Identità Palermo

Amministrazione

SINDACO

Prof. Leoluca Orlando

In carica dal: 22/06/2017

Deleghe:

Comunicazione – Gesap – Autorità Portuale – Avvocatura

Sito istituzionale

www.comune.palermo.it

Fabio Giambrone

Deleghe:

Vice Sindaco – Organizzazione – Personale – PM – Coime – Decoro Urbano e Servizi demografici

Giusto Catania

Deleghe:

Urbanistica – Mobilità – Rapporti funzionali con AMAT – Ambiente

Roberto D'Agostino

Deleghe:

Bilancio – Tributi – Patrimonio – Cimiteri

Adham Darawsha

Deleghe:

Attività culturali – Consulte – Partecipazione democratica

Giovanna Marano

Deleghe:

Scuola – Lavoro – Questioni di genere – Decentramento

Giuseppe Mattina

Deleghe:

Cittadinanza solidale – Dignità dell’abitare – Edilizia Residenziale Popolare

Leopoldo Piampiano

Deleghe:

Suap – Attività Economiche – Mercati – Sanità – Diritti degli animali

Maria Prestigiacomo

Deleghe:

Rigenerazione Urbana – Mari e coste – Lavori Pubblici – Protezione Civile – Sicurezza dei luoghi di lavoro – Manutenzioni impianti comunali, scuole e impianti sportivi – Rapporti funzionali con AMAP e AMGA

Emilio Arcuri

Deleghe:

Edilizia Privata – SUE – Condono – Innovazione – Rapporti funzionali con SISPI

Sergio Marino

Deleghe:

Ville Giardini – Verde – Rapporti funzionali con Reset e RAP

Paolo Petralia

Deleghe:

Turismo – Sport – Politiche giovanili – Relazioni internazionali

Palermo, Capitale della Sicilia

Palazzo dei Normanni, anche noto come Palazzo Reale, è attualmente sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. È uno dei monumenti più visitati nell’isola. Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’Umanità (Unesco) nell’ambito del sito seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”. Il Palazzo, imponente e ricchissimo di decori, è la più antica residenza reale d’Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia, sede imperiale con Federico II e Corrado IV e dello storico Parlamento siciliano. Ingloba nelle fondamenta, stratificazioni dei primi insediamenti fortificati d’origine fenicio – punica databili fra l’VIII e il V secolo a.C. e, secondo alcune testimonianze, l’edificio sarebbe sorto sui resti di una fortezza araba restaurata per volere di Ruggero II.

Riserva naturale orientata Capo Gallo: comprende l’intero promontorio del Monte Gallo posto tra le borgate di Sferracavallo e Mondello. È possibile ammirare tratti di costa rocciosa, falesie carbonatiche e tracce di macchia mediterranea.

Riserva naturale integrale Grotta Conza: la riserva è collocata sul Pizzo Manolfo, preserva l’ambiente naturale mediterraneo e protegge varie specie di pipistrelli

Riserva naturale orientata Monte Pellegrino: comprende l’intero promontorio del Monte Pellegrino e il Parco della Favorita. Istituita nel 1996, tutela le cavità carsiche presenti e le specie endemiche vegetali e animali.

Riserva naturale orientata Grotta della Molara: situata in prossimità della periferia ovest di Palermo, alle pendici del gruppo montuoso di Billiemmi, in contrada Pitrazzi, rappresenta una delle aree naturalistiche più interessanti della Sicilia Occidentale, ricca di valenza scientifica e storica. Tutela testimonianze paleontologiche, paletnologiche e archeologiche, ospita numerose specie come gli invertebrati cavernicoli ed i chirotteri, raramente riscontrabili altrove.

Toponomastica – La città venne fondata dai Fenici probabilmente con il nome diZyz, che in lingua fenicia significa fiore. La storia di Palermo fenicia risale al periodo tra il VII ed il VI secolo a.C. ma, il toponimo dell’attuale denominazione, è di derivazione greca e significa tutto porto, in riferimento al naturale accesso al mare di cui gode il sito.

Origini – Le origini di Palermo sono molto antiche e risalgono all’epoca dellacolonizzazione fenicia (IX secolo a.C.), anche se la città era già stata nel terzo millennio dimora dei Sicani e degli Elimi nel XII secolo a.C.. Il primo agglomerato di abitazioni, a partire dal quale si è poi successivamente sviluppato il resto della città, sorse laddove oggi insiste il palazzo reale e fu chiamato Paleopoli. Al termine della I Guerra Punica (241 a.C.) iniziò per Palermo la dominazione romana che perdurò fino al V secolo d.C. I Romani trasformarono la città in un florido centro marittimo-commerciale. L’abitato fu poi disastrosamente saccheggiato proprio nel V secolo d.C. durante le invasioni dei Vandali ed occupato successivamente dagli Ostrogoti. Nel 535 d.C. cadde sotto il governo dell’Impero Bizantino sino alla conquista araba, avvenuta nell’831 d.C. È nel periodo della dominazione araba che Palermo acquisì grande prestigio in tutto il Mediterraneo sviluppando la propria vocazione commerciale e le industrie, divenendo, sotto gli emiri della dinastia Kalbita del X secolo, la “città delle trecento moschee” ed importante centro culturale; attraversò dunque un periodo di pieno benessere e ricchezza. Nel 1072, i Normanni, con il gran conte Ruggero I d’Altavilla ed il fratello Roberto il Guiscardo conquistarono Palermo e vi instaurarono un regime feudale. Il figlio del gran conte, Ruggero II, fu incoronato re di Sicilia nel 1130. Nonostante i Normanni avessero guadagnato la supremazia sull’intera isola, il re decise di mantenere buoni rapporti con la popolazione di origine araba, assorbendo molti di loro nella vita produttiva e culturale. Nel 1194 Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, una volta sposata Costanza D’Altavilla, figlia di Ruggero II, si impadronì della corona di Sicilia. Con il nuovo imperatore, Federico II di Svevia, nacque la scuola poetica siciliana che tanta importanza rivestì per la nascita della lingua italiana; a seguito della morte di re Manfredi nella battaglia di Benevento nel 1266, divenne re Carlo d’Angiòche si rese celebre per il pressante regime fiscale e tributario imposto all’isola e per aver spostato il centro del potere nella continentale città di Napoli. L’insofferenza della cittadinanza palermitana e di buona parte della Sicilia causò la rivolta del Vespro, del 1282, che portò alla ventennale guerra tra Aragonesi ed Angioini per il possesso dell’isola, conclusasi con la vittoria dei primi sancita dalla Pace di Caltabellotta (1302); fu un periodo di grande subbuglio, in cui da una parte la nobiltà sollecitò l’appoggio dei monarchi d’Aragona e dall’altra gli scontri tra le famiglie feudali siciliane continuarono. La calma arrivò intorno al 1415 quando il primo viceré aragonese approdò sull’isola; nel 1479, con l’unificazione di Castiglia ed Aragona, Palermo divenne sede del vicereame spagnolo fino al 1713. Dopo la breve parentesi sabauda (1713-1720), passò per pochi anni sotto la dominazione austriaca degli Asburgo, finché con Carlo III nel 1734 passò ai Borbone.

Palermo contemporanea – A cavallo tra Sette ed Ottocento, con Ferdinando IV, presero corpo una serie di riforme riguardanti il fisco e l’istruzione; nello stesso periodo i rapporti tra la nobiltà siciliana ed il governo borbonico napoletano andarono progressivamente peggiorando. Nel 1816, a seguito della decisione della corte napoletana di fare della Sicilia una provincia del regno e di nominarvi un luogotenente, nella città di Palermo scoppiarono numerose rivolte popolari. Nel 1860, con lo sbarco di Giuseppe Garibaldi a Marsala e con la definitiva sconfitta delle truppe borboniche, uno degli ostacoli principali all’Unità d’Italia era rimosso. Tra il 1860 e il 1866 la città fu soggetta a varie lotte e rivolte contro il nuovo Regno d’Italia da parte di ex garibaldini delusi, reduci dell’esercito meridionale, partigiani borbonici e repubblicani, la più importante delle quali fu la rivolta del sette e mezzo, e il conseguente bombardamento della flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche. Nel periodo post unitario nella città di Palermo si formò una borghesia mercantile, nacquero nuovi quartieri e sotto l’influsso commerciale della famiglia Florio, imprenditori locali, la città nei primi vent’anni del Novecento assunse una posizione di rilievo in tutta la penisola. Nel1947, nonostante le pesanti tracce lasciate dai bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, Palermo diventò sede del Governo e dell’Assemblea Regionale Siciliana. Dal punto di vista dell’evoluzione urbanistica, la città fin dai primi anni del XX secolo è stata protagonista di grandi cambiamenti che hanno spinto il centro ad ampliarsi oltre le mura. Durantel’epoca fascista sorsero numerosi edifici sul territorio comunale, molti dei quali rovinosamente devastati nella Seconda Guerra Mondiale e soggetti a crolli fino agli anni Ottanta. Il secondo Novecento è stato caratterizzato, inoltre, dallo sviluppo del fenomeno della mafia: nella lotta contro Cosa Nostra furono colpiti, tra gli altri, esponenti della forze dell’ordine come il poliziotto Boris Giuliano e il capitano dei Carabineri Mario D’Aleo, il prefetto di Palermo generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella, i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gaetano Costa e Rocco Chinnici, il parroco del quartiere di Brancaccio, don Pino Puglisi e giornalisti come Mauro De Mauro e Mario Francese. Nel novembre 2015 Palermo è entrata a far parte del programma Safer Cities lanciato nel 1996 dall’Agenzia UN-Habitat delle Nazioni Unite, assumendone la co-presidenza mondiale, con il sindaco Leoluca Orlando responsabile per l’Europa e l’Africa. La Carta di Palermo è il documento sottoscritto nel marzo 2015 da giuristi, attivisti dei diritti umani, amministratori pubblici ed organizzazioni non governative per sollecitare la comunità mondiale ad una revisione della legislazione sul permesso di soggiorno e delle politiche legate ai fenomeni migratori, sostenendo la mobilità umana internazionale come diritto inalienabile della persona.

Centro storico – Attualmente il centro storico della città di Palermo, oltre ad essere il più grande d’Europa, sta subendo continui rifacimenti e restauri affinché possa essere valorizzato al meglio. Le residenze e gli edifici arabo-normanni, insieme al duomo di Monreale e a quello di Cefalù, il 3 luglio del 2015, sono stati inseriti dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità nell’ambito dell’Itinerario Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale. I sette complessi monumentali palermitani che godono di tale riconoscimento sono: il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina; la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti; la Chiesa della Martorana; la Chiesa di San Cataldo; la Cattedrale, Santa vergine Maria Assunta in Cielo; la Zisa; il Ponte dell’Ammiraglio. La Regione, ha chiesto che il riconoscimento possa ampliarsi ricomprendendo anche il Castello a Mare, la Cuba, la Cubula, il Castello di Maredolce con il Parco della Favara, la Chiesa di Santa Maria della Maddalena e la Chiesa della Magione.

Architettura Religiosa

  • Eretta nel 1185 dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio e sottoposta nel corso dei secoli a numerose trasformazioni, la cattedrale di Palermo, o duomo, si presenta come un complesso architettonico composto da differenti stili: un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico trecentesco, una facciata principale quattrocentesca, un’abside con decorazioni arabo-normanne, una cupola e cupolette laterali tardo barocche e numerosi inserzioni neogotiche dei primi anni del XIX secolo tra cui le parti basse del prospetto meridionale (oltre al nuovo transetto) e il gruppo di campanili sul Palazzo Arcivescovile. I quattro campanili angolari sorgono a imitazione dei minareti secondo i canoni architettonici di stile islamico e accompagnano il primitivo torrione campanario. In epoca altomedievale il campanile, oltre alle funzioni liturgiche svolge funzioni strategiche come torre d’avvistamento e via di fuga. In seguito alla volontà di restaurare e rimodernare la basilica, l’interno venne ricostruito in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo. Nella cattedrale sono custodite le tombe dei reali e degli imperatori normanni.
  • Presso la Loggia dell’Incoronazione, da dove i sovrani di Sicilia, secondo la tradizione, si mostravano per la prima volta al popolo, si trova la chiesa di Santa Cristina la Vetere, una delle più antiche di Palermo. L’edificio fu costruito intorno al 1171, per volere dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, che ne volle fare il mausoleo per le spoglie di santa Cristina, co-patrona di Palermo, e la assegnò ai cistercensi.
  • La ex chiesa di San Giovanni degli Eremiti, databile intorno al VI secolo d.C. e nota a tutti per le caratteristiche cupole arabeggianti e di colore rosso.
  • Di puro stile bizantino ed arricchita da importanti decorazioni a mosaico è la chiesa della Martorana, dedicata alla Madonna e fondata nel 1149. L’edificio, a cui si accede attraverso il campanile, nel corso dei secoli è stato più volte distrutto e ricostruito.
  • Edificata tra il 1130 ed il 1170 la chiesa dello Spirito Santo, è sita oggi all’interno del cimitero di Sant’Orsola; motivi ornamentali in stile normanno s’inseriscono in una sobria architettura articolata da archetti ogivali e portali d’ingresso.
  • La chiesa della Magione, meglio conosciuta come chiesa della Santissima Trinità, costruita tra il 1130 e il 1170, possiede una pianta a forma basilicale a tre navate sorrette da colonne, internamente si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali, tipici dell’architettura normanna, che girano intorno alla chiesa.
  • La chiesa di San Cataldo, una costruzione normanna del 1160, dalla caratteristica facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo, che meglio conserva il suo aspetto originario.

Architettura Civile

  • Il Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Regionale Siciliano. Secondo alcune testimonianze l’edificio sarebbe sorto sulle basi di una fortezza araba e sarebbe stato fatto restaurare da Ruggero II, che al suo interno volle la Cappella Palatina, una struttura che ha come particolarità la cupola eretta sul santuario triabsidato. Di chiaro stile normanno sono la Sala degli Armigeri, la Stanza del Tesoro, la Sala dei Venti e la Sala di Re Ruggero.
  • Del 1165 è il Palazzo della Zisa, concepito come dimora estiva dei re; si tratta, infatti, di un edificio rivolto verso il mare proprio per far godere meglio le brezze più temperate, specialmente quelle delle ore notturne. Nei locali interni è possibile ancora oggi ammirare affreschi parietali risalenti al 1600 realizzati dai Sandoval. Il nome del palazzo deriva dalla terminologia araba al-aziza (la splendida). All’interno dell’edificio è oggi ospitato il Museo della Civiltà Islamica.
  • Spicca nella piazza Pretoria l’omonima fontana, considerata tra le più belle d’Italia. La storia della fontana ha inizio in Toscana quando Don Pedro di Toledo, nobile spagnolo, commissionò la realizzazione di una fontana per la sua dimora fiorentina agli scultori Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino. Deceduto nel 1552 il committente, la fontana venne acquistata dal Senato palermitano che decise di collocarla nella celebre piazza. Nel 1581 la cura della ricostruzione della fontana fu affidata a Camillo Camilliani, figlio dello scultore Francesco. La fontana circolare è contornata da quattro rampe di scale e da un recinto di balaustre; al suo interno sono raffigurati gli dei dell’Olimpo ed i fiumi di Palermo: Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce.
  • Il ponte dell’Ammiraglio è un ponte a dodici arcate di epoca normanna visibile dall’attuale corso dei Mille a Palermo. Venne completato intorno al 1131 per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II di Sicilia, un anno dopo la nascita del Regno di Sicilia, per collegare la città (divenuta capitale) ai giardini posti al di là del fiume Oreto.
  • Palazzo Sclafani sorge in prossimità del Palazzo Reale, e dunque in una posizione privilegiata, fu costruito nel 1330 dal feudatario Matteo Sclafani, conte di Adernò (Adrano), in competizione con il coevo Palazzo Chiaramonte, superbo edificio fatto innalzare dal cognato in piazza Marina e sede del rettorato palermitano.
  • Nel 1583 fu eretta dal viceré Marcantonio Colonna la Porta Nuova, sul modello di uno degli archi trionfali effimeri eretti in città al passaggio dell’imperatore Carlo V, vittorioso a Tunisi. La versione esistente risale al 1669, caratterizzata da una copertura a piramide ricoperta di maioliche colorate.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi; Palazzo Pretorio, sede del Comune; Palazzo Scibene

Siti Archeologici

  • Del periodo punico rimane l’impianto urbano della città, corrispondente a un asse urbano principale, il Cassaro, e una viabilità minore che si dirama da questo. Tracce puniche sono riscontrabili in limitate porzioni dell’antica cinta muraria o nella necropoli punico-romana, situata nei pressi di corso Pisani.
  • All’interno della Villa Bonanno, progettata nel 1905 da Giuseppe Damiani Almeyda, sono visitabili i resti, di epoca romana, di due domus, poste di fronte al Palazzo dei Normanni; altre abitazioni sono state ritrovate nei pressi di piazza Pretoria e piazza Sett’Angeli. Quest’ultimo sito, ubicato alle spalle della Cattedrale, è caratterizzato dalla presenza di stratificazioni che vanno dal periodo ellenistico-romano a quello bizantino; tra i resti, le pavimentazioni musive di una casa patrizia, un tratto stradale coevo e la parte basamentale di un pilastro di epoca bizantina. La Villa detiene il record di più grande palmeto d’Europa.
  • Da corso Alberto Amedeo, superato un ingresso ottocentesco, si entra nelle catacombe di Porta d’Ossuna, databili intorno al IV-V secolo. Queste si snodano nel sottosuolo per diversi metri in direzione nord-sud. Altre due aree catacombali dello stesso periodo sono quelle di San Michele Arcangelo e dei Santissimi Quaranta Martiri.
  • Il Parco archeologico del Castellammare: nei pressi della Cala, include i resti del castello-fortezza di epoca normanna, una necropoli islamica e i resti della Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, quasi interamente rasa al suolo dai bombardamenti del 1943. Venne edificata a partire dal 1565, sfruttando una piccola grotta naturale. Venne poi ampliata con l’aggiunta di una cappella intitolata all’Immacolata Concezione per volontà del Viceré Diego Enriquez Guzman, conte di Alba de Lista, e di altri dignitari, come ringraziamento per la miracolosa salvezza attribuita alla Vergine dopo il rovinoso crollo di un pontile di legno alla Cala il 15 dicembre 1590.
  • L’Area archeologica e Antiquarium di Solunto: sulle propaggini sud-orientali del Monte Catalfano, lungo la fascia costiera ad Ovest di Palermo, è un importante sito ellenistico del IV secolo a.C., sorto in sostituzione di un primo insediamento fenicio, risalente almeno al VII secolo a.C..
  • Catacombe dei Cappuccini: tappa obbligata del Grand Tour, sono famose in tutto il mondo. Si trovano nei sotterranei del Convento dei Cappuccini, nel quartiere Cuba, annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Le gallerie, scavate alla fine del ‘500, formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Ospita circa 8.000 cadaveri mummificati.
  • Catacombe di San Michele Arcangelo: complesso sotterraneo originariamente adibito a luogo di sepoltura, con cappelle, nicchie e tombe ancora visibili.

Per quanto riguarda l’economia locale, si può tranquillamente affermare che le bellezze naturalistiche, storiche e culturali della città stessa rivestono un ruolo fondamentale per l’importante affluenza turistica proveniente da tutto il mondo. Il turismo è sicuramente la fonte primaria di ricchezza economica della zona e le numerose strutture alberghiere, i musei, i teatri, i ristoranti, i centri culturali e per il divertimento che sono disseminati nella città ne sono ampia testimonianza. Inoltre, la grande accessibilità marittima permette a Palermo di essere un ottimo centro di collegamento sia per i commerci nazionali che per quelli internazionali. Le coltivazioni agricole che investono i terreni e le campagne limitrofe vantano una serie di prodotti qualitativamente di rilievo rispetto a molte altre zone della penisola. La produzione vinicola propria del capoluogo siciliano ha origini antichissime e ne esistono testimonianze fin dai tempi della colonizzazione dei Fenici. Il comparto enologico, benché durante il periodo spagnolo abbia conosciuto un leggero decadimento, oggi si fregia dell’estensione dei vigneti fino alla zona collinare dell’entroterra palermitano ed è specializzato nella produzione di vini da tavola. Numerose sono anche le altre tipologie di colture; molte di queste hanno preso piede sul territorio dopo essere state importate dalla cultura araba ed oggi sono diventate vere e proprie coltivazioni a campo aperto. Di rilievo prodotti quali il carrubo, il limone, la palma da dattero, il gelso, l’arancia amara, il cotone e la canna da zucchero. Degna di nota, la pesca, legata principalmente all’attività di numerosi pescatori presso La Cala e soprattutto il porto di Sferracavallo; la borgata è infatti rinomata per la consistente presenza di ristoranti specializzati nella preparazione di pietanze a base di prodotti ittici. L’allevamento è diffuso soprattutto al di là delle alture che delimitano il tessuto urbano della città, mentre al largo dalla costa cittadina si è sviluppato l’allevamento del tonno. Altro asse dell’economia palermitana odierna è il forte sviluppo del settore terziario e dell’edilizia. Per quanto riguarda il settore bancario, la città è stata per decenni sede principale del Banco di Sicilia sin dalla fondazione del banco fino all’incorporazione in Unicredit. Altre banche con sede a Palermo sono la Banca Nuova, il Credito Siciliano e la Banca di Palermo.

Evoluzione demografica – A partire dal 1861, la serie storica registra un dato in continua crescita passando dalle 199.911 unità a più di 400.000 negli anni ’40 del XX secolo. Il dato demografico raggiunge un picco positivo negli anni ’80 con più di 700.000 residenti, per poi ridursi gradualmente nell’ultimo quarantennio. Ad oggi si registra un andamento demografico relativamente costante che non scende al di sotto dei 650.000 abitanti.

Etnie e minoranze – Tra gli stranieri maggiormente presenti nel comune di Palermo ricordiamo: bengalesi, cingalesi, romeni, ghanesi, filippini, marocchini, tunisini, cinesi, mauriziani, ivoriani, nigeriani, ecuadoregni, polacchi, ucraini, capoverdiani, indiani, senegalesi, peruviani, serbi, brasiliani. Nel 2005 rappresentavano il 2,2% della popolazione, in un decennio la percentuale è salita al 3,9 %.

Musei storico-artistici

  • Museo archeologico regionale Antonio Salinas: possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica, greca ed etrusca d’Italia, oltre che reperti preistorici, egizi e romani.
  • GAM Galleria d’arte moderna Sant’Anna: il museo comprende l’ex convento dei Terziari Francescani in stile barocco e palazzo Bonet del tardo Quattrocento. Possiede una grande collezione che comprende opere di importanti artisti come Francesco Lojacono, Michele Catti, Ettore De Maria Bergler, Giuseppe Sciuti, Antonino Leto, Guttuso, Campigli, Carrà, Casorati, Sironi, Greco e De Chirico.
  • Palazzo Branciforte: progettato da Gae Aulenti e aperto nel 2012. Nello spazio museale sono state trasferite parte delle opere del Museo d’Arte e Archeologia Ignazio Mormino e sono state aggiunte altre opere della fondazione che erano sparse in varie sedi. Oltre allo spazio museale vi è una sala congressi, una biblioteca, i magazzini con gli scaffali dell’antico banco dei pegni e la scuola di cucina del Gambero Rosso con annesso ristorante.
  • Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis: il museo, all’interno del palazzo quattrocentesco, è stato allestito nel 1954 da Carlo Scarpa. Vi è conservata una vasta collezione di opere d’arte medievali e rinascimentali tra le quali l’Annunziata di Antonello da Messina e il Trionfo della Morte.
  • Museo d’arte e archeologia Ignazio Mormino: semplicemente chiamato Villa Zito, il museo comprendeva un’ampia collezione di ceramiche dei secoli XVI, XVII e XVIII, una collezione numismatica, con annessa biblioteca e un’area dedicata alla Filatelia, dove erano presenti antiche stampe risalenti al Regno delle Due Sicilie, carte geografiche, antichi francobolli e piante di città siciliane dal XVII secolo al XIX secolo. Dopo l’apertura di Palazzo Branciforte nella Villa Zito è rimasta la pinacoteca con un nuovo allestimento del 2015.
  • RISO Museo d’arte contemporanea della Sicilia: il palazzo costruito alla fine del XVIII secolo è il museo di arte contemporanea più importante della regione. La collezione comprende opere di importanti artisti come Emilio Isgrò, Carla Accardi e Pietro Consagra.
  • Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè: nelle sale del museo, trovano documentazione gli usi e i costumi del popolo siciliano, attraverso una collezione che comprende la casa, filatura e tessitura, arredi e corredi, i costumi, le ceramiche, l’arte dei pastori, caccia e pesca, agricoltura e pastorizia, arti e mestieri, i veicoli, il carretto siciliano, i pupi, il carro del festino, le pitture su vetro, le confraternite, i presepi, i giochi fanciulleschi, la magia, gli ex voto, pani e dolci festivi.
  • Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino: la tradizione centenaria dei pupi siciliani viene esemplificata nella sua collezione, insieme a burattini e marionette provenienti da tutto il mondo, raccolta da una delle famiglie attive nel campo.
  • Palazzo Mirto: mostra il tipico arredamento di un palazzo della nobiltà palermitana, datato tra il XVII secolo e il XIX secolo.
  • Palazzo Sant’Elia: lo splendido palazzo barocco è stato trasformato in museo ed inaugurato il 20 aprile del 2007 con la mostra “L’Hermitage dello zar Nicola I. Capolavori acquisiti in Italia”.
  • Museo del Risorgimento Vittorio Emanuele Orlando: nel museo sono conservati quadri, medaglie, sculture e cimeli con oggetto la storia risorgimentale e l’impresa dei Mille.
  • Museo d’arte islamica: si trova nel Palazzo della Zisa e all’interno delle sale si possono ammirare splendidi manufatti di matrice artistica islamica provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo.
  • Tesoro della cattedrale: conservato nella cripta comprende una preziosissima collezione di oggetti sacri e gioielleria dal periodo normanno al XIX secolo. Il pezzo più importante è senza dubbio la corona dell’imperatrice Costanza d’Aragona.
  • Tesoro della Cappella Palatina: comprende paramenti sacri, oggetti liturgici ed oggetti preziosi oltre ad un tabulario con pergamene dal XI al XVIII secolo.
  • Museo diocesano: fondato nel 1927, raccoglie opere di arte sacra che vanno dal periodo normanno all’Ottocento in gran parte provenienti dalla cattedrale prima della ristrutturazione del 1781 e dalle chiese palermitane in disuso.
  • Palazzo Ziino: il palazzo ottocentesco comprende una mediateca, una gipsoteca ed uno spazio espositivo sede di numerose ed importanti mostre d’arte.
  • Museo del mare dell’arsenale di Palermo: all’interno dell’arsenale borbonico di Palermo. Si possono ammirare cannoni di fattura settecentesca e portolani oltre che riproduzioni in scala di scialbecchi, galere e navi cannoniere, frutto della passione dei soci fondatori.
  • Museo del giocattolo Pietro Piraino: raccoglie giocattoli di svariate epoche, dal Rinascimento al dopoguerra.
  • Museo del costume Raffaele Piraino: raccoglie abiti di gala, da passeggio, da visita, abbigliamento infantile, ecclesiastico, militare, accessori e curiosità della moda. Di essa fanno parte inoltre interi corredi nuziali e costumi popolari dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
  • Museo di Palazzo Steri: dedicato all’inquisizione; si possono visitare le celle dei detenuti e i graffiti rinvenuti al loro interno: disegni di figure umane e invocazioni delle prigioniere accusate di stregoneria.
  • Casa-Museo Stanze al Genio: all’interno di Palazzo Torre – Piraino (XVII secolo) questo spazio raccoglie, all’interno di un appartamento privato, una collezione privata di oltre 2.650 esemplari di piastrelle maiolicate siciliane e napoletane dal XV secolo al XIX secolo. La Casa Museo è visitabile tutto l’anno previa prenotazione telefonica ed adesione all’Associazione Culturale. All’interno è esposta anche una collezione di cancelleria d’epoca
  • Palazzo Ajutamicristo: realizzato alla fine del XV secolo dall’architetto Matteo Carnilivari, è sede della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e ospita una ricca collezione lapidea e scultorea, tra cui opere di Domenico Gagini, Ignazio Marabitti e le due stele Mellerio, commissionate ad Antonio Canova nel 1812 da Giacomo Mellerio. In una delle sale espositive sono inoltre conservate le carrozze della collezione Martorana Genuardi.
  • Palazzo Asmundo: riccamente decorato con stucchi di scuola serpottiana e affreschi di Gioacchino Martorana, conserva varie collezioni: opere pittoriche; sculture lignee; cassapanche maritali; mattonelle devozionali e mattoni di censo; maioliche siciliane; ventagli; porcellane; carte geografiche; volumi provenienti dal fondo dell’archivio della Famiglia Martorana Genuardi; stampe e tavole acquarellate; raccolta numismatica dal periodo punico al Regno d’Italia; cartoline pubblicitarie, regionalistiche e dei reggimenti dell’Esercito Italiano; sigilli; portantine e carrozze della collezione Martorana Genuardi; una vasta raccolta di armi in asta e da botta, cannoni, fucili a miccia, a ruota, a luminello, a retrocarica ed avancarica, pistole, rivoltelle, fiasche da polvere, scudi e elmi. Presente anche una sezione di armi etiopiche e somale.
  • Museo Multimediale sul Patrimonio Culturale Immateriale Siciliano: all’interno del settecentesco palazzo Bonocore, espone il patrimonio culturale immateriale siciliano attraverso un itinerario tematico suddiviso in ambienti, con sequenze video wall per un totale di 67 minuti di proiezioni ed un’esposizione di oggetti ed esempi di arte siciliana: dalle ceramiche ai pupi, dalle piastrelle ai gioielli.
  • Museo aptico: museo tattile per non vedenti sui monumenti siciliani.

Musei scientifici

  • Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro: è uno tra i principali musei geologici e paleontologici italiani. Il patrimonio della collezione è stimato in circa 600.000 reperti.
  • Orto botanico: fondato nel 1779 è il più grande d’Europa, oltre ad avere un’importanza scientifica di primissimo livello nel settore.
  • Museo della radiologia: il museo raccoglie apparecchiature di radiologia e di fisica dal XIX secolo in poi, la collezione di radiogrammi risalenti agli inizi del XX secolo, la biblioteca contenente pubblicazioni scientifiche di interesse storico, l’archivio ricco di documenti e anche di carteggi dei maestri della radiologia del passato.
  • Museo dell’Istituto di zoologia Pietro Doderlein: è il museo universitario di zoologia di Palermo.
  • Museo dell’osservatorio astronomico di Palermo Giuseppe S. Vaiana: ospitata nei locali dell’antica Specola palermitana, comprende una ricca collezione di strumenti astronomici, orologi, strumenti meteorologici e topografici, apparati di fisica e di geomagnetismo.
  • Museo storico dei motori e dei meccanismi: ha sede presso il Dipartimento di ingegneria meccanica e raccoglie una vasta collezione di motori e meccanismi a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
  • Museo di mineralogia: è il museo universitario con migliaia di campioni di minerali, spesso rari, provenienti da tutto il mondo e con una collezione di Meteoriti. Il Museo è sito in via Archirafi 36, secondo piano nella struttura del vecchio Istituto di mineralogia, facente parte del Dipartimento di scienze della terra e del mare.
  • Collezione storica degli strumenti di fisica: ha sede presso il Dipartimento di fisica e chimica, via Archirafi 36, e raccoglie strumenti di fisica a partire dal XIX secolo.
  • Arsenale di Palermo – Museo del mare: chiamato anche Arsenale della Real Marina, ha sede nell’antico arsenale borbonico della città ed ospita un’ampia raccolta di oggettistica navale nonché riproduzioni modellistiche di tipiche imbarcazioni facenti parte del naviglio storico siciliano.
  • Planetario di Palermo – Museo della Terra e dello Spazio: ha sede presso la Villa Filippina.

Opera dei Pupi

Nel 2008 l’UNESCO ha iscritto l’Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità, dopo averla originariamente proclamata nel 2001. È stato il primo Patrimonio italiano ad essere inserito in tale lista. L’Opera dei Pupi appartiene alla tradizione marionettistica del Teatro epico-popolare della Sicilia e prende spunto dalle narrazioni cavalleresche tratte da romanzi e poemi del Ciclo carolingio, come la Chanson de Roland, l’Orlando furioso o la Gerusalemme liberata. Di solito quindi i protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini. Si distinguono due scuole, la palermitana e la catanese. A Palermo si può ammirare la più ricca collezione di Pupi al Museo Etnografico Siciliano Giuseppe Pitrè e al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, dove si trovano circa 3.500 tra pupi siciliani, marionette e burattini provenienti da varie parti del mondo.

Biblioteche – Le biblioteche dell’Università degli Studi di Palermo, le cui collezioni bibliografiche e i cui servizi costituiscono il Sistema bibliotecario dell’Ateneo (SBA). Sono articolate in cinque Poli bibliotecari: Medicina, Scienze di base e applicate, Scienze umane, Giuridico economico e sociale, e Politecnico, oltre ai poli delle sedi dell’Ateneo situate nelle città di Agrigento e di Trapani. Il patrimonio bibliografico e i servizi sono accessibili a tutta la comunità universitaria e al pubblico esterno. Il patrimonio bibliografico a stampa comprende (nel 2017) circa 1.084.656 monografie, 369.661 annate di periodici, 20.000 documenti cartografici e 4.000 CD e DVD. A esso s’aggiunge il patrimonio bibliografico gestito centralmente dalla Biblioteca digitale. La collezione di risorse elettroniche acquisite comprende (nel 2017) l’abbonamento a circa 20.000 periodici e a 16 basi di dati specialistiche, 36.000 e-book, 198.000 atti di convegni, circa 8.000.000 working papers e l’accesso a varie migliaia di altre risorse.

Teatri

  • Teatro Massimo Vittorio Emanuele: è il più grande teatro d’Italia e uno dei più grandi teatri lirici d’Europa ed è famoso nel mondo per l’acustica perfetta con la sua sala a ferro di cavallo.
  • Politeama Garibaldi: il secondo teatro della città per grandezza e importanza è stato progettato da Giuseppe Damiani Almeyda in stile neoclassicopompeiano, l’ingresso è costituito da un arco di trionfo sormontato dalla quadriga bronzea di Apollo, opera di Mario Rutelli. L’Orchestra Sinfonica Siciliana, istituita nel 1951, dal 2001 ha la sua sede fissa presso il Teatro Politeama.
  • Teatro Garibaldi: Il teatro venne inaugurato nel 1861 da Giuseppe Garibaldi, che vi fece un discorso alla folla.
  • Teatro Biondo: inaugurato nel 1903 è in puro stile ottocentesco ma dotato di suggestivi arredi in stile liberty.
  • Teatro al Massimo: il teatro in stile liberty venne progettato dall’architetto Giovan Battista Santangelo, che proveniva dalla scuola del Basile, e venne ultimato nel 1924.
  • Teatro di Verdura: viene utilizzato durante l’estate per le rappresentazioni del Teatro Massimo.
  • Teatro Santa Cecilia: fondato dall’Unione dei Musici nel 1692 fu fino alla metà del XIX secolo il teatro più importante della città. Ospita i concerti e gli eventi culturali della Fondazione Brass Group.
  • Teatro Zappalà: venne fondato il 9 febbraio 1996 da Franco Zappalà e da suo fratello Nino.
  • Teatro Libero: nato nel 1968 è il teatro palermitano dove vengono rappresentati spettacoli di sperimentazione.
  • Teatro Ditirammu: è il teatro del canto e della tradizione popolare.
  • Teatro Lelio: è il teatro contemporaneo della città, moderno sia per la sua riapertura che per le moderne esibizioni teatrali svolte al suo interno.
  • Teatro Nuovo Montevergini: il primo complesso venne costruito alla fine del XV secolo e adibito a convento di Santa Maria delle Grazie di Montevergini. Nel 1997 il comune appaltò i lavori di recupero dell’intero immobile che è diventato sede di un teatro ma anche locale notturno nei locali adiacenti.
  • Teatro Bellini: nel quartiere Kalsa, il Regio Teatro Carolino, costruito nel 1726 fu ribattezzato Teatro Bellini solo nel 1848.

Mercati storici

Palermo conserva gran parte del suo aspetto mediterraneo nei vari mercati storici disseminati nella città, i più caratteristici sono:

  • La Vucciria si estende tra via Roma, la Cala e il Cassaro, all’interno del mandamento Castellammare. La vicinanza al porto cittadino stimolò l’insediamento di mercanti e commercianti genovesi, pisani, veneziani sin dal XII secolo. Il termine Bucceria deriva dal francese boucherie, macelleria. Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello e alla vendita delle carni. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura.
  • Ballarò è il più antico tra i mercati di Palermo e si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory, verso Porta Sant’Agata. È uno dei più pittoreschi mercati di grascia, cioè d’alimentari. I prodotti venduti provengono dalle campagne del palermitano.
  • Il Capo si sviluppa nel cuore dell’omonimo quartiere: conserva elementi popolari del tipico mercato mediterraneo.

Altri mercati storici a Palermo sono il mercato delle Pulci e quello dei Lattarini. Da citare anche un mercato dell’usato allestito a Piazza Marina.

Cinema

La Panaria Film, fu un’importante società di produzione cinematografica fondata a metà degli anni ‘40 del XX secolo dal nobile palermitano Francesco Alliata, con sede a Palermo. Nel decennio successivo al dopoguerra, la Panaria Film scrisse una delle pagine fondamentali per il rinnovamento della cinematografia internazionale. I documentari subacquei che produsse furono infatti le prime opere del cinema subacqueo a livello mondiale. Nel 1946, utilizzando vecchie attrezzature rese impermeabili, venne realizzata una serie di cortometraggi subacquei nelle Isole Eolie. Ne seguirono altri, sempre più audaci e pioneristici. Quei documentari, quattordici in tutto, hanno segnato una delle pagine più belle del cinema e restano opere di immenso valore. La Panaria film ha lasciato un segno anche per i due lungometraggi che produsse: Vulcano di William Dieterle e La carrozza d’oro di Jean Renoir, entrambi con Anna Magnani. I documentari Scilla e Cariddi eTonnara furono premiati ai Festival di Venezia nel 1948 e al Festival di Edimburgo nel 1950.

Sempre nel campo del cinema documentario va ricordato Vittorio De Seta, considerato il più grande documentarista italiano. Particolarmente importanti sono i cortometraggi che realizzò negli anni cinquanta. Tra questi, il documentario Isola di fuoco, ambientato nelle isole Eolie, venne premiato come miglior documentario al Festival di Cannes del 1955.

Dal 2008 il Padiglione 4 dei Cantieri Culturali della Zisa, è una delle cinque sedi della Scuola nazionale di cinema appartenente al Centro sperimentale di cinematografia, insieme alla sede centrale di Roma e a quelle distaccate di Milano, Torino e L’Aquila. La sede di Palermo è strutturata in un corso di alta specializzazione in documentario storico artistico e Docu-fiction, finalizzato alla formazione di registi. Nel 2012, in uno degli ambienti, è stato realizzato il Cinema De Seta, dove si sperimenta una programmazione d’essai.

Documentari su Palermo: Nella Conca d’Oro – Tiziano Film (anni 1910); La Sicilia del Gattopardo – documentario di Ugo Gregoretti su Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella Palermo del 1960; Cortile Cascino – documentario avente tema, la vita sociale del quartiere Cortile Cascino di Michael Robert e Robert Young (1961); L’Italia vista dal cielo – documentario di Folco Quilici e vari letterati italiani, sezione dedicata alla Sicilia, con spiccata attenzione a Palermo, curata da Leonardo Sciascia (1970); 12 registi per 12 città di vari, segmento dedicato a Palermo di Mauro Bolognini (1989); Palermo – documentario di Salvo Cuccia (1996); La mafia è bianca – reportage di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini (2005); Oi Politikòi – documentario di Valentina Gebbia e Andrea Vita sulla realtà socio-politica siciliana (2006); I Florio dal mito alla storia – documentario di Salvo Cuccia sui Florio nella Palermo dei primi decenni del XX secolo (2007); L’avvoltoio – film breve di Giuseppe Moschella sulla piaga dell’usura (2007); Pirati del Mediterraneo – documentario di Valentina Gebbia e Andrea Vita sul sovra-sfruttamento, razzie, inquinamento selvaggio, violazione di regole, superficialità del nostro mare (2008); Scacco al Re di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena – La cattura di Bernardo Provenzano (2007); Le Mani su Palermo di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena – L’ascesa dei boss Lo Piccolo (2008); Summer 82 When Zappa Came to Sicily – documentario di Salvo Cuccia sul musicista Frank Zappa e il concerto che si tenne a Palermo nel 1982 (2011); Picchì chi è di Giuseppe Carleo – Documentario avente tema la storia del movimento LGBT, realizzato in occasione del pride nazionale (2013); Hippie Sicily – documentario di Salvo Cuccia sulla comune hippie di Terrasini, dal 1970 al 1978, la prima grande comune italiana (2014); Lo Scambio – documentario di finzione di Salvo Cuccia (2015)

Sacro e Profano – Santa Rosalia è la patrona della città e la sua festa, che cade il 15 luglio ma che è celebrata sin da due giorni prima, si svolge dal 1624. Rosalia Sinibaldi, una fanciulla nobile palermitana, nacque nel 1130 e morì nel 1166 nella grotta dove oggi si erge il santuario e dove furono trovati i suoi resti. Nel 1624, mentre la città di Palermo era invasa dall’epidemia della peste, lo spirito di Rosalia apparve in sogno prima ad una malata di peste, poi ad un cacciatore. Fu a quest’ultimo che Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue ossa e chiese di portarle in processione per le vie della città. Il volere di Rosalia fu esaudito e durante la processione, al passaggio dei resti della Santa, i malati di peste guarivano miracolosamente. In pochi giorni la città di Palermo si liberò completamente dall’epidemia; da allora la processione si ripete con lo scopo di liberare dai mali tutta l’umanità. La statua della Santa insieme ai suoi resti sfilano per le vie di Palermo sopra un carro trainato da buoi; alla celebrazione ogni anno è assegnato un nuovo tema, interpretato anche da manifestazioni e spettacoli allegorici all’aperto. Il Festival di Morgana, nato nel 1975, è un’importante rassegna annuale dell’Opera dei Pupi, organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con altri istituti internazionali. Dal 1979 a Palermo si tiene lo Sport film festival, una rassegna internazionale del cinema sportivo. Il Sole Luna Doc-film Festival è una rassegna cinematografica dedicata al documentario nata nel 2006. Dal 2011 si svolge il Sicilia Queer Filmfest, festival internazionale del cinema LGBT e nuove visioni. Fiera del Mediterraneo, manifestazione espositiva svolta dal 1946 al 2008 e ricominciata nel 2015. Palermo Pride, festival artistico e corteo finale per la promozione dei diritti LGBT e dei diritti umani che si svolge ogni anno, tra maggio e giugno, dal 2010. Palermo Street Food Fest, rassegna internazionale del cibo di strada nata nel 2015. Premio Mondello, premio letterario istituito nel 1975. Le Vie dei Tesori, manifestazione nata nel 2006 per promuovere e valorizzare il patrimonio storico-monumentale della città di Palermo, rende fruibili anche luoghi solitamente non aperti al pubblico o difficilmente visitabili. Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, rassegna internazionale di arte contemporanea, dal 2013. Sherbeth Festival, festival internazionale del gelato artigianale; nato nel 2007 a Cefalù, dal 2015 si svolge a Palermo. Coppa degli Assi di Palermo: si tratta di una manifestazione sportiva legata all’equitazione, organizzata dall’Azienda Turistica di Palermo e Monreale, che rappresenta uno degli appuntamenti di maggior prestigio di tutta l’isola.

La cucina palermitana, come tutta la cucina siciliana in generale, rientra nel modello nutrizionale della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO bene protetto nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010. Essa prevede l’abbondante utilizzo di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pasta, pane, patate e legumi), di carni rosse (principalmente bovina, ovina e suina), carni bianche e ovviamente il pescato che fa da fiore all’occhiello. Molto importante il consumo dei latticini che comprende una numerosa varietà di formaggi locali e l’utilizzo dell’olio d’oliva come principale condimento e fonte di grassi. Anche gli aromi come per esempio il basilico, la menta, l’origano, il rosmarino, lo zafferano, l’alloro e semi di finocchio, assumono un ruolo decisivo nella caratterizzazione delle pietanze tipiche.

Tra le pietanze più famose troviamo la caponata (utilizzata sia come antipasto che come contorno), primi come la pasta con le sarde o anelletti al forno, la storica pasta ‘ncasciata; secondi come le sarde a beccafico o l’arrosto panato alla palermitana. L’insalata tipica è invece quella di arance con erba cipollina, olio d’oliva, sale e pepe. La gastronomia palermitana eccelle soprattutto per i dolci: dalla cassata (al forno o coi pistacchi) al cannolo ripieno di ricotta, canditi e cioccolata, dalle delizie di pasta di mandorle alle dita d’apostolo, e ancora sigarette,sfincie (che si mangiano il giorno di San Giuseppe), la cuccìa (che si mangia il giorno di Santa Lucia) e i biscotti di San Martino ripieni (che si mangiano il giorno di San Martino). Diplomatici, iris (fritte o al forno), cartocci e genovesi posso essere ripieni di crema di ricotta o di altro tipo. Altro dolce tipico è la frutta di Martoranache veniva tradizionalmente preparata nelle celebrazioni della Festa dei Morti. In Sicilia esiste un’antichissima tradizione vinicola per cui il vino è la principale bevanda alcolica che accompagna i pasti palermitani; ricordiamo il vino DOC Bianco di Alcamo. La sera della festa di Santa Rosalia è tradizione mangiare ibabbaluci ovvero lumache locali lessate e condite con olio d’oliva, aglio e prezzemolo. Un capitolo a sé merita il cosiddetto Cibo da strada costituito da:Panino con la milzaPanelle e crocchè. Il panino con la milza viene preparato con fette di milza e polmone di vitello fritte nello strutto, può essere consumato schiettu(consumato semplice) o maritatu (con scaglie di caciocavallo o ricotta o entrambi). Le famose panelle, frittelle salate di farina di ceci spesso accompagnate con lecrocchè (morbide crocchette fritte di patate) che possono essere inserite in un panino e consumate. Molto popolare anche una variante palermitana della pizza chiamata sfincione: una focaccia preparata con pomodoro, cipolla, caciocavallo e olio d’oliva. Altre pietanze che rientrano nella categoria sono le stigghiola, lafrittola e la caldume. Estremamente consumata la rosticceria locale, come per esempio: calzoni, ravazzate e rollò (che hanno come base una sorta di pasta brioche poi farcita all’interno), mattonelle (pasta sfoglia in forma rettangolare farcita in vario modo), e le celeberrime arancine dai gusti più svariati (ma le più comuni sono alla carne ed al burro).

Palermo è stata città natale di due papi (Agatone e Sergio), diversi santi, sovrani, illustri scienziati, medici, scrittori, artisti, musicisti, registi, attori e politici.

  • Letteratura: la Scuola siciliana, corrente filosofico-letteraria che si sviluppò dal 1166 al 1266, fu decisiva per lo sviluppo in territorio italiano di una produzione letteraria in volgare romanzo. Tra i primi anni del XIV secolo e la metà del XV la cultura umanistica diffuse l’importanza della filologia, fra i personaggi di spicco del periodo, ricordiamo Antonio Beccadelli, detto il Panormita. Francesco Balducci fu uno degli ultimi esponenti della corrente letteraria siciliana del petrarchismo. Il più importante poeta palermitano del XVII secolo fu Pietro Fullone. Fra i più importanti poeti siciliani che scrissero a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, ricordiamo il palermitano Giovanni Meli che raggiunse notorietà in tutta Italia aderendo ai modi e allo stile dell’Arcadia. Tra i più illustri scrittori palermitani va ricordato Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Da citare il Gruppo 63, un movimento letterario che si costituì a Palermo nell’ottobre del 1963 per iniziativa di alcuni intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie legate a modelli tradizionali tipici degli anni cinquanta.
  • Filosofia: la Biblioteca filosofica di Palermo, fondata all’inizio del 1910per iniziativa di Giuseppe Amato Pojero, fu uno dei centri più fervidi della vita intellettuale d’Italia nella prima metà del XX secolo, per circa un trentennio.
  • Arte: l’Accademia di Belle Arti di Palermo venne istituita nel 1780, in origine nacque come Scuola di disegno assumendo l’attuale conformazione degli istituti nel 1923. In quell’anno nasce il liceo artistico Eustachio Catalano, fondato da Ernesto Basile. Palermo ha dato i natali a Giacomo Serpotta, uno degli scultori più illustri del Settecento italiano, famoso per aver rinnovato la tecnica dello stucco, che da povera e popolare venne elevata ad arte ricercata. La famiglia dei Serpotta era composta da un’importante cerchia di scultori attivi in Sicilia nel XVII e soprattutto nel XVIII secolo, il cui capostipite fu Gaspare Serpotta, padre di Giacomo e di Giuseppe, a cui seguirono Procopio, figlio di Giacomo, e Giovan Maria, figlio di Procopio. A questi si aggiungono, in precedenza, Antonello GaginiFazio Gagini,Giacomo GaginiAnnibale Gagini e Vincenzo Gagini. Furono maestri della scultura, statuaria ed architettura del Rinascimento siciliano.
  • Musica: Palermo ha dato i natali ad importanti musicisti di cui il più celebre è senza dubbio Alessandro Scarlatti, compositore italiano di musica barocca che in campo operistico viene considerato uno dei padri della Scuola musicale napoletana. Nei primi anni del XX secolo va ricordato Nick La Rocca. Emigrato a New Orleans, nel 1916 fondò la Original Dixieland Jass Band, la prima band a registrare jazz. Un altro personaggio importante è stato il musicologo Nino Pirrotta, autore di numerose pubblicazioni sulla musica antica. Per quanto riguarda la musica contemporanea godono di una certa fama musicisti, cantanti e gruppi come Giovanni SollimaGiuni Russo,Filippa GiordanoChristianFrancesca AlottaPippo PollinaGiusy FerreriMatilde Politi e gli Agricantus.
  • Scienze matematiche, fisiche e naturali: il Circolo Matematico di Palermo è un’organizzazione accademica di matematica fondata da Giovanni Battista Guccia il 2 marzo 1884. Viene considerata la più antica tra le società matematiche fondate in Italia. Del consiglio direttivo fecero parte tutti i principali protagonisti della ricerca matematica dell’epoca, fra questi i palermitani Giuseppe Albeggiani Michele Gebbia. Tra i più noti scienziati palermitani va ricordato Domenico Scinà; fondamentale, il rapporto che stilò nel 1831 sul ritrovamento, avvenuto intorno al 1527, di centinaia di ossa fossili, di dimensioni notevoli, in alcune grotte del Monte Grifone. Per secoli si era fantasticato intorno ai racconti leggendari, mitologici e biblici sull’esistenza dei giganti, che si credeva avessero abitato la Sicilia all’alba dei tempi. Domenico Scinà ebbe il merito di far luce sul mistero delle ossa dimostrando che appartenevano a cervi, elefanti ed ippopotami. Un illustre botanico palermitano fu Filippo Parlatore, nel 1841 fondò l’Erbario centrale italiano e nel 1844 il Giornale botanico italiano. Tra i più importanti direttori dell’Orto botanico di Palermo Vincenzo Tineo e Agostino Todaro. Altri due importanti botanici sono stati Paolo Silvio Boccone e Giuseppe Catalano. Nelle scienze naturali si distinse l’ornitologo Baldassare Palazzotto (1777-1858), dimostratore di Scienze Naturali alla Real Università e direttore della Biblioteca Comunale di Palermo. Va menzionato anche Cesare Airoldinaturalista del XVIII che portò avanti studi di mineralogia. Nella chimica si è distinto Stanislao Cannizzaro, fece scoperte note come Reazione di Cannizzaro e Regola di Cannizzaro. Fu tra i fondatori, nel 1871 a Palermo, della rivista scientifica Gazzetta Chimica Italiana e nel 1891 vinse la Medaglia Copley per i suoi lavori scientifici. Tra gli altri prestigiosi chimici vanno ricordati Emanuele Paternò e Domenico Marotta. Tra i più noti geodeti, Corradino MineoTra gli entomologi, Pietro Genduso. Vanno inoltre ricordati i matematici Michele De Franchis, Francesco Paolo Cantelli, Salvatore Correnti, Renato Calapso e Michele Cipolla, e i fisici Damiano Macaluso e Michele La RosaLuigi Crocco è stato tra i maggiori studiosi mondiali nel campo dell’aerodinamica teorica e della propulsione a razzo.
  • Storiografia: Michele Amari ha contribuito in modo rilevante alla conoscenza della Storia della Sicilia islamica ed è ritenuto il fondatore dell’organizzazione scientifica e metodologica degli studi di orientalistica in Italia. Rosario Gregorio fu uno degli storici palermitani più importanti del XVIII secolo. Fondamentale è stato il lavoro svolto da Gioacchino Di Marzo, tra i fondatori della moderna storia dell’arte siciliana; ebbe il merito d’aver dato vita ad un’iniziativa editoriale della massima importanza, la Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, ossia Raccolta di opere inedite e rare di scrittori siciliani dal secolo XVI al XIX, in ventotto volumi, in cui raccolse la vita pubblica e privata, intellettuale e morale della Sicilia, e soprattutto di Palermo, dagli inizi del XVI secolo fino alla fine del XVIII, tramite le notizie che ne avevano dato diaristi e cronisti come Filippo ParutaVincenzo Auria, il Mongitore e Francesco Maria Emanuele Gaetani. Diversi altri studi storici furono poi pubblicati da Gioacchino Di Marzo. Va ricordato anche l’archeologo, numismatico e paleografo Antonio Salinas; fu tra i più importanti curatori museali in Sicilia e tra i fondatori dell’Istituto italiano di numismatica. Partecipò agli scavi che si effettuarono a Mozia, Selinunte, Tindari, Solunto, Lilibeo ed ebbe diversi altri incarichi, come quello di primo archeologo della Missione scientifica italiana ad Atene.
  • Fra i più grandi artigiani-pupari palermitani scomparsi: Francesco Giarratano, Rocco Lo Bianco, Paolo Galluzzo, Francesco Sclafani, Nino Canino, Nino Cacioppo; ancora viventi: Piero Scalisi e Salvo Bumbello.
  • Francesco Procopio dei Coltelliil cuoco palermitano ritenuto padre del gelato, uno dei dessert più consumati e noti al mondo.

Come arrivare

Palermo è attraversata, da sud-est a nord-ovest, dal viale della Regione Siciliana, detta anche circonvallazione di Palermo; l’arteria assume per la città un’importanza fondamentale in quanto connette alla viabilità urbana tre autostrade: la A19, la collega a Catania dal 1975; la A20 la collega a Messina; la A29 collega Palermo a Mazara del Vallo, all’aeroporto Punta Raisi e all’A29 Dir. Alcamo-Trapani. Alla circonvallazione sono connesse anche due strade statali: la SS 186 che collega Palermo a Partinico uscendo in direzione sud-ovest lungo corso Calatafimi,  da Partinico si innesta poi sulla strada statale 113 Settentrionale Sicula; la SS 624 ha inizio da via Ernesto Basile, in corrispondenza del cavalcavia che sovrasta viale della Regione Siciliana sud-est, e termina confluendo nella strada statale 115 Sud Occidentale Sicula. Per Agrigento si percorre lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, un asse stradale che passa per Lercara Friddi e per la valle del Platani. Lo scorrimento è costituito da due strade statali: parte della strada statale 121 Catanese, dall’intersezione con la A19, presso l’uscita di Villabate, fino al bivio Manganaro, presso Vicari; l’intera tratta della strada statale 189 della Valle del Platani, dal bivio Manganaro fino ad Agrigento.

Il territorio comunale è interessato da un discreto traffico ferroviario. Le principali stazioni sono: la stazione centrale, edificata alla fine del XIX secolo, consta di dieci binari ed al suo interno si trovano negozi e luoghi di ristoro; la stazione Notarbartolo, costruita negli anni settanta per servire la nuova area a nord della città, conta sette binari; la stazione di Palazzo Reale-Orleans, di più recente costruzione, si trova totalmente sotto il livello stradale e svolge servizio metropolitano, nei pressi vi sono l’Università di Palermo, il Palazzo dei Normanni e Piazza Indipendenza; la stazione Lolli, sorta a fine Ottocento, da febbraio 2016 è divenuta fermata del Servizio ferroviario metropolitano di Palermo; altre stazioni sono Tommaso Natale, Brancaccio, San Lorenzo Colli, Francia, Giachery e Vespri.

La città è dotata di svariati Porti: Porto Civile, tra i maggiori scali italiani e mediterranei per traffico passeggeri e merci; la Cala, porto turistico, è uno dei più antichi al mondo con origini nel VII secolo a.C., sfruttato come approdo dai Punici; Arenella, situato alle falde di Monte Pellegrino, è un piccolo approdo di pescatori trasformato in un moderno porto turistico; Sferracavallo, importante porto peschereccio, si trova a Nord Ovest della città; Mondello, in origine un approdo di pescatori è divenuto negli ultimi decenni soprattutto un porto turistico, anche se vi ormeggiano ancora alcune barche da pesca; Acquasanta, situato vicino ai cantieri navali di Palermo, è un porto turistico in prossimità dell’hotel Hilton di Villa Igiea; Fossa del Gallo, porto turistico all’interno della Riserva naturale orientata Capo Gallo; Porto dell’Addaura, porto turistico posto alle falde di Monte Pellegrino; Sant’Erasmo, piccolo approdo turistico; Bandita, approdo utilizzato da piccole imbarcazioni da diporto, non dispone di alcun servizio, in via di riqualificazione come porto turistico.

Aeroporti: Aeroporto di Palermo-Punta Raisi, il cui nome ufficiale è Aeroporto Falcone e Borsellino è il decimo scalo italiano per numero di passeggeri, posto nel comune di Cinisi a circa 35 km da Palermo è collegato alla città, dall’autostrada A29 Palermo-Trapani, attraverso lo svincolo “Punta Raisi – Aeroporto Falcone e Borsellino” e tramite il servizio ferroviario metropolitano denominato Trinacria Express; Aeroporto di Palermo-Boccadifalco, ex aeroporto militare, nel 2005 fu convertito in civile dopo l’acquisto da parte dell’ENAC, posto all’interno della città, è base regionale per la protezione civile.

Mobilità urbana – A Palermo è attivo un servizio ferroviario metropolitano, gestito da Trenitalia, articolato su due linee: il passante ferroviario (da Roccella a Punta Raisi); l’anello ferroviario (da Palermo Notarbartolo a Giachery). Le autolinee urbane sono gestite dall’ex azienda municipalizzata AMAT, circa novanta linee ordinarie, tre speciali e sette stagionali, diurne e notturne. La prima rete tranviaria venne inaugurata nel 1887, il sistema venne utilizzato per circa 60 anni, dismesso nel 1947 e sostituito da una rete filoviaria che tuttavia venne dismessa nel 1966. La nuova rete tranviaria di Palermo, completata nel novembre 2015, si compone di quattro linee. È prevista la realizzazione di altre tre linee, ad induzione magnetica, che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti. Nel 2009 sono state costruite due piste ciclabili con percorso che dalla zona pedemontana va verso il mare; si vanno ad aggiungere ad un’altra pista ciclabile che costeggia via Messina Marine. Dal dicembre 2015 è attivo un servizio di bike sharing cittadino che conta 420 biciclette, di cui 20 a pedalata assistita, distribuite in 37 cicloposteggi installati in vari punti della città. Nell’ottobre 2015 il Comune di Palermo ha attivato un servizio di car sharing pubblico con auto elettriche. La piattaforma, dispone di 24 auto elettriche del modello Zoe e 16 stazioni di ricarica installate in varie zone della città; alle 24 auto elettriche si aggiungono altre 104 vetture a metano. Attivo anche un servizio di Taxi sharing che collega il centro cittadino con i principali parcheggi e terminali autobus.

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