Identità Nicolosi

Amministrazione

SINDACO

Dott. Angelo Pulvirenti

In carica dal: 11/06/2017

Deleghe:

Protezione Civile – Polizia Municipale – Sanità – Lavori Pubblici e Urbanistica – Contenzioso – Sviluppo Turistico ed Etna

Sito istituzionale

www.comune.nicolosi.ct.it

Dott.ssa Maria Grazia Torre

Deleghe:

Vice Sindaco – Politiche Sociali, Famiglia, Diversamente Abili – Rapporti con le Associazioni di Volontariato – Servizi Cimiteriali – Randagismo

Dott.ssa Giuseppa Gemmellaro

Deleghe:

Finanze e Tributi – Personale – Sviluppo Economico – Rapporti con le Istituzioni – Gemellaggio

Dott.ssa Salvatrice Letizia Bonanno

Deleghe:

Politiche scolastiche, Culturali e Giovanili – Quartieri

Geom. Ugo Antonino Marletta

Deleghe:

Ecologia e Igiene Urbana – Sport – Servizi Idrici – Manutenzione ed Illuminazione – Patrimonio

Nicolosi, la porta dell’Etna

Il territorio di Nicolosi fa parte del Parco dell’Etna, ente creato nel 1987 in difesa dell’ambiente naturale intorno al vulcano. La zona negli ultimi decenni è stata fortemente minacciata dall’edilizia sfrenata; tuttavia, sulle pendici dell’Etna esistono ancora delle zone naturali o semi-naturali. La flora della zona comprende lecci, querce e pini oltre a piccoli arbusti nella zona più alta del vulcano; per quanto riguarda la fauna, sono presenti ancora oggi piccoli mammiferi, serpenti, uccelli e farfalle. Sede dell’Ente Parco dell’Etna è oggi il complesso dell’ex monastero benedettino di San Nicola all’Arena. Nella Pineta cartografata dei Monti Rossi è possibile praticare lo sport orientamento o Orienteering.

Etna, il più grande ed attivo vulcano d’Europa, Patrimonio UNESCO, offre piste da sci per gli sport invernali, una funivia panoramica fino a quota 2500 m; è possibile arrivare fino alla bocca del cratere vulcanico, accompagnati dalle guide autorizzate. È dotato di una cabinovia, 1 seggiovia, 3 skilift fino alla quota di 2.505 metri s.l.m. Nicolosi è la stazione sciistica più a sud d’Italia.

Il nome del centro è legato al monastero benedettino di San Nicola, costruito nel 1359 ed attivo fino al 1558. Alla metà del 1500 il piccolo borgo era cresciuto a tal punto da attrarre l’interesse del principe di Paternò, che lo acquisì come feudo. Nel corso dei secoli XVI e XVII eruzioni e terremoti continuarono a rendere difficile la vita agli abitanti, mentre i monaci di San Nicola decisero di abbandonare definitivamente il monastero. La cittadina subì inoltre i devastanti effetti di pestilenze e carestie alle quali si unì anche il problema del brigantaggio, drammatico effetto della miseria che coinvolgeva diverse zone del Meridione. L’ennesimo dramma che colpì l’intera zona fu la disastrosa eruzione dell’Etna del 1669; le polveri del vulcano sommersero interamente Nicolosi ed i borghi vicini. A seguito dell’eruzione si formarono presso Nicolosi i monti Rossi, i più grandi dei coni laterali etnei, così chiamati a causa del colore dei detriti che li compongono. Nel 1671 i nicolositi, dopo essere stati temporaneamente trasferiti presso il vicino borgo di Fenicia Moncada per volontà del principe di Paternò, poterono fare ritorno al proprio paese per dare inizio ad una nuova ricostruzione. Nel XIX secolo iniziarono i lavori per la costruzione della via Etnea, che oggi collega Nicolosi a Catania: al termine della strada era prevista la costruzione di una monumentale piramide, progetto che non arrivò mai a totale compimento. Negli ultimi decenni il paese è ulteriormente cresciuto, divenendo anche meta di villeggiatura di molti catanesi.

Tra i monumenti di interesse storico ed artistico spiccano la settecentesca chiesa madre dal maestoso campanile barocco, che presenta all’interno un crocefisso ligneo del XVI secolo; la chiesa di Santa Maria delle Grazie, scampata al disastroso terremoto del 1669; la chiesa di San Giuseppe e la chiesa della Madonna del Carmine, entrambe del Settecento.

L’economia locale si basa sullo sfruttamento delle risorse turistiche e sul commercio, ma sono importanti anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e l’agricoltura, che vanta in particolare una ricca produzione di gelsi, pere, mele, castagne, olive, uva, ortaggi e funghi. Caratteristica dell’artigianato di Nicolosi sono gli oggetti lavorati in legno, esposti durante la Fiera dell’Artigianato e del Folklore che si svolge nel mese di agosto.

Evoluzione demografica – A partire dal catastrofico evento rappresentato dal terremoto del 1693, a causa del quale persero la vita in cinquemila su una popolazione complessiva di tredicimila abitanti, la città ha registrato una crescita continua fino a toccare nel 1861 le 22.883 unità. In quarant’anni, la popolazione si è quasi raddoppiata ed ha proseguito con un andamento positivo fino al primo dopoguerra. Fra il 1921 ed il 1951 ha assistito ad un considerevole calo demografico, per poi invertire la tendenza nel corso del secondo dopoguerra, in linea con il boom economico. Nel 2013, l’incremento annuo della popolazione è del +4,1%, dovuto ad un saldo positivo del movimento migratorio che compensa il saldo naturale negativo (-129 unità).

Museo Vulcanologico dell’Etna, interamente dedicato al Vulcano più alto d’Europa. Il Museo ribattezzato “Volcano House” è stato inaugurato nel 2002 e ha sede nella storica casa dei F.lli Gemmellaro, studiosi e vulcanologici dell’Etna. Di recente è stato ristrutturato e riorganizzato in chiave moderna e multimediale. L’area museale presenta due sezioni: la prima ospita una ricca collezione di foto e gigantografie, un gigantesco video-wall dove è possibile visionare in diretta le immagini provenienti dal vulcano, una piccola area dedicata alla proiezione di documentari inerenti le più significative eruzioni vulcaniche; la seconda presenta campioni di prodotti lavici quali scorie, cristalli, sublimati e bombe vulcaniche. All’interno del museo è presente anche una piccola biblioteca di testi riguardanti l’Etna e una serie di servizi finalizzati al miglioramento dell’offerta complessiva del Museo e della qualità dell’accoglienza.

Museo della civiltà contadina; dedicato alle arti, usi e costumi degli abitanti appartenenti alla civiltà contadina del luogo. È possibile ammirare gli ambienti in cui si svolgevano le attività contadine. Il museo offre testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne siciliane tra Ottocento e Novecento.

Sacro e Profano – Il patrono è Sant’Antonio da Padova, che si festeggia la prima domenica di luglio. Ad agosto si svolge la già citata Fiera dell’Artigianato e del Folklore.

Degno di nota il Pane tipico fatto con semola di segale: il pane nero di Immanu. La gastronomia nicolosita tradizionale è basata su piatti “poveri”: tra i primi, le paste con i legumi (a pasta cch’i cicira, pasta con i ceci, per la festività di San Giuseppe), con il finocchietto selvatico, i broccoli (i vrocculi affucati), il cavolfiore, gli asparagi selvatici; tra i secondi, il lacerto di vitello “aggrassato” (cotto lentamente con la cipolla ed il vino), ‘u fassumauru (rollè di carne), l’agnello al forno ed i conigli selvatici in agrodolce. Si preparano piatti a base di funghi locali. Fra i dolci tipici, quelli alle mandorle e pistacchi, il torrone ed i torroncini morbidi, le rame e gli sciatori. A natale si preparano le raviole fritte ripiene di ricotta, le cassatele, le mostarde di fichi d’India, i mustazzoli ripieni. Legato alla festa pasquale, ù ciciliu o “cuddura”.

  • Atanasiu di Iaci (Aci, XIII secolo – Nicolosi, XIII secolo), presbitero benedettino
  • Giuseppe Anselmi (Nicolosi, 1876 – Zoagli, 1929), tenore
  • Eleonora d’Angiò (Napoli, 1289 – Nicolosi, 1341 o 1343), principessa angioina del Regno di Napoli
  • Giuseppe Benedetto Dusmet (Palermo, 1818 – Catania, 1894), cardinale e arcivescovo cattolico, beato
  • Carlo Gemmellaro (Nicolosi, 1787 – Catania, 1866), naturalista e geologo
  • Mario Gemmellaro (Nicolosi, 1773 – Nicolosi, 1839), naturalista e geologo
  • Antonino Longo (Nicolosi, 1874 – Catania, 1943), pediatra e docente
  • Salvatore Pappalardo (Nicolosi, 1945), arcivescovo cattolico dell’arcidiocesi di Siracusa
  • Salvatore Tomaselli (Nicolosi, 1830 – Catania, 1906), medico e scienziato

Come arrivare

Dista circa 100 km da Messina, all’uscita imboccare la A18 percorrendola fino all’uscita Gravina di catania, proseguire per Mascalucia, Nicolosi. Da Palermo è raggiungibile percorrendo la A19 fino all’uscita Gravina di Catania. L’aeroporto più vicino è quello di Catania – Fontanarossa. Diverse autolinee servono la tratta Catania-Nicolosi.

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