asse portante dell’economia locale è diventato il turismo: d’estate molti visitatori, italiani e stranieri, giungono in questo luogo, attratti dalle splendide spiagge, dal mare pulito ed anche dalla gastronomia locale. L’economia, si basa altresì sull’agricoltura, si produce principalmente uva ed olive, oltre alle coltivazioni di cereali; significativo anche l’artigianato locale.

in aggiornamento

Musei – Il paese ospita Museo del Santuario e il Museo del Mare, che espone diversi resti dei relitti arabi e normanni. Tutti i fondali vicini al borgo, infatti, abbondano di anfore ed ancore in piombo risalenti a diverse epoche (dal IV secolo a.C. al V secolo d.C.).

Biblioteche − Biblioteca comunale, via B. Napoli.

Sacro e Profano – Il patrono, San Vito, si festeggia il 15 giugno. A settembre si celebra la manifestazione internazionale Cous Cous Fest. La celebrazione di questo alimento, simbolo della gastronomia sanvitese, attira ospiti da tutto il Mediterraneo. Il cous cous è insaporito da una zuppa di pesce preparata con scorfani, gronghi, saraghi, ombrine, boghe e cernie. In maggio, dopo un tour di tutta la Sicilia, il Festival internazionale degli aquiloni si conclude con una tappa a San Vito Lo Capo. Aquilonisti di fama internazionale si scontrano in sessioni di aquilonismo acrobatico a suon di musica. Nel mese di ottobre vi è il San Vito Climbing Festival, un festival internazionale per arrampicatori, i quali possono fare climbing sulle montagne del territorio. “Tempu ri capuna” è un appuntamento autunnale dedicato alla scoperta di storie e leggende legate alla pesca e al mare con rassegna dedicata alla tradizione culinaria del pesce azzurro con incontri, convegni scientifici e spettacoli. Nel mese di luglio si celebra il Summer Music Festival.

Celebri i primi piatti locali come i risotti alla marinara, gli spaghetti ai ricci di mare, le cassatelle al brodo di pesce e la pasta condita con pesce spada od aragosta.

in aggiornamento

Come arrivare

San Vito lo Capo dista 90 km dall’Aeroporto di Palermo Falcone-Borsellino e 65 km dall’Aeroporto Trapani-Birgi. I collegamenti da Trapani a San Vito Lo Capo sono assicurati dall’AST Azienda Siciliana Trasporti, con Palermo da Russo autoservizi.

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