Identità Raffadali

Amministrazione

SINDACO

Dott. Silvio Marcello Maria Cuffaro

In carica dal: 05/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.raffadali.ag.it

Raffadali, Antica residenza signorile

Biblioteche – Biblioteca comunale, via Nazionale.

Le tracce più antiche di presenza umana risalgono agli inizi dell’età neolitica, come attesta il ritrovamento delle celebri Vergini di Businè; in base a quanto sostengono gli studiosi, l’attuale borgo sorgerebbe sulle rovine dell’antica Erbesso, uno dei maggiori granai di Roma. La dominazione musulmana del IX secolo coincise con la fondazione del casale arabo di Raha al-Afdal (Villaggio Eccellentissimo), del quale è documentata l’intensa attività economica e commerciale. Al termine dell’XI secolo il casale e le terre vicine furono conquistate dai Normanni e nel 1095 il conte Ruggero I d’Altavilla concesse il territorio di Raffadali a Girolamo, del casato nobiliare dei Montaperto che amministrarono queste terre per secoli fino all’abolizione della feudalità. Nel 1507 Pietro Montaperto Valguarnera ottenne dal re Ferdinando la concessione di popolare (licentia populandi) il suo feudo; a lui si deve, nel 1523, la costruzione del borgo e del castello. Originariamente concepito come una fortezza, il castello fu successivamente trasformato in epoca rinascimentale in una residenza signorile. Un nuovo impulso allo sviluppo urbanistico del centro si ebbe fra i secoli XVI e XVII quando, ai margini dell’abitato, furono edificate le case conventuali di vari ordini religiosi (domenicani, carmelitani, francescani). Nel 1649 Filippo IV di Spagna premiò la fedeltà di Giuseppe Nicolò Montaperto, che coraggiosamente represse insieme ai suoi uomini una ribellione scoppiata ad Agrigento, con il titolo nobiliare di Principe di Raffadali.

Nel suo assetto urbanistico Raffadali richiama fortemente modelli tipici della tradizione islamica. Importanti opere di ristrutturazione hanno interessato il centro nei secoli XVIII e XIX, con una riprogettazione della piazza del Carmelo e del Piano del Castello (oggi piazza Progresso). Quest’ultima accoglie gli edifici più rappresentativi per la storia e l’arte del borgo quali il palazzo dei Montaperto (XVIII secolo) e la chiesa madre, o della Madonna degli Infermi, costruita da Pietro Montaperto nel XVI secolo. All’interno della chiesa, a tre navate, è conservato un sarcofago di età romana su cui è scolpita una scena raffigurante il Ratto di Proserpina.

 

Siti Archeologici
Fra i siti di interesse archeologico ricordiamo: Cozzo Busonè; Cozzo Pietrarossa; Colle di Palombara; Contrada Torrevecchia; Grotticelle; Monte Guastanella.

L’agricoltura rappresenta da sempre il settore privilegiato dell’economia locale, con colture cerealicole (grano duro ed orzo) ed ortofrutticole. Negli ultimi anni lo sviluppo di colture pregiate come quelle di vite, olivo e pesco hanno favorito la crescita del reddito comunale; notevole anche il contributo apportato dal patrimonio zootecnico, mentre la piccola impresa si è specializzata in produzioni artigianali, nel mobilio ed edilizia.

in aggiornamento

Biblioteche – Biblioteca comunale, via Nazionale.

Sacro e Profano – Tra le ricorrenze maggiormente sentite dai raffaldesi spicca la festa dedicata alla Madonna degli Infermi (la Fera di li Malati), protettrice e patrona di Raffadali. Le celebrazioni si tengono dal sabato della seconda domenica di luglio fino alla domenica successiva. L’origine della festa precede verosimilmente l’avvento dei Montaperto, quando si narra che un religioso che portava conforto ai malati di peste indicò in Maria Vergine l’unica cura possibile; le preghiere dei malati alla Vergine sortirono l’effetto sperato e nell’arco di una settimana il morbo si estinse.

Piatto tipico, il macco di fave, una crema di fave con aggiunta di verdura, bietole, finocchietto selvatico, zucchine verdi, servita con olio extravergine di oliva.

  • Cesare Sessa, sindacalista e parlamentare nazionale e regionale
  • Francesco Spoto, religioso
  • Salvatore Di Benedetto, partigiano, parlamentare nazionale e regionale
  • Vittoria Giunti, partigiana
  • Salvatore Cuffaro, ex presidente regionale
  • Tinturia, gruppo musicale
  • Giuseppe Serroy, medico e poeta
  • Dario Lo Bosco, dirigente d’azienda
  • Davide Rampello, regista televisivo e direttore artistico

Come arrivare

in aggiornamento

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