Identita Partinico

Amministrazione

SINDACO

Maurizio De Luca

In carica dal: 10/06/2018

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.partinico.pa.it

Mauro Lo Baido

Deleghe:

Vicesindaco; Sviluppo del Territorio, LL.PP., Manutenzioni, Verde, Urbanistica, Pubblica Istruzione

Monica Supporta

Deleghe:

Polizia municipale, Protezione Civile, Randagismo, Ambiente, Rifiuti, Attività produttive, Affari generali

Giuseppe Franzone

Deleghe:

Bilancio, Tributi, Patrimonio, Personale, Servizi Cimiteriali

Rosalia Pennino

Deleghe:

Politiche sociali, Pari Opportunità, Agricoltura

Salvatore Longo

Deleghe:

Cultura, Sport, Turismo, Rapporti con il Consiglio Comunale

Partinico - Tra Storia, Arte e Vino

in aggiornamento

L’area fu abitata fin da epoche preistoriche, come testimonia il ritrovamento di utensili e strumenti in pietra conservati presso il Museo Civico cittadino. Partinico subì la dominazione romana tra il III ed il IV secolo d.C.; in questo periodo il centro svolgeva la funzione di stazione di sosta. Si deve all’influenza romana anche l’antico toponimo latino Parthenicum, che secondo alcuni studiosi sarebbe la combinazione di Parthenos, che si riferisce ad un tempio edificato in onore della dea della caccia Diana, ed Inico, originaria capitale del regno sicano. Nel Medioevo, tra il IX e l’XI secolo, il luogo conobbe la dominazione degli Arabi, a cui succedettero i Normanni (XI/XII secolo). Nel corso del XIII secolo, poi, l’antico borgo fu quasi completamente distrutto e spopolato a causa dei conflitti tra Angioini ed Aragonesi. Solo nel corso del secolo successivo l’abitato rifiorì progressivamente, grazie alle opere di bonifica del territorio ed agli interventi attuati dai monaci cistercensi di Santa Maria di Altofonte. Tra il Quattro ed il Cinquecento vennero costruite molte torri di avvistamento e difesa, alcune delle quali sono ancora visibili: Albachiara, Sirignano, Cicala, D’Amico, ed altre strutture difensive urbane che delimitavano l’antico centro abitato. A partire dalla metà del XVI secolo la città fu protagonista di un notevole sviluppo edilizio, soprattutto religioso, promosso dalle congregazioni locali. La grande espansione urbanistica si protrasse per tutto il Settecento, quando furono costruiti il collegio di Maria, per ospitare le ragazze orfane, e la fontana barocca, spostata nel 1824 dal luogo dove venne originariamente edificata a piazza Duomo, dove ancora oggi si può ammirare. Nel corso dell’Ottocento grandi trasformazioni sociali, amministrative ed economiche, tra cui l’abolizione del feudalesimo, segnarono in modo significativo il profilo della zona. È all’inizio di quel secolo, per esempio, che Partinico si emancipa finalmente da Palermo, a cui era stata soggetta sin dal 1616, e raggiunge lo status di comune.

Il centro storico di Partinico abbonda di monumenti ed architetture di notevole pregio. Uno degli edifici sacri più importanti è la chiesa madre, intitolata a Maria Santissima Annunziata. In origine la pianta della chiesa, edificata nella seconda metà del Cinquecento, era a navata unica; la torre, che allora si trovava nelle vicinanze del nuovo edificio, venne utilizzata come campanile. Questa struttura fu rimaneggiata più volte nel corso dei secoli: l’intervento sostanziale più recente è la ricostruzione della facciata, avvenuta nel 1960 su progetto dell’architetto Antonio Valenti; più indietro nel tempo, nel XVII secolo, furono realizzate le tre navate ed il fonte battesimale, mentre la torre campanaria vera e propria fu eretta nel 1783. A quegli anni risale anche l’edificazione delle cappelle del Crocifisso e di Maria Santissima del Ponte. L’interno della chiesa ospita pitture di valore, come la grande tela eseguita da Antonino Spatafora che raffigura l’Assunzione di Maria e quattro dipinti di scuola lombarda del Seicento. In piazza Garibaldi si trova la chiesa del Carmelo ed il convento adiacente, di proprietà dei frati carmelitani. Il complesso fino alla metà del XIX secolo rappresentò per la città un vero e proprio centro propulsore di attività culturali e spirituali, poiché ospitò per lungo tempo una delle prime scuole ed una ricca biblioteca. All’interno dell’edificio religioso si ammirano una preziosa decorazione in stucco ed alcune tele ottocentesche di Vincenzo Manno. A circa sette chilometri dal centro abitato si trova l’antico santuario della Madonna del Ponte. Il tempietto custodisce una tela con la Vergine, il Bambino e Santi; ai loro piedi è rappresentato un ponte simile a quello che attraversa il vicino fiume Jato. Secondo gli studiosi questo santuario fu eretto tra il 1386 ed il 1392, probabilmente per volere degli abati cistercensi del Monastero di Santa Maria di Altofonte (poi divenuta del Ponte) che ne diffusero il culto nella zona. L’edificio originario ha subito un avvicendarsi di interventi di espansione e ristrutturazioni tra il XVII ed il XIX secolo. Tra gli edifici civili è sicuramente da segnalare Palazzo Ram, un’antica masseria che sorge alle pendici del Monte Cesarò ed in prossimità del torrente Sardo-Platti. Costruita nel XVI secolo, appartenne ad una nobile famiglia catalana; il complesso, realizzato interamente in muratura, è costituito dalla casa rurale a pianta quadrata ed una cappella. L’interno dell’abitazione al piano nobile ospita una ricca decorazione a stucco lucido, affreschi parietali e stemmi araldici.

L’economia locale è ancora trainata prevalentemente dalle attività agricole; il comune è considerato una delle capitali vitivinicole della Sicilia. Qui si coltivano uva da mosto, ortaggi, frutta, mandorle ed olive, mentre nel settore artigianale è praticata la lavorazione del legno e del ferro.

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Musei – II museo civico di Partinico si trova nel centro storico della città, in via Principe Amedeo, di fronte al duomo. È composto da tre diversi settori: al primo piano si trova la pinacoteca, nelle cui sale sono esposti i dipinti di artisti locali contemporanei; al secondo livello dell’edificio si trova invece la sezione etno-antropologica, che raccoglie utensili, oggetti di vita quotidiana, attrezzi rurali ed elementi dei carretti siciliani. Nelle sale dedicate alla sezione antiquarium, si trova infine una raccolta di antichi reperti rinvenuti sul territorio.

Sacro e Profano – Il patrono della città è San Leonardo di Noblac, che è festeggiato il 6 novembre.

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Come arrivare

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