Identità Milazzo

Amministrazione

SINDACO

Pippo Midilli

In carica dal: 05/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.milazzo.me.it

Milazzo, Città d’arte e di mare

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I numerosi reperti archeologici rinvenuti nel comprensorio di Milazzo dimostrano che la zona fu popolata fin dal neolitico (4000 a.C.) e poi durante l’età del bronzo (XIV secolo a.C.). Fra il IX e l’VIII secolo a.C. popolazioni elleniche insediatesi nell’antica Zancle (Messina) colonizzarono la preesistente cittadina dei Siculi ribattezzandola Mylái. Risale a quest’epoca un prezioso mosaico raffigurante un giovane che tiene in mano un volatile, rinvenuto sotto il convento di San Francesco di Paola ed oggi conservato nel Museo di Lipari. Durante l’età romana la città fu teatro di due celebri battaglie: nel 260 a.C., durante la Prima Guerra Punica, il console Caio Duilio sconfisse la flotta cartaginese, mentre nel 36 a.C. Ottaviano ed Agrippa trionfarono contro le navi armate di Pompeo. Durante la dominazione araba, seguita a quella bizantina, l’insediamento di Melaz (da cui deriva il toponimo attuale) divenne un importante centro agricolo e commerciale. A questo periodo risalgono le prime fortificazioni: tra il 976 ed il 1100 venne infatti costruito il castello. Seguirono poi la dominazione normanna ed il regno di Federico II di Svevia, che durò fino alla metà del XIII secolo. Giacomo d’Aragona provvide poi all’innalzamento delle mura attorno alla cittadella alta ed alla costruzione del trecentesco Palazzo dei Giurati. L’abitato conobbe una fase di forte espansione nel corso del Cinquecento, quando assunse l’aspetto che conserva tutt’ora: la cittadella fortificata sulla sommità della collina, il borgo poco sotto ed il resto dell’abitato sulle pendici. Dal 1713 entrò a far parte del regno sabaudo; dopo la breve parentesi asburgica il potere passò al casato dei Borbone. Sotto la loro amministrazione venne costruito il molo artificiale che chiude il porto, eliminando l’antica tonnara medievale. Infine, la città guadagnò gli onori delle cronache durante la Spedizione dei Mille: nel 1860, nella battaglia campale che qui si svolse, l’esercito borbonico venne definitivamente sconfitto. L’anno successivo Milazzo entrò a far parte del Regno d’Italia traendone discreti benefici economici: fiorì la piccola industria, incentrata sulla lavorazione dei prodotti del luogo, ed anche il commercio.

Gli edifici più antichi della città si trovano nella parte più alta del centro storico, dove ha sede il castello. Nominato monumento nazionale, il nucleo originario fu edificato sotto la dominazione araba (IX secolo d.C.) sul sito della preesistente acropoli greca. Fu poi modificato ed ampliato dai Normanni ed ha subito rimaneggiamenti in epoche successive, che hanno però lasciato intatto il simbolo della città dipinto sul basamento: un grande scarabeo alato. Qui si trova anche un capiente anfiteatro. Oltre la prima cinta muraria, eretta nel XV secolo dagli Spagnoli, sorge il duomo vecchio, mirabile esempio di manierismo barocco siciliano di recente riportato agli antichi splendori. Sotto alla cinta muraria si trova il borgo dove sorsero, alla fine del Cinquecento, i palazzi del quartiere militare spagnolo; anche qui sono presenti numerosi edifici religiosi di rilievo, tra cui il santuario di San Francesco di Paola, rifacimento settecentesco della chiesa del 1464. Nei pressi della chiesa di trova il Palazzo dei Vicerè, del XVI secolo ma arricchito nel XVIII secolo da balconi e mensole barocche. Poco distante si trova la cinquecentesca chiesa della Madonna del Rosario, che fu fino al 1782 sede del Tribunale dell’Inquisizione. La città bassa, parte più recente del centro storico, ruota attorno a piazza Caio Duilio dove è visitabile la chiesa del Carmine, che esibisce un prezioso portale secentesco.

Dalla fine dell’Ottocento agli anni Quaranta, tuttavia, una consistente parte della popolazione scelse di emigrare verso le Americhe. Il fenomeno fu arginato solo grazie alla costruzione della vicina raffineria, che entrò in funzione alla metà degli anni Sessanta, in un nuovo momento di sviluppo industriale. Negli ultimi anni l’area sta riscoprendo la sua vocazione agricola, grazie alla coltivazione intensiva di vite ed ulivo. Nell’Ottocento Milazzo era rinomata per la produzione di gelsomini: mantenendo viva questa tradizione, alcuni operatori del settore si sono specializzati oggi in colture florovivaistiche. Accanto all’agricoltura continua ad essere praticata la pesca, anche se ormai è un’attività secondaria e l’ultima tonnara del paese è stata dismessa nel 1966. Costruita nel 1962, la Raffineria Mediterranea di Milazzo sorge ad est del centro urbano in un’area di circa 212 ettari. La posizione strategica al centro del bacino del Mediterraneo ha consentito lo sviluppo dell’impianto, uno dei più avanzati in Europa. Dal 1996 è gestita dal colosso multinazionale della Q8, in comproprietà con Agip. Nonostante il perseguimento della certificazione europea di sicurezza, la presenza della raffineria desta forti proteste ecologiste nella zona, anche a seguito di un incidente che nel 2004 causò una consistente fuga di gas. La raffineria e la vicina centrale termoelettrica del comune di San Filippo Mela hanno costituito una importante risorsa occupazionale; è in crescita, infine, la vocazione turistica della zona. Accanto alle strutture alberghiere del litorale, infatti, sta crescendo il numero degli agriturismi e delle piccole imprese a carattere familiare.

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Sacro e Profano – Il centro storico è teatro delle manifestazioni religiose e folkloristiche che animano la vita di Milazzo; molte sono legate al calendario liturgico. Tra queste, da menzionare la processione primaverile di San Giuseppe, durante la quale la statua del Santo viene portata in corteo ed onorata da una pioggia di petali. Durante il mese di agosto si festeggia il patrono della città, Santo Stefano, con una processione conclusa da fuochi d’artificio. Nello stesso periodo si tiene l’annuale Sagra del Pesce, con degustazioni dei piatti tipici della zona. Istituito nel 2006, il Milazzo Film Festival è una rassegna cinematografica che si svolge a luglio, nell’anfiteatro, luogo del resto già deputato da anni a spettacoli teatrali ed a varie rappresentazioni. Tra le sezioni si segnalano, oltre al concorso internazionale per cortometraggi, la sezione Polifemo, dedicata al cinema siciliano nel mondo ed ai cineasti contemporanei originari del luogo; la sezione Colonne d’Ercole, che si occupa invece di cinema internazionale, ospitando artisti da tutto il mondo.

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Come arrivare

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