Identità Ramacca

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Limoli

In carica dal: 08/06/2016

Deleghe:

Sito istituzionale

ramacca.comunelive.it

Filippo Licciardello

Deleghe:

Vice Sindaco, Pubblica Istruzione, Cultura, Formazione, Ecologia e Ambiente

Concetta Mogavero

Deleghe:

Salvatore Paglia

Deleghe:

Francesco Salvatore Schilirò

Deleghe:

Ramacca, il paese dei forestieri

Il Museo Civico Archeologico con i suoi numerosi reperti antichi, ritrovai in diversi siti presso le campagne di Ramacca; da visitare anche la Chiesa Madre, eretta nel XVIII secolo e dedicata all’Assunta, al suo interno è possibile ammirare numerosi stucchi neoclassici.

Toponomastica – L’origine del toponimo è avvolta nel mistero; esistono infatti diverse ma interessanti interpretazioni: per alcuni Ramacca deriverebbe dal termine arabo ramak (ciò che toglie la sete) oppure da raha al Mohac (casale dei Mohac).

Origini – I primi nuclei abitativi risalgono alla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti archeologici effettuati nelle località di Torricella, Santa Maria, Poggio Croce e Perriere Sottano, ma fu nel corso della dominazione greca che la città di Eryke assunse un ruolo di spicco nel territorio, fino a che nel IV secolo Agatocle, tiranno di Siracusa, non la rase al suolo. Dopo alterne vicende e varie dominazioni la fondazione dell’attuale centro avvenne nel XVIII secolo, favorita dall’intervento dei principi Gravina che amministrarono il borgo fino all’abolizione della feudalità. Ottavio Gravina, si dedicò alla costruzione del paese e nel 1707 richiese la licenza di popolare il feudo. Il disastroso terremoto del 1693 che aveva distrutto totalmente o in parte molti paesi e città della costa orientale e la precedente colata lavica che aveva sommerso numerosi centri del versante occidentale dell’Etna provocarono l’insorgenza di una moltitudine di senzatetto e nullatenenti che il Gravina accolse nella nuova cittadina. La diversa provenienza dei nuovi abitanti, conferì alla popolazione quel carattere di eterogeneità tutt’ora riscontrabile.

Il carattere urbanistico del paese presenta una pianta ortogonale, con vie larghe e rigorosamente squadrate. Il centro di Ramacca è costituito dalla piazza Umberto I, che ha la morfologia di un ottagono regolare, al cui lato meridionale sorge il settecentesco Palazzo baronale, oggi sede del Municipio.

Architettura religiosa

  • Parrocchia Nativita’ di Maria SS.: dedicata alla natività di Maria, è posta accanto alla piazza centrale del paese. L’attuale Chiesa era un magazzino di un’antica masseria, unito in seguito alla preesistente cinquecentesca chiesetta del SS. Crocifisso. Il prospetto principale è ben delineato da due grandi lesene di pietra arenaria, con alti basamenti e fregio, adornato di un grande portale centrale con timpano sovrastato da un piccolo rosone. La torretta quadrata del campanile di pietra intagliata del ‘600, presenta oggi una sopraelevazione con un orologio civico. L’interno è ad unica navata; il presbiterio, con pavimento di marmo, contiene l’antico altare maggiore con tabernacolo, di marmi policromi, sormontato da una nicchia murale con la statua di legno della Madonna delle Grazie del ‘700 di autore ignoto.
  • Parrocchia San Giuseppe: il convento, annesso alla chiesa dell’Immacolata, ancora oggi ospita la parrocchia di S. Giuseppe. Inizialmente la chiesa del convento fu dedicata alla Vergine Addolorata; ma nel 1858, essa fu posta sotto gli auspici dell’Immacolata. La chiesa dell’Immacolata, con prospetto neo classico, è ad unica navata, decorata di stucchi e di altari, ornati delle tele ad olio della Croce, dell’Addolorata e di alcuni Santi cappuccini, nonché delle statue di legno di S. Luigi Gonzaga di Luigi Santifaller da Ortisei, del Cristo alla colonna, dell’Addolorata e di un Crocifisso, tutte d’ignoti autori d’epoca. L’abside, ristrutturata nel 1977, conserva ancora la nicchia di fondo con la statua di legno della Madonna, anch’essa d’ignoto autore; l’altare centrale con sedia presidenziale, ambone e fonte battesimale di marmo dei fratelli Alberghina da Caltagirone; ed, infine, un tabernacolo di legno intarsiato dell”800.

Siti Archeologici

I reperti archeologici ospitati dal Museo civico, provengono dagli scavi condotti dagli anni Settanta in poi in particolare nella zona di Montagna, nei pressi di Castellitto, dove gli archeologi hanno scoperto una necropoli dell’antica città greca, e nell’area di Torricella, che ha restituito i resti di un villaggio e di una necropoli risalente all’età del bronzo.

L’economia locale si basa prevalentemente sullo sfruttamento delle risorse agricole, talmente pregiate che in epoche antiche il territorio era conosciuto come “granaio della Sicilia”. Molto importanti ancora oggi sono le coltivazioni di carciofi, cereali e grano, con la varietà locale Margarito (dal nome della contrada in cui viene coltivato), ma anche di ortaggi, agrumi, mandorle ed uva. Esistono inoltre fabbriche di materiali da costruzione, alimentari, di lavorazione dei metalli e numerose aziende artigiane.

Evoluzione demografica – Il primo nucleo di abitanti non superava di molto le 200 unità, nel 1747 se ne registravano 300 e nel 1787 oltre 300. Nel 1861 la popolazione residente a Ramacca aveva raggiunto le 1.981 unità. Durante il secolo successivo, si assiste ad un notevole incremento che fa registrare ben 10.450 cittadini residenti. Un leggero calo demografico fra il 1961 e il 1991 anticipa un nuovo incremento che riporta il dato a 10.890 unità circa. Grazie all’esteso e fertile territorio, Ramacca è sempre stata caratterizzata da una forte immigrazione dalle altre provincie siciliane, per lo più braccianti agricoli. Tutte queste culture diverse, non si sono mai fuse del tutto quindi, a Ramacca, si possono ascoltare quasi tutti i dialetti dell’isola, principalmente il ragusano, l’agrigentino, l’ennese.

Musei e Biblioteche – Il Palazzo baronale del 1700 oggi sede del Municipio, ospita le sale del Museo Civico Archeologico, dove sono conservate una collezione archeologica, una mineralogica ed una paleontologica. Nel museo si possono ammirare ceramiche da cucina, statuette votive, manufatti ed oggetti di vita quotidiana. Il Palazzo sito nella piazza principale ospita anche la Biblioteca Comunale. Presso il Palazzo comunale è presente il Museo delle Bande Musicali di Sicilia.

Musica – Ramacca si fregiava in passato della presenza del corpo musicale bandistico “V. Bellini” e di una scuola di musica. Oggi la sede che ha ospitato il la scuola di musica è occupata dal Servizio di Protezione Civile.

Sacro e Profano – Gli abitanti si ritrovano per le vie del centro per partecipare alle feste tradizionali: una di queste è quella dedicata a San Giuseppe, festeggiato in marzo, durante la quale in suo onore viene offerto il pane, detto a cuddura, di diversa forma: di anello, cuore, palma o bastone fiorito. Da luglio ad agosto si svolge invece l’Estate Ramacchese, una manifestazione che prevede spettacoli teatrali, musicali, di danza e mostre d’arte, mentre ad aprile si può partecipare alla Sagra del Carciofo. Nel paese si intrecciano infine le radici arcaiche del borgo: il retaggio dell’antico culto della terra di origine ellenica, ad esempio, si manifesta nell’arte di intrecciare spighe di grano creando forme antropomorfe.

Il 19 marzo, in occasione dell festa di San Giuseppe, patrono della Città, nella piazza principale viene offerta a tutti i presenti la tipica pasta co’ maccu (pasta con lenticchie e purea di fave).

Fra i prodotti tipici locali troviamo il carciofo. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae (ex Compositae), tribù delle Cynareae. E’ una pianta di cui si può utilizzare praticamente tutto: dai capolini per il fresco a tavola o per la trasformazione agroalimentare, ai carducci o alle foglie fresche e secche per l’alimentazione del bestiame, per finire con le foglie e le radici da cui si estraggono ortofenoli ed acidi utilizzati in farmacologia e nell’industria dei liquori. Fra le ricette che prevedono l’uso del carciofo ricordiamo la Frittata di carciofi ramacchese: privare i carciofi delle parti dure e della barba interna, tagliare a tocchetti e lessare, sbattere a parte dei tuorli d’uovo, aggiungervi i carciofi già cotti, del tonno sottolio, sale, pepe e una nocciola di burro, friggere il tutto in olio bollente.

  • Fortunato Calcagno, deputato della Democrazia Cristiana ed ex-presidente del Corriere di Sicilia
  • Cristiano Malgioglio (1945-), compositore e paroliere
  • Carmelo (1949-) e Michelangelo (1952-) La Bionda, duo di compositori e interpreti noti come La Bionda
  • Vito Tartaro, storico e poeta
  • Manfredi Gravina di Ramacca, diplomatico
  • Ottavio Gravina, fondatore del paese

Come arrivare

In auto Da Catania, immettendosi sull’A19 Catania-Palermo, uscendo allo svincolo Motta S. Anastasia, per percorrere le strade statali 192 e 288, poi imboccando il bivio per Ramacca.
Oppure percorrendo la S.S. 417 Catania-Gela fino al bivio Ramacca.

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